Prologue

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21 Dicembre 1997

Era mattina presto, e la famiglia Fanti giaceva stremata sulle sedie della sala d'attesa del piccolo ospedale di Carrara. I signori Fanti, con il piccolo Filippo, aspettavano con ansia che il signor Galli, vecchio amico di famiglia, uscisse dalla sala parto con Caroline tra le braccia.

Nel frattempo, i figli delle due coppie, Filippo e Lorenzo, giocavano con i pupazzetti sul pavimento della sala d'attesa. <<Ho vinto io!>> Filippo sollevò il suo piccolo pugno in aria, esultando perchè il suo Vegeta aveva vinto contro il Goku di Lorenzo. <<Voglio la rivincita>> piagnucolò Lorenzo <<Tanto ti batto lo stesso>> il piccolo Fanti scrollò le spalle sicuro di sè. Nella confusione creata dai due bambini- Filippo aveva staccato un braccio al Goku di Lorenzo, il quale continuava a minacciare Filippo di annegare il suo Vegeta nell'acqua del water- il signor Galli oltrepassò la porta della sala parto con un fagottino tra le braccia. I bambini si alzarono, seguiti dai signori Fanti, e corsero dal signor Galli spintonandosi a vicenda, facendo la gara per chi dovesse vedere per primo la piccola Caroline. Alex Galli si abbassò all'altezza dei due bambini in modo che potessero ammirare la nuova arrivata. Caroline aprì gli occhi e un grigio chiarissimo investì i due bambini. La piccolina fissò i due bimbi che la guardavano, e Filippo anni dopo giurò che quello sguardo gli aveva scavato fin dentro l'anima.

20 Dicembre 2005

<<Dai aprilo! Cosa aspetti?>> Caroline guardava trepidante Filippo, il suo migliore amico, mentre aspettava che scartasse il suo regalo di compleanno. Filippo scosse il pacchetto vicino all'orecchio, sentendo all'interno uno strano sbatacchiare di qualcosa fatto di plastica. Lanciò uno sguardo scettico alla bambina seduta accanto a lui- aveva iniziato a diffidare dei regali di Caroline da quando, il giorno del suo sesto compleanno, gli regalò uno scarafaggio che la bambina aveva trovato stecchito sotto la vasca da bagno- poi lentamente iniziò a scartare il pacchetto. <<Giuro che l'ho comprato da sola, però ho chiesto i soldi alla mamma>> la bambina si guardò attorno, sperando di aggirare l'ansia.

Il piccolo ometto -perchè ormai a dieci anni era un ometto- guardò meravigliato il Canta tu all'interno della scatola, contento che la sua migliore amica lo conoscesse così bene. Stampò un bacio umido sulla guancia della bambina -che di conseguenza diventò rossa come un peperone- le prese la mano e corsero nella stanza di lui a giocare con il loro nuovo Canta tu.

18 Dicembre 2009

Filippo parlava al telefono con Lorenzo, il suo migliore amico, mentre percorreva le strade di Carrara. Lorenzo continuava a lamentarsi perchè Ilaria, la ragazzina che gli piaceva, non l'aveva invitato alla sua festa di compleanno. Filippo lo ascoltava distrattamente, concordando con lui di tanto in tanto, e mormorando qualche "che ingiustizia" qua e là. Una vetrina attirò l'attenzione del ragazzo, che si scusò con il suo migliore amico promettendogli che l'avrebbe chiamato in seguito. Filippo entrò nella gioielleria e si fece mostrare dall'uomo dietro al bancone, una collanina in oro giallo con il pendente di una piccola piuma. Pensò che, essendo quasi il compleanno di Caroline che avrebbe compiuto dodici anni, le avrebbe potuto regalare quella collana, così si sarebbe sempre ricordata di lui poichè le piume erano diventate un simbolo che lo caratterizzavano da un paio d'anni a questa parte. Il ragazzo comprò la collanina con i soldi che aveva guadagnato in estate facendo qualche lavoretto e si diresse verso casa, immaginando già la reazione della sua piccolina una volta ricevuto il regalo.

12 Febbraio 2010

Filippo e Lorenzo girovagavano per Carrara discutendo della partita di calcetto che avrebbero giocato il giorno successivo. Erano le undici del mattino, e loro avevano saltato scuola perchè c'era un' interrogazione di filosofia per la quale nessuno dei due si era preparato. Camminando distrattamente si ritrovarono di fronte alla scuola di Caroline, proprio nel momento in cui stava suonando la campanella che segnava la fine della ricreazione. Videro nel cortile un gruppetto di ragazzini che spintonavano una ragazza dai capelli color mogano. I ragazzi riconobbero subito la ragazza e si avvicinarono in tutta fretta, mentre Filippo sentiva montare dentro di sè una rabbia mai provata prima. "Stanno toccando la mia piccolina" quel pensiero scavava sempre più velocemente dentro di lui. Entrarono nel cortile e i ragazzini delle medie, vedendosi arrivare contro dei ragazzi infuriati delle superiori si scostarono bruscamente da Caroline, facendola di conseguenza cadere per terra. Lorenzo si precipitò ad aiutare sua sorella, mentre Filippo fuori di sè diede un pugno che fece sanguinare il naso del ragazzo che aveva fatto cadere la sua migliore amica. Filippo sentì il sangue pulsare nella sua mano destra e dopo un ultimo sguardo carico d'odio lanciato a quei bambocci, si affrettò a raggiungere Lorenzo e Caroline, la quale lo guardava con gli occhi pieni di affetto e ammirazione -sguardo che gli fece dimenticare subito il dolore alla mano.

20 Maggio 2012

Caroline e Filippo erano seduti al tavolo nella cucina della casa di lui. Filippo aveva bisogno di aiuto in inglese -se non avesse avuto almeno 7 all'ultima verifica, avrebbe avuto il debito- e Caroline, nonostante avesse due anni meno del ragazzo, si era offerta di aiutarlo perchè era un asso in quella materia. Erano ormai un paio d'ore che i due ragazzi provavano a studiare, ma finiva sempre con Filippo che tergiversava pur di non studiare, e Caroline che ascoltava il ragazzo  incantata dai suoi occhi del colore dell'oceano, mentre giocherellava distrattamente con la sua collanina con la piuma.

10 Agosto 2012

I due migliori amici si stesero sul prato l'uno accanto all'altra, con lo sguardo fisso sul cielo stellato che si estendeva sopra di loro. Il giorno successivo, Filippo sarebbe partito in vacanza con la sua ragazza, Emily. Filippo non voleva fidanzarsi con questa ragazza, ma aveva iniziato a provare qualcosa per Caroline, e non poteva permettere a se stesso di farsi sopraffare da quegli strani sentimenti. Filippo era un amante del controllo, e sapeva che innamorarsi di Caroline gli avrebbe fatto perdere la testa. Caroline aveva sofferto per la decisione di Filippo, in cuor suo credeva che lui non avrebbe mai dato la priorità ad altre ragazze, credeva che lei sarebbe stata sempre la ragazza numero uno per lui. Si era anche data della stupida mentalmente per questa idea, perchè era ovvio che un ragazzo carino e popolare come Filippo volesse una ragazza. Sapeva che lui aveva delle esigenze e dei bisogni da soddisfare. E sapeva anche che lei non sarebbe mai stata la ragazza giusta per lui.

Le loro mani si avvicinarono lentamente fino a far toccare le punte delle dita a quelle dell'altro. <<Sentirò la tua mancanza mentre sarò via>> Filippo ruppe il silenzio che si era creato dal momento in cui si erano incontrati a casa di lei, fino ad allora. <<Ma tu avrai lei>> la mente di Caroline iniziò a vagare a tutto ciò che Filippo ed Emily si sarebbero detti in questi giorni da soli, a tutto quello che avrebbero fatto e a tutti i gesti carini di Fili verso la sua ragazza. Si diede della masochista e si pizzicò il braccio per smetterla di pensare a quelle cose, quando aveva lui accanto. <<Che c'è, sei gelosa, bambina?>>  ogni volta che Fili la chiamava con questo soprannome, le si scioglieva il cuore, e il fatto che lui si fosse girato su un fianco e le avesse pizzicato il naso rivolgendole un sorriso angelico non aveva contribuito ad alleviare il rossore sulle guance della ragazza. Ora gli occhi del suo migliore amico brillavano sollo la luce delle stelle, e Caroline non poteva fare a meno di pensare a quanto avrebbe voluto abbracciarlo e non staccarsi più, in modo da non lasciarlo partire.

14 Luglio 2015

La sigaretta mezza consumata passava da una mano tatuata ad una mano sottile e curata. La stazione dei treni non avrebbe potuto essere più silenziosa, probabilmente per via dell'orario. Era notte fonda, e se qualcuno si fosse affacciato dalla porticina che conduceva ai binari, sarebbe rimasto sorpreso nell'osservare un ragazzo con il cappuccio tirato su, ed una ragazza dai capelli rosa pallido passarsi una Lucky Strike. I mozziconi di altre decine di sigarette giacevano ai loro piedi, affiancati da una buona quantità di Peroni terminate. Una festa, si potrebbe pensare, ma non è così. Quello era semplicemente il loro modo di fare pace. Restavano in silenzio -perchè sapevano che se avessero parlato avrebbero litigato ancora- e condividevano una sigaretta ed una birra. Ormai non facevano altro che litigare -pensò Filippo- e riuscì anche a spiegarsi il perchè: era veramente un coglione. Non voleva più fidanzarsi, perchè nonostante i suoi numerosi tentativi non riusciva ancora a dimenticare la sua migliore amica, anzi, il sentimento cresceva ogni qualvolta l'azzurro incontrava il grigio. Però continuava a farla soffrire, si portava a letto la prima che gli capitava, poi divorato dal rimorso si ubriacava, e infine le urlava contro una gran quantità di cattiverie. E la sera successiva si ritrovavano lì. Succedeva ogni volta, e Filippo era disgustato da se stesso.

La loro, era diventata una guerra fredda, si sfidavano con lo sguardo, litigavano, si davano fastidio a vicenda -la ragazza aveva perfino tinto i suoi capelli, che prima erano di un mogano che era sempre piaciuto a Filippo- però poi si cercavano, perchè nessuno dei due poteva stare senza l'altro, perchè avevano passato tutta la vita insieme, e perchè nonostante nessuno dei due lo ammettesse ad alta voce, speravano di non separarsi mai più.

AMNESIA || IRAMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora