1 capitolo

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Posso sembrarvi una ragazza strana,con problemi mentali,ma se lo pensate davvero,beh,vi sbagliate!Ho 12 anni,frequento il primo anno di scuola media,ho una sorella grande e una madre e un padre.Fin da quando ero bambina,tutti mi prendevano in giro,per il solo fatto che rimanevo sempre sola;gli altri mi escludevano dai loro gruppi,ed io rimanevo sempre vicino alla finestra,a cercare di non pensare a dove mi trovassi in quel momento e quali persone ci fossero intorno a me.Non mi parlavano mai,solo quando le maestre gli dicevano di starmi accanto,loro si degnavano di sedersi vicino a me,ma rimanevano muti,come se non avessero la bocca per parlare.Arrivata a compiere i 12 anni,mi sentii davvero rotta,ciò che succedeva in classe non mi rendeva nè felice nè triste,eppure a scuola ero brava,prendevo sempre buoni voti,i miei compagni mi rivolgevano qualche parola soprattutto mentre svolgevamo verifiche o compiti,loro tutti spaventati,ed io l unica a sopravvivere a quell inferno.finito il compito nessun mi calcolava.Allora feci prendere una svolta alla mia vita.Ne avevo abbastanza di perfettini e perfettine che si credevano di essere migliori di me,sol perchè erano i più conosciuti o fighi della scuola.Appena finìquella lunga mattinata scolastica,arrivai all una e mezza a casa,mangiai,svolsi i compiti assegnati e mi preparai un completo da mettere il giorno seguente.Nel mio armadio non trovai nulla da mettere,quindi buttai le robe in un sacco e mi feci dare da mia madre due banconote da 100,per andare nei negozi in paese a comprarmi qualche bel capo da indossare.Passato un intero pomeriggio,tornai a casa con 7 grandi buste.Mostrai a mia madre e mia sorella le nuove scarpe nike,che avevo trovato a 35 euro con lo sconto.Avevo acquistato anche diverse felpe e magliette,ma il capo che più mi colpì fu un bellissimo paio di jeans chiari con diverse toppe blu che risaltavano su di esso,con grandi cuciture nere.Misi tutto nell armadio e il giorno dopo indossai una maglietta gialla con il marchio Adidas e un paio di leghins neri,con le converse che avevo comprato quando partii con la mia famiglia a Roma.


Erano le 7 di mattina,ero addormentata e portavo gli occhi chiusi,andai subito in bagno per lavarmi viso e farmi una doccia veloce.Indossai i capi e mangiai un dolcetto,per poi scappare via con lo zaino e la cartelletta azzurra di arte.Le strade erano tutte molto affollate,vedevo diverse persone che mi spingevano o che oltrepassavano la gente con fare di sfida.Io me ne fregavo di tutto e di tutti,tanto il tragitto non era molto distante dalla scuola,infatti arrivai con 10 minuti d anticipo.Mi sedetti su una panchina vicino al parco che si trovava di fornte ad essa e cacciai il mio cellulare dallo zaino.Viddi diverse notifiche e messaggi,tra cui anche una nuov amicizia sul mio profilo Instagram.La campanella suonò ed io entrai dopo che tutta la folla,che si era accalcata al portone fosse entrata.Alla prima ora,scendemmo tuttiin palestra con la professoressa a fare diverse gare di pallavolo.C era chi correva intorno al capetto di calcio,chi eseguiva qualche esercizio con bastoni e tappeti,e chi invece che giocava a basket.Di solito io,giocavo sempre a pallavolo,le squadre venivano formate da 2 ragazzi scelti dal professore ,tra cui io ero sempre quella che veniva scelta per ultima,eppure ero brava,ma tutti mi mettevano dietro soltanto per farsi vedere.A volte la palla arrivava a me e la prendevo,immaginate che un una gara massimo una o due volte toccavo palla,perchè c era una mia compagna di classe che si credeva di essere l unica su quel campo da pallavolo, ma a me me ne poteva importare di meno,non la calcolavo e non gli parlavo mai,qualche volta mi prendeva in giro e mi dava spintoni,ovviamente io stavo sempre zitta e non mi ribellavo.Passarono tutte le altre 5 ore e infine tornai a casa.Oggi la mia compagna di classe che mi prendeva in giro come sempre,mi diede un pugno sul braccio,e quindi mi persi la battaglia finale andando in bagno a curarmi,mentre lei raccontava alla squadra  che me ne ero voluta uscire sol perchè avevo paura di sbagliare.Ovviamente tutti le credevano,ed io facevo sempre una figuraccia.Pensavo a cosa dover dire a mia madre su ciò che era successo e quindi le dissi di essere caduta a tera ed essere procurata un brutto livido.Quel pomeriggio feci tutti i compiti assegnati il giorno dopo e poi cominciai a prendere il cellulare e chattare con qualche mia amica.Mentre stavo in chiamata con  Lara,una mia cara amica che conosco dall asilo e che mi è sempre stata vicina,ci raccontavamo come fossero andate le nostre giornate all infuori della scuol e ci diedimo appuntamento al parco di fronte alla scuola.Indossai una felpa adidas,il mio paio di jeans preferito e un paio di scarpe adidas stan shith che avevo preso l estte scorsa,ma che non avevo mai indossato,perchè avevano un numero in più.Presi borsa,cellulare e soldi,avvertii mia madre e mi incamminai.La strada era sgombra.a quell ora immaginavo,tutti a lavoro oppure tornati a casa,seduti sulla poltrona a vedersi la tv.Arrivata la vidi subito e lei mi fece segno d sedermi accanto a lei.Parlammo per un bel po di tempo,poi ci facemmo una passeggiata tra le varie aiuole fiorite.Mentre passeggiavamo vidi Andrea,un nostro compagno di classe molto carino,per cui avevo una cotta fin dall inzio dell anno.



CONTINUA....

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⏰ Last updated: Jun 07, 2018 ⏰

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-SOLA-Where stories live. Discover now