Capitolo 2

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«Hai usato la magia» le parole di Etienne arrivarono dirette, mentre lo sguardo chiaro della donna teneva testa a quello verde della ragazza: «Cosa hai da dire in tua discolpa?»

Elie si era aspettata quello scontro: sarebbe stato strano, se non impossibile, che sua nonna non si fosse accorta che aveva giocherellato con il vento la notte precedente; con calma, entrò nella cucina, si avvicinò al frigo, aprendolo e prendendo il cartoccio del latte: «Che ho giocato con il vento per due minuti soli? Cavolo, nonna! Non posso più neanche giocare con il vento, ora?»

«Eliana…»

«Elie, nonna. Elie»

«Il tuo nome è Eliana»

«Sì, ma fa schifo»

Etienne si massaggiò le tempie, socchiudendo gli occhi; non era così che si era immaginata l’incontro con la nipote: la notte precedente l’aveva sentita chiaramente utilizzare la magia, quell’energia frizzante e forte che scaturiva sempre quando la ragazza l’utilizzava e, fosse stato solo quello, non gliene sarebbe importato più di tanto. Eliana doveva imparare che quello non era un gioco, ma ciò non le impediva di divertirsi, bastava solo che non facesse qualcosa di male ai Mortali. Ciò che aveva impensierito Etienne era stato l’arrivo nello loro cittadina, quasi contemporaneamente alla marachella della nipote, di un’energia scura e pericolosa. Riaprì le palpebre, osservando la nipote fissarla con la testa inclinata di lato e il cartoccio ancora in mano: «Sì, Eliana?»

«Hai letto le carte di nuovo, vero nonna?»

«Non io» dichiarò la donna, alzandosi e posando la tazzina del caffè nel lavello.

«Allora la mamma» Elie bevve un sorso dal cartone del latte, buttando giù il liquido pastoso e poi posando lo sguardo sulla nonna: «Che c’è? Tanto lo bevo solo io!» sbottò, posando il contenitore sul marmo della cucina e incrociando le braccia al seno: «Allora?»

«Allora cosa?»

«Le carte»

L’anziana tenne le mani sul ripiano del lavello, lo sguardo concentrato sull’ambra dell’anello che portava al medio destro: «Un arrivo e una prova» mormorò, spostando lo sguardo e incontrando quello della ragazza: «Eliana, ci sarà qualcosa. Molto presto»

«Qualcosa cosa?»

Etienne sorrise dolcemente, avvicinandosi alla nipote e carezzandogli la guancia: «Non lo so, mia cara, anche se abbiamo delle facoltà che ci permettono di fare grandi cose, il futuro resta ancora un’incognita, anche per noi»

«Centra qualcosa con quello che successe quando ero piccola?»

«No, Eliana. Non penso centri tuo padre, non credo almeno» Etienne si voltò, guardando la cucina illuminata dai raggi del sole che entravano dalla grande finestra a tre ante: «Si dovrebbe esser messo l’anima in pace, no? Sa molto bene che tu sei una strega e tale rimarrai, anche se lui è un Cacciatore»

«E allora?»

Tenne lo sguardo fisso davanti a sé, non volendo incontrare quello della ragazza: Eliana non sapeva del terribile passato che aleggiava sopra la loro famiglia, non sapeva niente della loro capostipite e di ciò che aveva fatto quando era in vita.

Un antico male risorgerà, aveva previsto Leonora, leggendo le carte, la sera precedente, ed entrambe avevano fatto un nome: Isabella Sanderaux.

* * * *

«E quindi?»

«Quindi niente filtro, Ale»

«Ma perché?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 22, 2012 ⏰

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