l'ultimo giorno d'estate - fin.

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cr: bojackk

NEI MEDIA: crush – cigarettes after sex

Le persone ballavano infischiandosi di chi li guardava, ascoltavano quelle note e lasciavano andare la mente

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Le persone ballavano infischiandosi di chi li guardava, ascoltavano quelle note e lasciavano andare la mente.
Chi era troppo ubriaco per restare in piedi e chi era troppo fatto per ragionare, si stavano buttando in quel vortice di divertimento senza badare alle conseguenze del domani.
Era l'ultimo giorno d'estate, presto sarebbero ritornati alle proprie vite fatte da lavoro o dallo studio.

Lui era seduto sul divano, un bicchiere pieno di una qualche bevanda che nemmeno il ragazzo sapeva.
Ma lui beveva lo stesso, buttava giù quel liquido che gli bruciava la gola e gli offuscava la mente, beveva mentre lo guardava divertirsi con un'altro che non era lui.
Mentre Jung Hoseok si trovava su un divano sfondato, Min Yoongi ballava con un altro ragazzo dai capelli biondi.
Lo guardava strusciarsi su di lui e le sue intenzioni erano ovvie, portarsi a letto quel ragazzo che ondeggiava con lui in quel mare di persone.

E Hoseok li guardava fino a consumarsi gli occhi, fino a finire il liquido nel bicchiere.
Desiderava essere al posto di quel ragazzo, desiderava essere toccato dal maggiore allo stesso modo.
Voleva essere bramato da lui, voleva essere amato.
Non si trattava solo di attrazione, non voleva solamente accoglierlo tra le sue carni, voleva qualcosa di concreto e di reale.
Qualcosa che poteva toccare, senza farsi troppo male per pentirsene.

Qualcun altro, adesso, gli faceva compagnia su quel divano sfondato.
Con una semplice birra in mano, vedeva la stessa scena che guardava il maggiore.

«Hoseok» pronunciò il suo nome, non riuscendo a dire nient'altro vedendo il suo amico in quello stato, mentre soffriva di un'amore inesistente.

«Namjoon come si fa ad uccidere qualcosa che non può esistere?» il ragazzo iniziò a piangere in silenzio, nessuno doveva sentire il suo dolore, era suo e quindi spettava a lui sentire le sue viscere venir lacerate.

«Basta non pensarci» Namjoon non sapeva come consolare le persone, non sapeva come comportarsi per non farle soffrire di più.

«È facile dirlo, sono solamente parole ma farà sempre male» le lacrime continuavano a scendere sulle sue guance, già consumate da molti altri pianti.

E mentre quel pianto silenzioso iniziava a morire lentamente, il suo bicchiere veniva riempito da un'altro liquido.

E mentre quel pianto silenzioso iniziava a morire lentamente, il suo bicchiere veniva riempito da un'altro liquido

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