"Non dovete usufruire del primo segno dell'elenco delle lettere."
Così ci disse il professore il cui cognome è lo stesso del congegno per cuocere l'Espresso. Il terrore si insinuò su per le nostre menti. Come risolvere quel compito?
"Impossibile", "terribile", "non ci riusciremo", questo supponemmo.
Ci disse di riscrivere un testo molto conosciuto entro i bimbi: Berretto Rosso. Il professore ci divise in gruppi. Il nostro fu quello più numeroso. Tutti pensierosi, in pochissimo tempo scrivemmo un intero foglio del libretto fornitoci. Ciò che uscì fuori, fu sorprendente. Concludemmo con il noto modo di dire "e vissero tutti felici e contenti", privo del segno proibito. Però i nomi delle persone furono corretti, tutti differenti, e molto cuoriosi: Berretto Rosso, colui che uccide le bestie e protegge il bosco, il progenitore...
Tutto molto insolito. Il suono, così diverso. Pure il professore si cimentò nel progetto, eppure non ci riuscì. Contentissimo del nostro successo, il nostro gruppo urlò e urlò contro il resto, sostenendo di essere i migliori, finché il professore urlò pure lui e ci sgridò.Ci lesse poi un libro privo del segno "e". Sprovvisto persino il titolo, e tutto per un motivo molto curioso!
Si interrogò il professore sul motivo di quel metodo. Questo fu il suo responso: "se viene posto un limite su quello che si scrive, ciò che viene fuori è molto più puro." E con questo bellissimo pensiero in mente, ci dirigemmo verso i nostri letti.
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Il Primo Segno
Short StoryUnico principio: non usufruire del primo segno dell'elenco delle lettere.