Jungkookie

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La palestra del loro istituto era incredibilmente minuta, specialmente se erano tre classi di venti persone a testa ad utilizzarla.

Nel circuito vi erano diversi gruppi che praticavano diversi sport. Jungkook era in quello di badminton, Yoongi palla a volo, Jimin stava saltando la corda insieme ad alcune ragazze, troppo pigre per movimenti esagerati che comprendessero l'uso di una vera e propria palla.

Yoongi era distratto. Con i suoi occhi continuava a guizzare occhiate a Jimin, la conversazione poco prima avuta stava nella sua testa, il senso di colpa più che assordante. E nel frattempo schizzavano anche in direzione di Jungkook, ad ogni salto la sua felpa oversized faticava a rimanere al suo posto.

Yoongi sospirò, si guardò i piedi, perse di vista la partita, la palla, e questa gli funì dritta in fronte, facendolo capitolare a terra con un violento tonfo.
Yoongi, ruzzolando a terra, vide le stelle per qualche secondo, e fra queste presto si pose il volto di Jungkook. Il ragazzo aveva gettato la racchetta al pavimento, velocemente lo aveva afferrato prima che il ragazzo finisse a baciare il pavimento con il fondo schiena.
Le braccia di Jungkook erano avvolte alle sue spalle, tenendolo

Una scena tanto cliché che Yoongi non potette non pensare a quanto la cosa fosse imbarazzante. Le sue orecchie si fecero rosse, si rimise in piedi senza particolari problemi, un forte e pulsante dolore alla testa a ricordargli che una palla lo aveva preso in piena testa, pesantemente in picchiata.

Jungkook gli chiese si stesse bene, e lui annuì, dopodiché si accorse di quanto Jimin lo stesse guardando storto e, in particolare, stesse fulminando le mani di Jungkook, ancora chiuse intorno alle spalle del maggiore.

Yoongi se le scrollò di dosso, massaggiandosi il capo. Rispose che era tutto a posto, e nel farlo evitò gli occhi di Jungkook il più possibile.

Quando si rialzò in piedi, un rivolo di sangue gli rigò il ginocchio. Jungkook se ne accorse, e per il gomito trascinò il maggiore in infermeria, senza nemmeno chiedergli se volesse davvero andarci.

Lo fece sedere su di una sedia, blu e di plastica, e iniziò a disinfettare la ferita con delicatezza, attenzione, e i suoi occhi da coniglio sembravano non volersi s ollare dal volto pallido dell'altro.

Yoongi guardò altrove "Grazie" gli disse.
Lui sorrise in risposta, ma non disse nulla.
Una volta appiccicato il cerotto, Jungkook si alzò, posando i palmi sulle ginocchia scoperte dai calzoncini bianchi, in modo da poter osservare bene Yoongi, ancora seduto sulla sedia, ancora a sguardo basso, ferito nell'orgoglio dopo essere stato trattato come una stupida ragazzina in difficoltà.

"Yoongi?" fece poi Jungkook, mentre si volta a per sistemare a posto prodotti di prima medicazione e cerotti.
Yoongi alzò di scatto la testa, il suono del suo nome strano se sentito pronunciare dalla voce candida di Jungkook "Mh?"

"Tu e Jimin siete una coppia?"

Yoongi sembrò impallidire, persino  in la tonalità chiara della sua pelle. Nonostante l'imbarazzante domanda, decise di essere sincero.
Scosse il capo "No, non più almeno"
Jungkook inclinò il capo, alquanto confuso "È colpa mia?"
Yoongi sobbalzò da dove era seduto, completamente sorpreso "Perché dovrebbe essere colpa tua?"

Lui sembrò guardarsi i piedi per qualche secondo, imbarazzato "Io ti piaccio?"

Yoongi sembrò strozzarsi con la sua stessa saliva, mentre osservava le orecchie di Jungkook passare dal rosa ad un vivido rosso d'imbarazzo.
Non può succedere, si disse, è uno scherzo.

Lui sembrò non voler rispondere, perciò di Jungkook che continuò a parlare "Durante le lezioni," il ragazzo si poggiò al muro "arrossisci in continuazione, specialmente se incrociano gli sguardi"
"Sono stato così ovvio?" lui si raccolse la testa tra le mani, sentendosi un gigantesco e imbranato idiota.
Lui sorrise "Al dire il vero conoscevo le voci su di te e su Jimin da parecchio tempo, perciò ho sempre pensato ad un fraintendimento... Però sì, sei stato abbastanza ovvio"

"Io ti piaccio?" ripeté lui poco dopo, piegando le ginocchia, di nuovo per poter avere il viso al livello del maggiore, che non voleva scrollarsi dalla sedia. Posò i gomiti sulle ginocchia, e si raccolse il viso tra le mani, mentre attendeva una risposta da Yoongi.
Il ragazzo guardò altrove, non ebbe il coraggio di proferire parola, quindi solo annuì, orecchie sempre più rosse secondo dopo secondo.

Jungkook si avvicinò, tanto che il suo fiato finì con il scontrarsi sul naso di Yoongi. Il calore venne percepito dalle sue palpebre, istintivamente Yoongi cercò di allontanarsi, ma lo schienale della sedia glielo impediva. Incastrato tra sedia e Jungkook, Yoongi fu costretto a rimanere dov'era, mentre l'altro si avvicinava, per poi posare le labbra su quelle del ragazzo, tremante per l'imbarazzo.

Jungkook aveva le labbra ruvide, risultato dei suoi attacchi d'ansia durante le interrogazioni, ma la sensazione che esse procuravano era comunque piacevole.
Non fu un bacio troppo lungo, Yoongi non ebbe il tempo di capire quale sapore le sue labbra avessero, ma bastò quel futile contatto a fargli vedere le stelle. Aprendo gli occhi, scoprì che Jungkook si era allontanato, abbastanza da poter parlare senza che ad ogni parola il suo fiato finisse sul volto di Yoongi.

"Beh? Ti piaccio?"
"Sì, molto"

luv w u. - YoonkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora