Mémoire

𝙨 𝙚 𝙣 ' 𝙚̀ 𝙖 𝙣 𝙙 𝙖 𝙩 𝙤

| 07th |
Io non lo so come sto, non ci voglio pensare. Certe
volte è meglio non saperlo, come stiamo.
— L'amore che ti meriti, Daria Bignardi

Sesta lettera,
'93.

Sono così arrabbiata.

È una rabbia che non avevo mai provato prima. Mi spaventa un po'.
Per tutti questi anni ho solo sofferto, neanche per un secondo mi sono sentita così delusa.

Oggi, dopo tanto tempo, sono arrabbiata con il mondo. Non mi capitava di sentirmi così dai tempi in cui stavamo insieme, perché ammettilo, mi facevi infuriare spesso. Lo facevi a posta, fingevi di guardare le altre, ma i tuoi occhi si giravano sempre per controllarmi.

Eravamo un po' grandi per quei giochetti, ma tu eri tutto scemo e ti piaceva provocarmi. Cosa avrei potuto farci, inoltre? Se non spingerti e ricordarti di smetterla?

Mi sento così perché ho avuto una pesante lite con quello che si pronuncia mio marito, l'ho trovato in casa mia a letto con un'altra. Sapevo di lei, so che nessuno dei due è innamorato dell'altro, ma dannazione, in casa ci sono i nostri figli!

E se l'avesse visto Noah?
E se l'avessero visto Jasmine e Danielle?

Al ché mi sono infuriata, non ce l'ho fatta più. L'ho sbattuto fuori casa e gli ho urlato in faccia che tu non mi avresti mai fatto una cosa del genere. Lui, alla fine, se n'è andato.

Finalmente mi sento libera, ma non voglio che i miei figli capiscano la situazione. Voglio che ne sappiano il meno possibile; ho detto a tutti che lui è fuori per lavoro e non so bene quando tornerà.

In realtà ho intenzione di presentargli i fogli del divorzio, ma non ne sono molto sicura. È che ho paura che i miei figli ne risentano col tempo, un padre è sempre un padre, e preferisco soffrire e stringere i denti piuttosto che far del male a loro.

Per fortuna ci sei tu, che mi fai compagnia nelle giornate difficili.

Grazie a Dio ho

A/N:

piccolo appunto: Noëlle è stata interrotta nel bel mezzo della lettera, quindi è normale che il capitolo sia finito così.