You're my tear

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POV. HOSEOK

Per me gli addii sono come una lacrima che senza nemmeno accorgermene fiorisce dai miei occhi.

Nel giro di un mese la mia vita è cambiata.

Nel giro di un mese la mia vita è finita.

Sono nello stesso posto di sempre, ma tu non ci sei più. Stessa pietra su cui sedersi, stesso paesaggio da osservare, stessa bottiglia di birra, che a te piaceva tanto, ma che per me era fin troppo amara. Stesse costellazioni su nel cielo...ormai le riconosco tutte, dopo ore e ore passate a guardarle insieme. Stessa musica che viene dallo stesso stereo della stessa auto, è tutto perfetto. Ricordo ancora come trovammo il luogo che sarebbe diventato il nostro rifugio. Non hai mai avuto un gran senso dell'orientamento, e dopo chissà quanti sentieri trascorsi sulla montagna, quasi finimmo per cadere giù da questo strapiombo. Fortunatamente i riflessi non ti sono mai mancati il piede sfrecciò velocemente sul freno, e dopo attimi di paura, l'auto si riempì di due fragorose risate. Decidemmo di restare in quel luogo sperduto per la notte, e di chiamare per un aiuto il mattino seguente. Fu lì che lo capii sai? In quella serata capii che forse tu eri qualcosa in più di un amico. Lo capii dal modo in cui mi si scaldò il cuore a vederti rannicchiato nella mia giacca, poiché per te faceva troppo freddo, nonostante fossimo in piena estate. Lo capii dal modo in cui tutto il mondo sembrò fermarsi nel momento in cui tu chiudesti gli occhi, e io rimasi lì ad osservarti. Lo capii, ma avevo troppa paura per dirti qualcosa.

Se qualcuno mi proponesse di riportare indietro il tempo, sarei capace di essere un po' più onesto? Sinceramente non lo so...

Ricordo tutti i sogni che avevamo. Volevamo tanto andare via dalla nostra città per poter arrivare nella Los Angeles in cui abbiamo sempre desiderato vivere. Dovevamo diventare modelli da seguire per gli altri ragazzini, ma ormai tutto è andato all'aria. Abbiamo camminato verso lo stesso luogo, ma questo posto è diventato l'ultimo per noi, sebbene fossimo soliti parlare del per sempre, ora ci distruggiamo a vicenda senza pietà. Sebbene pensassimo di sognare lo stesso sogno, quel sogno alla fine è rimasto solo una fantasia.

Ricordo tutto, ogni cosa. Anche quella sera. La sera in cui tutto è cambiato. Un mese fa.

Questo sarebbe stato l'ultimo anno di studi per noi, un ultimo anno da sopportare. Ma per te, per te era tutto troppo; i problemi ti schiacciavano sotto il loro peso. L'ennesima lite tra i tuoi, l'ennesima presa in giro dagli altri ragazzi a scuola, e in più, un ragazzo che ti piaceva, ma che purtroppo, a detta tua, non sarebbe mai stato tuo. I tipici problemi adolescenziali. Se non fosse per il fatto che l'idea che mi ero fatto era completamente sbagliata.

Avevo sempre pensato che il ragazzo fortunato che aveva rapito il tuo cuore, fosse quella faccia di cazzo di Kim Taehyung, e invece...

Per questo non mi sono fatto tanti problemi quando quella sera ti seguì nel bagno di quel locale, per questo decisi di ubriacarmi e cercare di non pensare al fatto che in quel momento ti stavi divertendo con qualcuno che non fossi io. Dopo mezz'ora finalmente usciste dal bagno: tu con i capelli scompigliati, le labbra gonfie per i baci, il collo coperto di succhiotti, e quel coglione di Kim con un sorriso trionfante e la cerniera dei pantaloni mezza abbassata. Pensai subito che fosti stato una grande troia, ero troppo accecato dalla rabbia per rendermi conto dei tuoi occhi tristi. Ti presi per mano e ti portai nel nostro rifugio.

Penso di non aver mai trattato peggio qualcuno di quanto trattai male te quella sera. E tu continuavi solo a piangere, facendomi infuriare sempre di più. Mi ripetevo:" Questo è il vero te, questo è il vero me. Meglio non provare nulla per una persona del genere", fin quando tu non mi hai preso e mi hai baciato, poi sei corso via, un "Ti ho amato" leggermente sussurrato, ma comunque udibile nel silenzio della montagna. Ricordo le tue labbra che formano un sorriso triste.

E poi, poi non c'eri più.

Un passo indietro, nel vuoto, e la tua vita ha smesso di esistere.

Il mondo mi è crollato addosso. Per un attimo ho visto tutto bianco e un fischio continuo era l'unico suono udibile alle mie orecchie. Mi accasciai sulle ginocchia, e fu come se una parte di me mi fosse stata strappata via, mi ripetevo quel tuo "Ti ho amato" continuamente, e poi improvvisamente mi sentii scosso, come da un fulmine, corsi verso il dirupo e mi sporsi giù. Ricordo solo che urlavo, e a tratti sussurravo "Ti amo anche io" tra i singhiozzi e le lacrime salate che mi rigavano il volto. Solo dopo un'ora di pianto isterico ebbi la forza di chiamare aiuto. Dopo poco le luci rosse e blu invasero il nostro posto speciale. Chi avrebbe mai pensato che alla fine la polizia sarebbe venuta sul serio, ci scherzavamo sempre su ogni volta che fumavi le tue "sigarette particolari". Eri sempre agitato, continuavi ad accendere e spegnere quel tuo accendino bianco, però ti rilassava, era il tuo momento di libertà nelle giornate che sembravano non volerti lasciare proprio stare.

Dopo quella sera non ho più avuto la forza di uscire, neanche dalla mia camera, mia madre continuava a parlarmi attraverso la porta, dicendo che non era stata colpa mia e che dovevo reagire, parole troppo giuste e di consolazione, non voglio ascoltarle.

E ora ti sto scrivendo questa lettera.

Le parole che non riuscivo a dire straripano e un rimpianto costante si arrampica sul mio volto.

Quanto mi sarebbe piaciuto fare quelle cose smielate da coppiette, quanto mi sarebbe piaciuto camminare mano nella mano con te, quanto mi sarebbe piaciuto fare l'amore con te, sentire i tuoi dolci gemiti e stringerti tra le mie braccia.

Ma ora il mio cuore è lacerato per favore brucialo per me, in modo che nulla rimanga di questo dolore, di questo rimpianto.

E ora sono fermo su questa roccia, piangendo, perché avremmo potuto avere una vita perfetta, avremmo potuto superare tutto insieme. Mi odio, mi odio con tutto me stesso, non posso vivere con questo peso. Al momento mi ripeto:" Perché stai piangendo? Perchè stai versando lacrime? E' inutile".

Per me l'addio è rappresentato da quel momento, il momento in cui ho visto il tuo sorriso. Una lacrima, che senza nemmeno accorgermene fiorisce dai miei occhi.

Min Yoongi, sei il mio inizio e la mia fine questo è tutto. Il mio incontro e il mio addio.

Eri il mio tutto.

Sei la mia lacrima.

Cosa altro posso dire?

Ti ho amato.

                                                                    Hoseok.

ANGOLO AUTRICE

Come ho già detto, questa one shot è stata ispirata della canzone Outro: Tear. E' la mia prima fan fiction se vi piacerà ce ne saranno sicuramente altre. Spero che questa storia vi abbia tenuto compagnia, e che magari sia stata uno spunto di riflessione. Alla prossima- Michela.

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