Maggio 2017
Muoveva un piede dopo l'altro. Delle goccioline di sudore gli colavano lungo la fronte, fino a finire nei suoi occhi azzurri. Gli bruciava la gola. Aveva il respiro affannoso e si reggeva a malapena sulle gambe. Aveva lo sguardo fisso sulla la chioma scura di fronte a lui, che correva elegantemente, a differenza sua che non correva, arrancava.
<<Sei già stanco? Abbiamo corso solo per tre chilometri>> Caroline si voltò verso di lui camminando all'indietro <<Fa' attenzione o cadrai>> il ragazzo osservò preoccupato la sua amica che gli rivolse un sorrisetto sghembo <<Non mi chiamo mica Filippo Maria Fanti>> gli fece un occhiolino e si fermò, per evitare che al suo migliore amico venisse un infarto. Filippo si accasciò su una panchina e chiuse gli occhi <<Io mi riposo un po', tu continua pure a correre>> a quelle parole, Filippo fu colpito violentemente da qualcosa e gemette di dolore. <<Non sono io quella che deve avere fiato per cantare>> osservò la mora riprendendosi la bottiglietta che aveva scagliato su Filippo. Quella mattina, infatti, i due ragazzi si erano svegliati di buon ora per correre un po', ma dopo poco più di dieci minuti Filippo aveva iniziato a incespicare nei suoi passi e a inveire contro la ragazza perchè rallentasse.
<<Forse la carriera di cantate non fa per me>> si lamentò il moro, e dovette proteggersi dalla bottiglia che Caroline gli aveva di nuovo scagliato contro <<Ahia, stai giocando al tiro al bersaglio con me?>> Filippo la guardò male e si massaggiò il braccio. <<Ora tu mi ascolti, alza il tuo culo moscio da quella panchina e ricomincia a correre, perchè si da il caso che oltre a scrivere e cantare tu non sappia fare altro, e io non ho intenzione di mantenerti per tutta la vita perchè non riuscirai a trovarti un lavoro>> la solita delicatezza di Caroline fece sorridere Filippo, che per ripararsi da un altro eventuale attacco della ragazza la afferrò per i polsi e se la fece cadere in grembo, così che fosse stesa su di lui. <<Hai dimenticato di dire che so anche scopare>> le fece l'occhiolino, al quale Caroline rispose con un'espressione esageratamente scioccata <<Non mi toccare che sei tutto sudato e puzzi>> la ragazza si rialzò, ma Filippo non potè fare a meno di notare che era arrossita. Con un ghigno soddisfatto, Filippo si alzò e ricominciò a correre con la sua migliore amica. La guardava mentre veleggiava di fianco a lui, e ringraziò Dio nella mente per avergli donato un'amica del genere: Caroline a volte era troppo schietta con lui ma lo faceva perchè gli voleva bene, inoltre era stata la prima a credere in lui quando aveva esternato il suo sogno di diventare un cantante. Caroline notò il suo sguardo addosso e si voltò verso il ragazzo sorridendogli nel modo più dolce che poteva, forse anche per scusarsi del suo atteggiamento rude di poco prima. E lei non lo sapeva, ma a quel sorriso Filippo sentì mancare un battito.
Giugno 2017
I tre amici si trovavano in una discoteca nella periferia di Carrara. Festeggiavano l'inizio dell'estate bevendo uno shot dopo l'altro, diventando così sempre più brilli. Una biondina si avvicinò a Lorenzo e dopo un paio di avance da parte di quest ultimo, acconsentì a ballare con lui. La ragazza lo prese per mano, e alzandosi dallo sgabello Lorenzo rivolse uno sguardo vittorioso a Filippo mimandogli con le labbra un "ora tocca a te". In tutta risposta, Filippo alzò il dito medio e tornò a parlare con Caroline seduta al suo fianco. La ragazza era meravigliosa, indossava un vestito bianco di pizzo che le arrivava fino a metà coscia e la faceva sembrare un angelo. Portava dei tacchi vertiginosi che Filippo apprezzò, perché in questo modo aveva una scusa per tenerle la mano mentre camminavano.
《Scommettiamo che dopo il primo ballo gli da buca?》 Caroline si avvicinò al suo amico con fare civettuolo. 《Secondo me invece sarà Lore a stancarsi di lei》 Filippo alzò un sopracciglio verso la mora e accettò la sua sfida silenziosa mettendole un braccio intorno alla vita. 《Lo dici solo perchè non hai mai fatto caso alle scarse doti da ballerino di mio fratello》 Caroline annuì con aria convinta. 《Voi donne fate veramente caso a queste cose?》 Filippo le rivolse uno sguardo shockato. Caroline annuì solennemente e poi con uno sguardo che lasciava trasparire tutto il desiderio che provava in quel momento lo sfidò ancora 《Che mi dici di te invece?》. Fili rimase un attimo sorpreso 《oh io non ho mai deluso le aspettative di nessuna ragazza》 la sua frase -pensò la ragazza- sembrava nascondesse un velato doppio senso. Caroline si alzò e afferrò la mano del ragazzo 《dimostramelo》.
I due amici si buttarono in pista e in quel momento il dj mandò Reggaéton Lento. Caroline iniziò a muoversi in modo sensuale davanti a Filippo che la afferrò per i fianchi e la guidò nei movimenti. Continuarono a ballare per un'infinità di canzoni, fin quando su una canzone di J Balvin, l'alcool prese il sopravvento e Filippo fece girare la ragazza in modo che gli desse le spalle. Sempre con le mani sui suoi fianchi le si avvicinò di più, facendo aderire i loro corpi. Caroline iniziò a muoversi contro il corpo di Fili, portando le sue braccia intorno al collo del ragazzo. Non poteva vederlo ma sentiva il cuore del ragazzo battere contro la sua schiena, e avvertiva una presenza premuta contro il suo fondoschiena. Il respiro caldo di Filippo le solleticava il collo e la faceva sorridere. Un calore partiva dal suo basso ventre fino ad espandersi in tutto il corpo. Filippo affondò il naso nei capelli mogano di Caro inalando a pieni polmoni il suo profumo di vaniglia e l'aroma dolce della fragola dovuto alla vodka ingerita poco prima dalla ragazza. Di sua spontanea volontà, Caroline si voltò verso Filippo e si strinse contro di lui in un abbraccio. La canzone cambiò e il dj mandò -ironicamente- Perfect di Ed Sheeran. Iniziarono ad ondeggiare a ritmo della canzone e si guardarono negli occhi. 《Allora? Che voto mi dai?》 Scherzò Filippo annegando nel grigio che aveva davanti. 《Un bel 9, più che meritato》 la ragazza sussurrò, ma Filippo riuscì a sentirlo lo stesso per via della loro vicinanza. 《Speravo in un 10. Allora forse dovremmo fare qualcosa per rimediare.》 Le sue mani si spinsero un po' più giù fino a sfiorare l'inizio del fondoschiena della ragazza, e le fronti dei due combaciarono. Chiusero gli occhi e nel momento in cui il loro respiro si fece così vicino tanto da mischiarsi, una presenza piombò al loro fianco. 《Mi ha scaricato.》 si lamentò Lorenzo, quasi piagnucolando. Filippo si staccò dalla sua migliore amica, come scottato, e riprese il controllo del suo corpo. La guardò in modo glaciale 《hai vinto.》 e dopo quelle parole fredde sparì diretto verso il retro del locale. Caroline lanciò uno sguardo alla folla dalla quale era stato inghiottito Filippo e poi ancora confusa guardò Lorenzo. Si scansò dal ragazzo che tentava di afferrarle il polso e si diresse verso il bar.
Afferrò il cocktail che il barman le porgeva e uscì dal locale. Nonostante fosse ormai arrivata l'estate, la mora fu accolta da una folata di vento pungente che la spinse a strofinarsi le braccia nel vano tentativo di infondersi calore. In realtà -riflettè Caro- non aveva bisogno di infondersi calore, ma coraggio. Le loro labbra si erano solo sfiorate. Un tocco leggero, impercettibile, ma che c'era stato, ed entrambi lo avevano sentito.
Con un sorriso sarcastico, nauseata dalla situazione, Caro si arrampicò su un piccolo muretto di fronte alla discoteca e si sedette, cercando di restare nascosta nel buio. 《La sua stronzaggine non ha fine.》 mormorò tra sè e sè tirando fuori dal pacchetto, una Lucky Strike. Aveva iniziato a fumare quelle sigarette perché lui le fumava, e di conseguenza erano diventate anche le sue preferite. L'ironia della situazione la colpì in pieno e affondò i denti nel labbro inferiore per non scoppiare a ridere disperatamente, come una pazza.
Accese la sigaretta e inalò la prima boccata di fumo.
Muoveva una gamba che penzolava dal muretto, a ritmo di un motivetto che le ronzava nella testa, cercando di non pensare a ciò che era appena successo. 《Cazzo!》 La finezza di quell'esclamazione le fece voltare la testa di scatto, vedendo un ragazzo chino sul marciapiede e intento a raccogliere qualcosa da terra.
Le cadde l'occhio sul fondoschiena dello sconosciuto e non potè fare a meno di apprezzare. Con un ultimo lamento frustrato, il ragazzo si sollevò e si girò verso Caroline, rimanendo stupito nel vederla là seduta. L'occhio dello sconosciuto la squadrò da cima a fondo prima di soffermarsi sulla sigaretta stretta tra le dita sottili della ragazza. 《Per caso ne hai un'altra?》 indicò la sigaretta con un dito affusolato. Caro gli porse il pacchetto e lo sconosciuto fece un sospiro di sollievo. 《Io ho fatto un disastro》 lo sconosciuto -che fu momentaneamente illuminato dalla luce proveniente dalla porta della discoteca che si era aperta- era biondo, notò Caroline. Lo sguardo della ragazza andò oltre il biondino e vide che tutto il tabacco del ragazzo era sparso sul pavimento.
Le sigarette dei ragazzi si consumavano simultaneamente, mentre entrambi erano immersi nei propri pensieri. Gli occhi azzurri del biondino incontrarono per un momento quelli grigi di Caro, e poi il biondo distolse lo sguardo imbarazzato 《brutta serata?》 solo in quel momento Caroline si accorse di una lacrima che le scendeva lungo la guancia 《No. Solo un po' di stress》 mentì la mora. 《È un coglione.》 il biondo la guardò di nuovo negli occhi, ma stavolta non distolse lo sguardo 《come, scusa?》 《Chi ti ha fatto piangere. È un coglione.》 《E tu come fai a sapere che c'entra un ragazzo?》 Caroline alzò un sopracciglio verso il biondo. 《Infatti non l'ho detto io. L'hai detto tu. E poi sono sempre i ragazzi che fanno piangere voi donne》 Caroline restò un attimo basita, non sapendo più cosa rispondere.
《E comunque io odio vedere le ragazze piangere. Anzi, se vuoi potrei dare a quel ragazzo una bella lezione》 Caroline lo fissò un attimo a bocca aperta, poi notò un piccolo sorrisetto sulle labbra del biondo e si rilassò capendo che stava scherzando. Vedendo quel sorrisetto crescere sulle labbra carnose del biondo, scoppiò a ridere di rimando. 《Che c'è? Guarda che sono famoso per i miei ganci》 e così facendo, il biondino mimò dei pugni scagliati contro l'aria. 《Okay fai bene a ridere, detto tra me e te, non riesco a battere nemmeno mia sorella nella lotta libera》 lo sconosciuto scrollò le spalle soddisfatto per averla fatta ridere. A quel punto, Caro iniziò a farsi aria con le mani, perchè rideva così forte che a momenti avrebbe potuto iniziare a piangere.
《Beh, forse potrei darti io lezioni di combattimento》 lo sbeffeggiò Caroline una volta riacquisito il controllo 《mi stai invitando ad un appuntamento?》 lo sconosciuto ammiccò in modo volutamente esagerato. Ora che lo guardava meglio, Caroline non potè fare a meno di notare la bellezza di quel ragazzo. Aveva dei capelli biondo grano, non troppo appariscenti, portati leggermente lunghi con dei piccoli ricciolini dietro la nuca. I suoi occhi erano di un blu profondo -quel colore le ricordò quegli occhi blu che tentava di dimenticare- il suo naso era piccolino e all'insù, e aveva delle belle labbra carnose contornate da un piccolo cerchietto. Il biondo era alto ma allo stesso tempo magro, anche se ciò che più le piaceva erano le spalle larghe, in quel momento coperte da una giacca di pelle.
《Comunque non ci siamo presentati. Io sono Lucas》 il biondo le porse la sua mano grande in attesa che lei la stringesse 《Caroline.》 la mora strinse la mano grande di Lucas con la sua piccola e gracile. 《Allora Caroline, hai bisogno di un passaggio a casa?》 Caroline si voltò di scatto verso Lucas e lo osservò attentamente 《i miei genitori dicono di non accettare passaggi dagli sconosciuti》 《beh ma io non sono propriamente uno sconosciuto. Parliamo da quanto? Dieci minuti?》 Lucas alzò le sopracciglia su e giù. Non ottenendo risposta, il biondo insistè 《va bene, non vuoi un passaggio a casa. Che ne dici di una passeggiata? Ti giuro che non sono un serial killer》 Lucas rafforzò il concetto alzando le mani e sorridendole. Scoppiò un conflitto interiore nella ragazza, che, ritenendo di non avere ormai più niente da perdere, accettò la mano di Lucas che la aiutò a scendere dal muretto, e i due si incamminarono.
Passarono minuti a camminare in silenzio -uno di quei silenzi rilassanti- e poi trascorsero decine e decine di minuti -forse anche ore- in cui parlavano e parlavano. Lucas si rivelò essere un ragazzo divertente e intelligente, ma a volte anche un po' enigmatico. Caroline scoprì che Lucas non era italiano, ma si era trasferito dall'Australia alcuni anni prima. Il suo sogno era quello di suonare in una boyband -quel sogno legato alla musica la riportò dolorosamente al pensiero di un'altra persona- e la cosa che più amava al mondo oltre alla musica era il suo cagnolino. Lucas -o Luke, come le aveva insistentemente chiesto di chiamarlo- aveva un bel rapporto con i suoi genitori, che però non vedeva da molto. Aveva 25 anni e nella sua vita aveva fatto tante esperienze, e aveva viaggiato molto. Era in sè per sè una persona estroversa, ma trovava difficile parlare delle sue ex. Caroline, invece, gli aveva raccontato di suo fratello e si era rifiutata categoricamente di rispondere alla domanda "hai migliori amici?". Gli aveva raccontato del suo sogno di fare la scrittrice, si era dilungata per minuti sulla sua passione per il Mc Donald, ed infine aveva dato il via ad un dibattito tra film romantici o film di fantascienza. La mora, aveva anche scoperto che Luke era nella sua stessa casata di Hogwarts, Corvonero.
Nel bel mezzo della discussione riguardo chi fosse più sottovalutato nella saga di Harry Potter, tra Neville e Luna, il cellulare di Caroline squillò e nel buio della notte si diffusero le note di Attention di Charlie Puth.
Caro rispose senza nemmeno guardare chi fosse e non fece in tempo a parlare che una voce la sovrastò 《SI PUÒ SAPERE DOVE CAZZO SEI??》 Filippo le urlò contro dall'altra parte, e Caroline se lo immaginò tutto rosso in faccia con una vena che gli pulsava sul collo. Dovette darsi un pizzicotto sul braccio per non ridere e peggiorare la situazione.
《Ho fatto due passi con un amico. Sto tornando.》 gli chiuse il telefono in faccia prima che potesse iniziare a sbraitarle di nuovo contro. Guardò Luke che la fissava con aria colpevole, e poi gli scoppiò a ridere in faccia. Le sembrava strano che quella serata si fosse trasformata prima in una serata fantastica, poi in un disastro, e poi ancora in una serata fantastica. Ora non avrebbe permesso a Filippo di guastarle il buon umore.
Camminarono verso la via della discoteca, spintonandosi di tanto in tanto nel tentativo di far perdere l'equilibrio all'altro. Quando arrivarono di fronte al locale erano entrambi sudati e avevano il fiatone, perché Luke aveva avuto la geniale idea di correre per gli ultimi isolati. Caroline riconobbe Filippo appena vide un ragazzo con le mani nei capelli camminare avanti e indietro di fronte alla discoteca.
Filippo si accorse di lei e iniziò ad imprecare ad alta voce. 《Si può sapere chi cazzo sei tu?》 Il moro si rivolse a Lucas e gli diede uno spintone 《ah quindi sei tu lo stronzo.》 Luke fissò Fili con aria assorta. 《E con questo che vuoi dire?》 Filippo era tutto rosso in faccia, ed era evidente che stesse facendo uno sforzo immane per non prendere a pugni il biondo. 《Capiscilo da solo -Lucas rivolse un sorrisetto ironico al moro- ci sentiamo, vero Caro?》 Luke si sporse per salutare la ragazza con due baci sulle guance, la quale in tutta risposta sorrise e arrossì 《certo! Buonanotte Lucas》. Con un cenno del capo, Luke salutò anche Lorenzo che era rimasto in silenzio in disparte, e poi prese la sua strada.
Dopo che il biondo sparì dal loro campo visivo, Lorenzo abbracciò la sorella e le diede un bacio sulla fronte 《ti sei divertita, tesoro?》 Caroline annuì e posò lo sguardo su Filippo.
Filippo fece un altro gemito di frustrazione e urlò un "Cazzo" che probabilmente avrebbero sentito anche i parenti di Luke in Australia.
Il migliore amico della ragazza prese a camminare velocemente davanti a loro e poi diede furiosamente un calcio ad un bidone della pattumiera che gli era capitato davanti. Caroline sospirò e tornò a casa accompagnata dalle urla del suo migliore amico davanti a lei.N/A
Okay, se ve lo state chiedendo, sì, Lucas è proprio Luke Hemmings (non potevo non inserirlo).
Spero la storia vi stia piacendo, e vorrei che mi faceste sapere nei commenti se preferite trovare più dialoghi nella storia o più narrazione.
Un bacionesss.
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AMNESIA || IRAMA
FanfictionCaroline, dalla vita, ha imparato tante cose. Ha imparato a non accettare caramelle dagli sconosciuti. Ha imparato a non aspettare la sua lettera da Hogwarts, perchè tanto non arriverà. Ha imparato anche che la vita è crudele e che illude le persone...