∆ 1 Hai fallito.

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Ed eccoti finalmente dinanzi alla barriera che avvolgeva la piccola e storica cittadella di GravityFalls.
Il viaggio ti aveva sfiancato, purtroppo dovevi ammetterlo, ma ciò non ti avrebbe impedito di adempiere al tuo dovere.
Qualsiasi cosa sarebbe accaduta, tu dovevi giungere con ogni mezzo alla corte di quel folle demonio. Conti quel che costi.

Di fatti nemmeno il tempo di varcare la barriera che ti ritrovasti dinanzi a tre demoni oripilanti. Sbuffasti ironica, ti eri aspettata un accoglienza del genere, anche di vedere oltre la barriera ingannatrice lo stato deperente di quello che era un luogo misterioso è bellissimo un tempo.
La barriera aveva innibito perfettamente quel luogo lugubre dove il tuo amato cielo era tinto di rosso, dove gli alberi digrignavano fauci, e dove la gravità veniva stravolta.

Sentisti un esclamazione e finalmente ti concentrati sui tre demoni che attendevano la tua presenza con dei ghigni non privi di malizia, non hai potuto trattenere una smorfia di disgusto vedendoli.

"(T/N) ricordati perché lo fai e resta nel copione. Andrà tutto bene vedrai, lo prenderai a calci e li rispedirai tutti da dove vengono." Fu la tua unica consolazione pensarlo mentre ghignavi vendicativa avvicinandoti ai tre con nonchalance.

-Oh, dei cavalieri? Non si doveva scomodare tanto- dicesti disgustata mentre uno di questi ti si avvicinava allungando una mano che subito afferasti, gli hai torto il braccio fino a bloccarlo dietro la schiena e poi hai guardato gli altri due che non osarono muovere un altro passo. Oh sì, quel pugnale che avevi puntato alla gola del corvino dopo averlo fatto scivolare egregiamente dalla tua manica, li aveva sorpresi.

-Puttana..- riuscì a dire tra i denti quello che aveva l'aspetto di un ragazzo dai capelli scuri e corporatura robusta che tu però riuscivo a tenere bloccato dalle tue braccia considerevolmente più sottili delle sue.

Hai alzato un sopracciglio infastidita e hai dunque colpito con un ginocchio la colonna vertebrale del demone, spezzandogliela costringendolo a terra.

-Allora, che aspettate a portarmi dal vostro sovrano?-
Li hai guardati freddamente mentre questi altrettanto schivi avvevano fatto un cenno con la testa aiutando il loro compagno a rimettersi in piedi e poi incamminarsi verso un punto che potevi benissimo vedere da dove ti trovavi. Una piramide dorata sollevata nel cielo rosso sotto uno squarcio che portava nell'altra dimensione.

"Sarà facile."
Ti sei detta vanitosa, e te ne sei pentita perché non dovevi scendere al loro livello.

Una volta nella piramide, avete percorso velocemente i vasti corridoi, dove il ragazzo a cui avevi spezzato la schiena tempo prima, guidava l'avanzamento.
La loro rigenerazione era strabiliante e la cosa ti lasciò affascinata è spaventata al contempo. Dovevi stare attenta. Ma nulla che la tua arma segreta non potesse risolvere. Purtroppo avrebbe fatto più di quanto tu volevi, ma era un prezzo da pagare per riavere la quiete ed eliminare quel caos.

Il demone prima di aprire le pesanti porte d'oro, si voltò per linciarti da dietro la spalla e subito gli altri due sgheri ti hanno bloccato le braccia mettendoti in allerta.
Il corvino ghignò per poi aprire le pesanti porte e rivelare il suo interno luminoso.

Ti hanno spinta rudemente al suo interno ma non hai opposto resistenza mentre il tuo sguardo era saldamente incatenato a quel trono in cima a delle scale dove quel folle attendeva il tuo arrivo con un ghigno snervante in volto che metteva in mostro una fila di denti aguzzi.

Quasi ti sei morsa il labbro nel tentativo di non soghignare.

I due rognosi demoni ti trascinarono fino ai piedi dei gradini per poi colpirti con veemenza dietro le ginocchia forzandoti ad inginocchiarti mentre uno dei due ti costringeva ad abbassare il capo.
Ma a quest'ultimo gesto hai opposto resistenza esigendo di guardare in faccia quel bastardo che si stava godendo la scena dall'alto.

Il demone dai occhi neri e capelli corvini salì due o tre gradini prima di inchinarsi al cospetto del demone per poi osservare una demone che era rimasta seduta lascivanente su uno dei braccioli del trono.
Hai trovato il suo aspetto ripugnante ed indecente per i tuoi canoni.

Aveva una chioma rosa/fucsia ed un abito succinto, del medesimo colore, che lasciava in bella vista i suoi fianchi corposi è sottolineava le sue forme sensuali, lasciando poco all'immaginazione, soprattutto per quanto riguardava il prosperoso senso valorizzato dalla scollatura a cuore. Hai persino notato una mano guantata che le stringeva avvidamente un fianco.
Hai storto il naso per poi guardare il demone sul trono, proprietario di quella mano, che a differenza tua non aveva smesso di fissarti col singolo occhio dorato che aveva, mentre l'altro, era coperto da una benda dalla forma triangolare, d'oro.
I suoi capelli erano di un biondo canarino per la maggior parte è alcune ciocche sul collo ma di un nero corvino. Vestiva di un abito elegante che rispecchiava i medesimi colori.

Hai sbuffato dinuovo ma questa volta per criticare il suo abbigliamento, cosa che notò, e ne eri certa che fosse per quello, che con un cenno aveva chiesto al demone di piegare ancora di più la tua testa. Hai per forza dovuto guardare il pavimento stringendo i denti.

Che umiliazione.

-Maesta, con tutto rispetto devo dire che la puttanella avrebbe bisogno di qualcuno che la domini. Se vuole, io mi posso sacrificare. - e con altrettanta ironia si mise a ridere sguainatamente facendo ridere tutti i presenti.
Ma una tra tutti ti sembrò la più irritante. Ed eri certa come la morte incombente che quella voce fosse la sua!

- Di quello voglio occuparmene personalmente. Ma prima.-
Il demone che ti teneva ti tirò i capelli costringendoti ad alzare la testa mentre lo maledicevi con quante più bestemmie di tua conoscenza, digrignando i denti.
-Ma che linguaggio mia principessa!- scoppiò un'altra risata dal biondo, ma hai notato che la donna che gli stava affianco fece una smorfia in tua direzione.

Sentimento che condividevi verso di lei e tutti i presenti.

-Ti tarperò le ali mio angelo, e ti assicuro che ci divertiremo.

"Giammai!"
Hai ghignando nonostante il dolore alla cute e hai cercato di convogliare tutte le tue energie in un unico punto.
-Oh, ne sono certa.-

Lui per un istante perse la sua felicità e fu incline a perdere il suo sorriso. Purtroppo una luce sadica passò per il suo occhio e lo vedesti alzare una mano e congiungere le punte del pollice e del medio.
-Lo vedremmo!- schioccò le dita e l'ultima cosa che vedesti prima di toccare con il volto il pavimento, fu il volto più sadico e contorto che tu avessi mai visto in vita tua.
Di colpo il tuo corpo sembrava non esistere. Sentivo solo il fresco favimento sotto la tua guancia dolente, e i tuoi occhi che lentamente si chiudevano come delle serrande, ma senza che tu potessi impedirlo. Il tuo stesso corpo sembrava non più tuo.
In quei brevi istanti prima che persino la tua stessa coscienza ti scivolasse via, hai pensato consapevolmente a seguito di quella vicenda. Arrabbiata.
Arrabbiata come non mai. E tutta quella rabbia era rivolta a te stessa, talmente tanta che volevi piangere se avessi potuto.

Oh, quanta follia ti attendeva, e lo sapevi troppo bene, perché avevi appena fallito.

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Premetto che è la prima FF che scrivo, altrettanto prima NxReader, quindi non aspettatevi granché ^^'

Non ho avuto modo di fare una copertina decente ma per il momento dovremmo accontentarci di quella fin quando il mio adorato computer non tornerà cooperativo.
Coff coff, ebbene, sarà una storiella curiosa ma credo che la troverete come la solita solfa, e spero di no.
Sono disponibile per ogni consiglio perciò fatevi sotto!

T/N = tuo nome

The demons never die (Billxreader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora