Urla

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Urla.17 anni di urla. Non era una verità a casa di Rebecca, lei non le sopportavo più, si riprometteva in continuazione che se avesse avuto figli,non sarebbero cresciuti come era cresciuta lei: senza pace, senza armonia,senza stabilità, senza. I suoi erano sposati da quasi 20 anni ormai e lei da 17 sentiva gli stessi discorsi di quella sera:
"Maledetto il giorno in cui ho detto si"
"Mi avessero tagliato le mani il giorno in cui ti ho sposato"
"Sposarmi è stato il più grande errore della mia vita!"
"Mai conosciuta una persona cattiva come te!"
Continuavano così giorni interi  ma nessuno pensava a lei,a come poteva stare,a dove poteva stare.
Questo è il difetto di quelli come lei, erano invisibili. Era sempre stata dell'idea che due famiglie felici erano meglio di un'unica triste pero i suoi questo non era ben chiaro.
Lei non aveva più ragioni per alzarsi la mattina, lei non esisteva più. Non ricordava più nemmeno il giorno in cui aveva fatto una cena fuori con i suoi o che non avessero discusso e sembrassero una famiglia felice.
Certe volte avrebbe voluto scomparire oppure non essere mai nata, si puniva per questo, tramite i cocci dei piatti rotti in una delle tante litigate.
Quante volte aveva pensato di finirla e di trovare la pace ma così coraggiosa non lo era.
Spesso mettevano in mezzo lei nei litigi, nominandola e affermando chi la stava rovinando, scaricandosi la colpa a vicenda.

Non usciva spesso... le sue amiche erano impegnate con il fidanzato di turno e lei rimaneva sola, forse veramente non sarebbe dovuta nascere, sarebbe stato meglio per tutti, almeno sicuramente per lei.

Voleva la sua occasione, anche lei voleva ricominciare da capo e cambiare vita ma sembrava che tutte si muovesse contro di lei e sembrava dovesse per forza rimanere come stava nel suo inferno a sperare che tutto un giorno finisse.
Mentre meditava su tutto questo tutte  le urla cessarono e sentì un tonfo e poi silenzio.

Era un silenzio assordante e  ansiogeno di quelli che hai paura solo a pensarci, infatti lei ora aveva paura a buttare un occhio nell'altra stanza e aveva ragione... quando entrò nella stanza la sua vista si tinse di rosso. Colei che le aveva dato la luce ora non l'avrebbe più rivista.

Il suo corpo era riverso a terra, senza energia né volontà allora incominciò a correre.

Correva come mai aveva corso in tutta la sua breve vita, le scale non finivano mai, il respiro era affannoso e la vita sembrava scorrerle davanti.

Non poteva ancora crederci suo padre aveva ucciso sua madre e ora lei era dentro vortice nero senza via d'uscita.

Sapeva che niente e nessuno nella sua famiglia fosse normale ma arrivare a quel punto era impensabile persino per lei  che subiva da quando lo ricordava.

Era stanca, troppo stanca di vivere. Si trovava lì e non sapeva che fare della sua vita soprattutto se continuare a viverla.

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⏰ Last updated: Jun 02, 2018 ⏰

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