Era primavera, maggio.
I fiori sbocciano in primavera, le rondini tornano. Tutto rinasce in primavera.
Federico aveva perso i suoi genitori, non aveva niente, tranne Lui.
Era primavera e Federico aveva giurato amore a Lui. Però lui non aveva più ricambiato, Lui gli diceva sempre che non doveva preoccuparsi, che gli sarebbe rimasto sempre accanto.
Federico si fidava, perché gli credeva.
Federico si fidava perché metteva tutto il suo impegno e tutte le sue energie quando lo amava; e lo amava sempre.Era primavera e scaldarsi non era più così necessario. Tenere stretta al caldo la mano di qualcuno non era più così necessario, diceva Lui.
Federico non era d'accordo, ma obbediva.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per Lui.«Ben, mi manchi. Quando torni?»
«Lo sai che ho tanto lavoro da fare, Fede, non decido io. Giuro che stasera quando torno non penso a nient'altro che a noi due.»Benjamin però quella sera, quando tornò, trovò solo Federico addormentato che stringeva a se un cuscino marcato dalle sue lacrime.
Benjamin sollevò le sopracciglia, andò in bagno e si spruzzò addosso un profumo. Non doveva destare sospetto.
Si spogliò e si distese vicino a Federico, che aprì gli occhi e non esitò ad abbracciare Benjamin.
«Ben, non mi abbandonare anche tu, ti prego.»
Benjamin spense la luce e lo strinse al petto cercando di non rimanere sveglio dai sensi di colpa.
Fecero l'amore e Benjamin gli disse che lo amava, e Federico sorrideva, perché tutto era in ordine.***
Era estate e non c'era più bisogno di scaldarsi.
D'estate fa caldo: non vuoi avere nessun contatto, tutto ti sembra appiccicoso e ingombrante.Benjamin era tornato da lavoro.
Lavorava sempre in un negozio di dischi, al fondo di un via del centro.
Però adesso ancora di più, poiché il negozio era diventato suo, e Federico riusciva a vederlo solo dalle otto di sera, tranne la Domenica.
La Domenica di solito si trovavano in casa, stavano tutto il giorno in pigiama a parlare a modo loro.La Domenica si ricordavano a vicenda cosa voleva dire amarsi.
E a Federico non bastava veramente nient'altro.Pioveva e faceva tanto caldo.
Benjamin era a petto nudo con dei pantaloncini da Basket che gli aveva regalato una sua conoscenza.
Federico invece, indossava una canotta e dei pantaloncini di qualche vecchia tuta, entrambi del suo ragazzo. Erano entrambi sul divano,
Federico si era addormentato sulla spalla di Ben, che stava stava chattando tranquillamente su whatsapp.
Si girò e guardò Federico; stava stringendo in un pugno l'orlo della maglia nervosamente. 'Probabilmente stará sognando' si disse Ben.
Lo fissò, e notò che la ricrescita ai capelli aveva quasi totalmente preso il sopravvento sul biondo, quel biondo che lui tanto adorava.
Notò anche quelle enormi occhiaie viola, e il pallore complessivo.
Benjamin ci stava arrivando.
Benjamin stava pensando che forse Federico stava per essere vittima di qualcosa.
Ma i suoi pensieri vennero interrotti da una notifica.
Era la sua dipendenza, e lo voleva proprio in quel momento vicino a lui.Si alzò facendo attenzione a non svegliare Federico; gli diede un bacio sulla fronte e, dopo essersi vestito, uscì di casa.
«Ben, finalmente!.»
***
Era settembre; e a settembre le foglie cadono, perché non hanno più forze, perché hanno usato tutte le loro energie in primavera.
Era settembre, a settembre tutto diventa più noioso, soprattutto per Federico, stavolta.
Doveva iniziare di nuovo gli esami universitari a breve, perciò doveva prepararsi al meglio.Si alzò dal letto, e guardò dal lato di Benjamin, ma non c'era nessuno.
Guardò l'ora; erano le sette di mattino.
Andò su whatsapp e mandò un messaggio al suo ragazzo, che visualizzò, ma non rispose.
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Just a little bit of your heart; Fenji OS
Fanfiction«Benjamin, un piccolo pezzo del tuo cuore è tutto quello che ti sto chiedendo.»