"Non sei di molte parole, oggi" disse, girando il viso verso la ragazza che camminava al suo fianco.
"Non ho niente da dire" alzò gli occhi verso la stazione dove si stava dirigendo, per non incrociare lo sguardo del ragazzo.
"E invece penso il contrario" continuò a camminare passo a passo con la ragazza, senza dire più una parola. Lei non insistette con il discorso, non aveva davvero niente da dire. Ad ogni modo, i pensieri scivolavano veloci insinuandosi nei lati più remoti della sua mente; non sapeva riconoscere il vero contenuto di essi, ma li sentiva incessanti che volavano da una parte all'altra del suo cervello. Si bombardavano a vicenda, si scontravano l'un con l'altro, solo con l'intento di creare caos.
Arrivarono in stazione ed entrambi si sedettero sulle scale davanti alla porta della biglietteria, in silenzio. Benché fosse un silenzio che faceva male alle orecchie, non era imbarazzante: erano abituati a non parlarsi.
"Vado, altrimenti perdo il treno" disse la ragazza, spegnendo la sigaretta sugli scalini vicino a lei e alzandosi per salutare il ragazzo.
"È ancora presto per il treno, ma tanto devo andare via anche io" replicò il ragazzo, mentre la ragazza aprì lo zaino, estraendo il libro che aveva intenzione di leggere durante il viaggio "è il libro che ti ho consigliato, quello?" chiese allungandosi verso la copertina.
La ragazza, spostandosi leggermente verso la porta del treno, gli rivolse un sorriso sincero e annuì debolmente. Certo che era il libro che le aveva consigliato, gliel'aveva promesso, d'altronde. Salì sul treno e rivolse lo sguardo verso i luminosi occhi verdi del ragazzo che se ne stava ormai andando.
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Hiraeth - hs
Teen FictionLa mancanza di una casa nella quale non puoi tornare, una casa che magari non è mai esistita; la nostalgia, il desiderio, il dolore provato dai vecchi luoghi del passato.