Se potessi scegliere di rivivere un viaggio in treno con i miei fidati amici, sicuramente non avrei scelto questo.
Ero di nuovo con i miei amici, e questa era una cosa buona. Mi sentivo felice, ma allo stesso tempo schiacciata dalle bugie e dalle cose che non potevo dire. Ma sapevo che questa verità sarebbe prima o poi venuta fuori. Non era anche solo per questo che non avrei mai voluto rivivere questo viaggio in treno, ma perché ci sarebbe stato un incontro che avrebbe deciso una volta per tutte il destino del nostro trio, della nostra amicizia.
Posso dire che Parigi non era affatto cambiata. Stessi palazzi, stesse case, solo che tutto era già ricostruito e le strade erano molto affollate, rispetto all'ultima volta che ci ero stata.
I treni però erano molto più moderni, ma non potevano certo superare il lusso dei treni americani, che erano degni di una principessa, proprio come me.
Almeno nella mia cabina, trovai un poco di tranquillità dalle infinite domande che mi ponevano Sherlock Holmes e Arsené Lupin. E vi confesso che cominciavano ad essere assillanti, ma li potevo pienamente capire. Volevano sapere come la loro amica era comparsa dal nulla dopo molti anni, come stava, come si sentiva, da chi la dovevano proteggere. Ma il problema era proprio questo. Da chi mi dovevano proteggere? James Moriarty, il diavolo in persona. Se lo avessero saputo, lo avrebbero già fatto fuori, ma il problema era che io tenevo sempre la parola.
Vi chiederete: Irene Adler ha fatto un patto con Moriarty? In un certo senso senso sì, ma non è il momente per raccontare vecchie storie di fantasmi, che mi perseguitano ancora adesso quando i miei capelli non sono più rossi. Ma almeno per ora, non è il momento..Dove mi ero fermata, ah sì. Ero appena rientrata nella mia cabina dal vagone ristorante, perche avevo dimenticato di prendere la mia borsetta. Quando entrai, ebbi la stessa sensazione che ebbi qualche anno fa, quando trovai in camera mia un biglietto per l'appuntamento con Moriarty. In effetti sentivo già da Londra che qualcuno mi seguisse, ma non avrei mai immaginato. Mi precipita verso il letto, e come previsto trovai un foglietto spiegazzato, con una scrittura nervosa ma ferma. Lo aprii quasi con impazienza.
Questa notte, verso l'una nel vagone merce. Sola come sempre.
J.M.
Quelle iniziali mi rimbombarono in testa con un fragoroso rullo di tamburi. Voleva parlare, e io dovevo per forza venire.
Ritornai dai Holmes e Lupin dopo qualche minuto, un po' scossa.
-Tutto bene Irene?-
- Tutto va alla perfezione Sherlock, alla perfezione- gli risposi con la voce più calma che mi riusciva. In quegli anni che ero stata via, per diventare un vero agente segreto, mi avevano insegnato a mentire spudoratamente, e anche se questo lo facevo molto bene, anzi impeccabilmente Sherlock fece una faccia del tipo "Non ti credo tanto sai?". Per rassicurarlo gli rivolsi uno sguardo rassicurante, che secondo me gli diede ancora più dubbi.
Passammo una serata molto piacevole, fra scherzi e risate, come se non te fosse mai successo, e come se non ci fossimo mai divisi.
-Direi che quella sogliola con spezie indiane sia stata exelente- esclamò Arsené calcando sul suo accento francese. Risimo tutti di gusto, e i vecchi tempi ritornarono.
La notte non riuscii a chiudere gli occhi. Guardavo con insistenza l'orologio, e ogni ticchettio risultava in me come una condanna. Volevo che quella maledetta notte finisse il più presto possibile.
Scoccó la mezzanotte. Mi alzai di scatto e presi dalla mia borsa, la ben nascosta pistola. Nessuno (spero) l'abbia notata, ma chi lo poteva sapere. Uscii dalla mia ormai famosa, rapina e mi avviai verso il vagone merci, e passai davanti alla cabina di Sherlock e Arsené. La porta era socchiusa, e così decisi di entrare. Non posso descrivere il perché delle azioni che seguirono dopo che scostai la porta scorrevole.
I miei e due amici stavano dormendo. Sherlock sembrava proprio un bambino, invece Arsené non aveva proprio un sonno tranquillo. Si dimenava nel letto, e sicuramente vedeva degli incubi. La camicia di lino era bagnata dal sudore che gli imperlava tutto il corpo.
Così mi avvicinai e gli accarezzai la fronte e diedi un lieve bacio nello stesso posto.
Si calmó un poco, e quindi decisi di andarmene. Li guardai un'altra volta e sorrisi perché sapevo che mi volevano bene.Mi incamminai per le buie carrozze del treno. Ogni rumore mi faceva venire la pelle d'oca e i brividi per la schiena. Si poteva sentire la velocità del treno. Di colpo i miei piedi smisero di muoversi davanti alla porta del vagone merci. Feci un profondo respiro e scostai la porta. In fondo al vagone quasi invisibile intravidi una figura immobile. Mi avvicinai e quella figura cominciò a parlare.
-Perfetta messa in scena direi, fantastica- cominciò ad applaudire. Io invece persi la lingua -Spero che tu abbia parlato a loro dei servizi segreti, e soprattutto del nostro patto-
State ovviamente pensando: Irene Adler ha fatto un patto con il suo acerrimo nemico? Credo di non essere stata del tutto sincera con voi. Cinque anni fa, quando stavo risolvendo il caso della morte Lion Wollas con Sherlock e Arsené, io...
Per ora però non è il momento di parlare di questo.
-Non lo hai detto? Ahia!- rise Moriarty davanti alla mia scena muta
- Non potevo certo dirlo!- sibilai riacquistando la parola
- Comunque non importa, non hai rispettato il nostro patto-
- Sai benissimo che i patti sono fatti per non essere rispettati-
- Ma questo patto invece, deve essere rispettato, se no sai cosa succede-
- Non ho paura! So come difendere me e i miei amici-
- Tu mi sottovaluti- disse.
Nel vagone c'era una luce fioca e quando passammo in una galleria lui scomparve, lasciandomi ancora nel dubbio di cosa fare.
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SPAZIO AUTRICE😊
Non ho potuto scrivere per la mancanza di Wi-Fi. Comunque spero che chiunque questa settimana abbia avuto gli esami, spero che sia passato👨🎓👩🎓.
Che patto avrá fatto Irene con Moriarty? Dirá mai la veritá ai suoi amici prima o poi? Sherlock e Arsené sospettano qualcosa? Forse Irene é innamorata?
Lo scoprirete. Per chi se lo chieda sull'altro libro aggiorno tra poco
Shau◇
Didi8068
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Sherlock, Lupin e io. Quando qualcosa ritorna
FanfictionFanfiction della serie di libri "Sherlock, Lupin e io". Ambientato quattro anni dopo l'arrivo di Irene a New York. Tenebre dal passato ritornano improvvise, costringendola a tornare in Europa a cercare aiuto. Cosa succederá?