Nathan & Jeff

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La porta d'entrata dell'attico sbattè forte e la parete in vetro tremó quasi impercettibilmente mentre due corpi premuti l'uno contro l'altro si muovevano freneticamente in un bacio pieno di passione e saliva, le due bocche occupate in una danza sensuale bagnata e rumorosa.
Le dita di Nathan sotto la camicia di Jeff tracciavano percorsi immaginari che partivano dal petto fino al basso ventre, facendo gemere l'altro durante il bacio, che afferó con forza il sedere del compagno stretto nei jeans neri attillati.
Si staccarono dalla porta e si avviarono in camera lasciandosi una scia di vestiti dietro, quasi come a dare un indizio di quello che di lì a poco sarebbe successo.
Arrivati in camera Nathan, ormai vestito solo delle mutandine di pizzo rosa che era solito mettere, venne buttato su letto lasciando così a Jeff, che se ne stava in piedi, la bellissima visuale del
suo ragazzo semi-nudo.
A Nathan veniva la pelle d'oca a vedere lo sguardo del suo compagno così pieno di lussuria, così impaziente di assaporarlo.
«Sai vero di esserti comportato male stasera?» chiese Jeff con la voce roca «si» risposte sotto voce l'altro mentre miliardi di brividi gli correvano sulla schiena «non avresti proprio dovuto comportarti in quel modo, non avresti dovuto rispondere a quel sudicio cameriere quando io ero davanti a te, quando lui ti guardava in quel modo, come se volesse sbatterti. Perchè tu lo sai che l'unico che puó sbatterti, l'unico che puó toccarti sono io. Solo io. Perchè sei mio.» continuó arrabbiato e accecato dal desiderio
«mi dispiace» disse Nath abbassando lo sguardo «mi dispiace, cosa?» disse l'altro «mi dispiace Daddy» pronunció guardandolo negli occhi, senza pudore.
Si mise a gattoni e muovendo sensualmente i fianchi si avvicinó sempre di più a Jeff, che se ne stava in piedi davanti al letto.
«Posso fare qualcosa per farmi perdonare, Daddy?» sussuró guardandolo negli occhi dal basso, certo
di aver ottenuto ció che per tutta la serata aveva progettato di avere «innanzi tutto, voglio che tu ti metta pancia sotto, sedere all'insù, faccia contro il materasso e mani dietro la schiena» ordinó e Nathan fece esattamente come gli era stato detto.
Sentì Jeff trafficare nell'armadio e poco dopo sentì un pezzo di stoffa legargli i polsi dietro la schiena, poi qualcosa coprirgli gli occhi e sorrise: lo aveva fatto incazzare molto, o forse anche a lui era molto piaciuta quella messa in scena e voleva portarla fino in fondo.
«Apri» si sentì diri e subito spalancó le labbra, sentendo due dita infilarsi nella sua bocca ed inizió a succhiarle, sapendo benissimo cosa doveva fare.
Le dita uscirono e tornó con la testa contro al materasso, proprio nell'esatto momento in cui una sculacciata forte gli colpì la natica destra e boccheggió senza fiato dal dolore.
«Conta» disse Jeff mentre fissava con orgoglio la natica di Nathan colorarsi di un color porpora acceso, sentì l'altro gemere e capì che poteva iniziare.
«Due» disse Nath quando sentì la natica sinistra bruciare, «tre» gemette quando una più forte arrivó sulla destra già leggermente dolorante, «quattro» disse e lasció un lungo gemito di dolore uscire dalla bocca, «cinque» soffió afferrando le lenzuola e stringendole nei pugni.
Sentì un bacio leggero arrivargli su entrabe le natiche e seppe che per quella sera Jeff aveva finito, infatti si sentì slegare i polsi e togliere la benda.
Si giró sulla schiena e guardó il compagno negli occhi, traboccanti di lussuria e passione, quasi neri per via delle pupille dilatate.
Si sporse e diede vita ad un bacio da togliere il fiato, un bacio violento. Si sentì appoggiare al materasso di schiena, mentre un rivolo di saliva gli colava sul mento e una serie di gemiti lasciava la bocca di Jeff.
Nath afferró il membro duro di quest'ultimo da sopra i boxer e si mise a sedere, ignorando il piacevole bruciore che gli mandava mille scosse in tutto il corpo. Scoprì il sesso di Jeff dal tessuto e lo prese in bocca, già bagnato dalle gocce di pre-coito e duro come il marmo. Inizió a succhiarne la punta e poi lo prese in bocca fino ai testicoli, inizió a risalire con la testa e ancora giù. Guardó il compagno e vide che la testa era buttata all'indietro e che dei gemiti rochi lasciavano la sua bocca come una cantilena erotica che fece sorridere leggermente Nathan.
La mano di Jeff si posó sul retro della testa dell'amante e inizió a scandire il ritmo, sempre più veloce, sentendosi sbattere contro il retro della gola
del compagno, e quando arrivó al limite si tolse di colpo con un sonoro 'pop' che fece ansimare tutti e due.
«Ti prego Jeff, fai in fretta» piagnucoló Nath mentre si strusciava contro la gamba del compagno per creare attrito, cercando di darsi un po' di sollievo
«dimmi cosa vuoi che ti faccia, micino» disse sorridendo maligno «voglio che mi fotti, ti prego, non ce la faccio più» disse tirando l'altro verso di sè «mani verso l'altro, non potrai toccarmi» disse Jeff con voce roca e Nathan spalancó gli occhi, sapendo perfettamente che glielo stava imponendo per punirlo «ma-» soffió e venne interrotto «vuoi che ti leghi alla testata?» domandó beffardo Jeff e l'altro negó con la testa, mettendo le mani verso la testata.
Scese con la testa a baciargli il collo e succhió una porzione di pelle finchè non fu sicuro che il segno fosse abbastanza evidente, poi scese lentamente verso il petto e prese tra le labbra il capezzolo sinistro, tirandolo piano e roteandoci la lingua sopra, poi scese di nuovo verso l'ombelico dove ci fece passare la lingua, mentre l'altro era un disastro di gemiti. Scese ancora fino ad arrivare all'orlo delle mutandine che prese trai denti tirandolo verso il basso, scoprendo così il membro totalmente duro di Nath, umido dalle gocce di pre-coito ed inizió a sofficarci sopra sentendo il compagno gemere forte e sorrise. Tolse completamente le mutandine e poi lo prese in bocca, fino alla base e fermandosi poi a succhiare con dedizione la punta, fino a sentirla pulsare tra le labbra. Si sputó su due dita della mano libera e le avvicinó al cerchietto di muscoli del compagno, e con il primo dito inizió a farsi spazio tra la carne, inserendo subito dopo il secondo e iniziando a sforbiciare sentendo Nath sighiozzare e sentì il suo membro pulsare violentemente, quasi venendo a quel suono.
Capì che tutti e due erano al massimo ed entró nel compagno con una stoccata potente, raggiunse le testa dell'altro e lo bació dolcemente mentre iniziava a spingere in lui.
«Puoi toccarmi, micino» sussurró Jeff e subito Nathan con una mano gli afferró i capelli e con l'altra gli afferró la schiena, ficcando le unghie nella carne.
Le spinte diventarono sempre più veloci e potenti
«ti prego ti prego ti prego più forte» miagoló con voce graffiata Nath nell'orecchio di Jeff e quest'ultimo inizió a dare delle stoccate lente e violente, proprio nel punto in cui egli sapeva benissimo era più sensibile il compagno, sentendolo tremare tra le sue braccia «sto per venire, daddy» gemette poco prima di riversarsi sul suo stomaco in preda agli spasmi dovuti all'orgasmo violento e questo bastó a Jeff per venire copiosamente dentro al suo amato, liberando un gemito lungo e roco, gutturale.
Il più grande si buttó di schiena sul letto senza fiato e sentì subito Nathan arrampicarsi sul suo petto, fino a posare la testa nell'incavo del suo collo.
«Ti amo» gli sussurró all'orecchio Nathan e Jeff si giró verso di lui rubandogli un bacio dolcissimo, segno tangibile dell'amore tra i due «ti amo» replicó allora e inizió a tracciare dei cerchi immaginari sulla schiena di Nath, sentendola subito riempirsi di pelle d'oca.
«Dovremmo mettere in scena questa cosa più spesso» rise quest'ultimo coinvolgendo subito anche l'altro, che poi lo bació con amore.

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