Parte 1

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Mi chiamo Ariel, ho 19 anni e mi piace la musica anche se la mia passione è disegnare.
Non mi sono mai definita una ragazza bella anche se alla fine non ho niente che non và , per la mia età mi definivo una tappa , 1,58 di altezza per un peso di 48 kili , capelli castani e occhi verdi. 
Abito con mia madre Vittoria e mia nonna Beatrice anche se ancora non riesco a realizzare di essere qui nonostante siano passati 3 mesi. Dopo un'intera vita passata a Napoli, mia madre ha deciso di trasferirsi a Milano inseguito alla morte di mio padre ,e non sentendosi più la stessa ha pensato che fosse meglio cambiare aria e tornare nella sua città per stare vicino a mia nonna.

I miei nonni paterni morirono quando ero piccola , forse quando avevo 5 o 7 anni , non riesco a ricordarmelo con l'esattezza mentre il nonno materno sempre se posso definirlo così abbandonò mia nonna alla nascita di mia madre, oramai eravamo solo noi tre e ci sostenevamo a vicenda. 

Lasciare Napoli a dire la verità non è stato tanto difficile, certo ne sentirò la mancanza perché resta sempre la mia casa, ma alla fine l'unica cosa che mi manca è il luogo perché poi in sostanza lì non ho nessuno. I miei parenti sono sparsi per il mondo e di amici si può dire che non ne ho , cioè per me sono tutti dei conoscenti, infatti la fortuna di questo trasferimento è che posso stare finalmente con la mia migliore amica Camilla.  Prima di arrivare lì, la nostra amicizia era limitata davanti ad un semplice schermo.
So che molti non credono nell'amicizia a distanza ma, io e lei siamo la dimostrazione che si può volere bene ad una persona nonostante non la si possa vedere. Ci "conosciamo" da 8 anni , cioè da quando ebbi il mio primo computer, partì tutto da un messaggio di Camilla  e da lì poi non abbiamo più smesso di parlare. Il nostro primo incontro fù nel 2014, durante una delle solite visite annuali che facevamo alla nonna , essendo che avevamo entrambe finalmente l'età adatta per uscire io e Camilla riuscimmo ad incontrarci e da allora 1 volta all'anno riuscivamo a vederci. Mi ricordo che molto spesso insistevo con i miei per trasferirci qui in modo che potessi stare con lei  e ora siamo qui anche se non come volevo perché ci manca lui, il mio papà. Camilla per l'esattezza è di Monza mente io mi trovavo a Milano centrale, inizialmente per vederci era sempre lei a raggiungermi siccome io ancora non conoscevo la zona, oggi tocca a me raggiungerla o meglio volevo farle una sorpresa visto che lei non poteva raggiungermi dal momento è impegnata a stare sui libri. Quest'anno deve fare l'esame , io fortunatamente mi sono diplomata l'anno prima , noi abbiamo la stessa età con la differenza che io avevo fatto la primina: in poche parole avevo saltato un anno di asilo così mi sono trovata a finire la scuola un anno prima.
Arrivata a Monza non ci ho messo molto a trovare la strada di casa sua, ormai per le volte che mi ci aveva trascinato per farmi dormire da lei la strada più o meno l'ho imparata.
Busso alla porta.
Viene ad aprirmi la madre di Camilla.
<Bbuon pomeriggio signora>
Dissi timidamente.
<Quante volte devo dirti ancora di chiamarmi Elena?>
Dice con un enorme sorriso sul volto facendomi entrare, io annuii semplicemente sorridendole a mia volta per poi dirigermi verso la camera di Camilla , bussai per poi entrare subito dopo e appena incrocia il mio sguardo si spostò dalla scrivania per venirmi ad abbracciare.
<Hey ma che ci fai qui?>
Mi chiede.
< Sorpresaaaa> 
le rispondo ricambiando l'abbraccio.
Perdemio un pò di tempo a parlare dopo di che l'aiutai a studiare, mi ricorda molto me l'anno scorso, ero piena d'ansia però alla fine andò abbastanza bene e sono sicura che sarà lo stesso anche per lei.

Sono rimasta più del previsto lì siccome la madre mi ha invitata a mangiare con loro così ho cenato con la famiglia di Camilla , li adoravo , erano tutti molto simpatici e non ti facevano mai sentire a disagio,  mi facevano sempre sentire come se fossi parte della loro famiglia.

Si è fatto tardi e ho  promesso a mia madre che sarei tornata a casa per le 22.00 così saluto Camilla e la sua famiglia per poi uscire e dirigermi verso la metro. Arrivata lì mi fermo a fare il biglietto o meglio, era la mia intenzione iniziale ma notai che avevo perso il borsellino , fortunatamente avevo al suo interno giusto qualche spicciolo però ora non sapevo come tornare.
< Dove sei diretta?> Sento una voce maschile parlarmi
< Ehm.. Milano centro > Risposi imbarazzata.
Lui a sua volta non risponde ma si limitò a prendermi in braccio facendomi attraversare i tornelli per poi scavalcare a sua volta, prendermi per mano e trascinarmi di corsa verso una linea. C'era quello della sicurezza che ci stava insegue gridando di fermarci ma di certo non è la nostra intenzione , mi trascinò fino ad un treno in partenza, saliamo lasciandoci seguire al suo interno  per poi uscire prima che si chiudessero gli sportelli mollando lì la guardia a cercarci.
Subito dopo , sempre correndo , mi portò verso la linea giusta. Entrambi non smettiamo di ridere e pensare che non avevo mai fatto una cosa del genere prima , proprio folle ! però se non fosse intervenuto penso che sarei rimasta come una cretina a farmi prendere dall'ansia li per un pò. 
Mentre prendiamo fiato si sente all'improvviso quella voce elettronica che avvisava che il treno è in partenza così mi fece un semplice sorriso per poi scappare prima che lo beccassero, le porte del treno si chiudono con me al suo interno e parte.
Mi poggio vicino al palo sorridendo pensando a quel ragazzo , devo ammettere che aveva il suo fascino , la cosa che ha attirato di più la mia attenzione sono  quelle piume penzolanti che usa come orecchini , molto particolare, ed è anche carino. Peccato che non lo rivedrò più!
Vorrei tanto rincontrarlo .
Sono sicura che in questi giorni sarà il  mio pensiero fisso.

Mi fai impazzire che ti ammazzereiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora