Capitolo 2

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Il mio corpo si stava trascinando svogliatamente lungo il corridoio verso una delle tante sale dove si svolgevano le sedute di gruppo.

Dopo una lunga e noiosa mattinata avrei potuto finalmente parlare liberamente con qualcuno, e inoltre avrei potuto chiedere qualcosa su Harry, ero certa che Grace ne sapesse qualcosa.

Era passata esattamente una settimana da quando un nuovo paziente aveva varcato le porte del Madfield Criminal Hospital.

Harry Styles.

Che fino ad ora si era comportato in modo normale non dando nessun segno di pazzia, aveva semplicemente seguito le regole stando sotto controllo e questo mi incuriosiva sempre di più, c'era qualcosa in lui, nei suoi occhi, sembravano profondi come il fondo di un oceano e ogni volta che incrociavo il suo sguardo mi ci perdevo.

Qualcosa era celato dietro di essi, qualcosa di oscuro, riuscivo sempre a scorgere un velo d'ombra ricoprirli che li rendevano simili a due pozze nere, c'era una cosa che li accumunava con i miei, erano spenti, ma proprio li nel profondo di ogni sfumatura delle sue iridi potevo vederlo, il barlume di speranza.

Lo avevo visto a volte alla mensa e mi limitavo ad osservarlo da lontano senza dare troppo nell'occhio, ma ero stata colta in flaglante da lui più volte suscitando un serie di sguardi incuriositi e sorrisi maliziosi che mi mettevano i brividi, ma una parte di me mi spingeva ad avvicinarmi sempre di più l'altra mi diceva di starne lontana facendo scattare il campanello di allarme nella mia mente.

Oggi come ieri non si era presentato né a mensa né nella sala.

E sempre come oggi la mia mente passava ore interminabili a chiedersi il motivo della sua presenza e a creare scenari dove lui potesse aver ucciso qualcuno.

Il percorso fu più corto di quanto mi ricordassi, e in poco tempo mi ritrovai davanti all'aula 12.

Aspettai che Kyle, la guardia che mi accompagnava, bussasse alla

porta dove era appesa una targhetta con impresso 'Dr.Miller' in cui  sovrastava il riflesso dei miei occhi e quando una voce dall'altra parte diede il permesso entrai guardando Kyle allontanarsi a passo veloce.

-Entra Effy, accomodati pure.-

Una voce calorosa riempì il silenzio della stanza alle mie spalle.

-Mi hanno fatto venire qui in anticipo.-

Glielo dissi notando la stanza e le sedie circostanti vuote.

-Niente di allarmante volevo solamente parlarti in privato perciò ho chiesto che tu venissi dieci minuti prima, oh lascia pure la porta leggermente aperta gli altri arriveranno momenti.- mosse

leggermente la testa facendo ricadere alcune ciocche dei suoi capelli rossi dallo chignon mentre mi sedevo ad una sedia accanto a lei.

Sapevo che tutta questa distinzione sarebbe finita presto.

-Sarah Kyle è andato.- accompagnai la frase con un gesto della testa verso il corrodoio fuori.

La senti tirare un sospiro di sollievo.

-Grazie al cielo, Ef non puoi capire è tutta la settimana che mi sento come se fossi controllata.-

Risi a quella sua affermazione esagerata.

-Ho paura che qualcuno sospetti qualcosa.-

-Non ci vedo tutta questa gran cosa se abbiamo stretto un legame oltre le solite domande come ti senti oggi, ricordi il motivo per cui hai sterminato la tua famiglia.- lo dissi con un tono leggermente sarcastico.-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 22, 2014 ⏰

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