SENZA posa,i pensieri di Scytale,il Volto Danzante Tleilaxu,lo richiamavano alla pietà,una pietà impregnata di rimorsi,che si opponeva alla natura assassina del complotto cui sperava di dar corpo.
La morte o la rovina di Muad'Dib mi procureranno dei rimpianti,pensava.
Certo,doveva nascondere questi pensieri ai suoi compagni di congiura.Era,comunque,una qualità caratteristica dei Tleilaxu quella d'identificarsi sia con la futura vittima sia con i suoi assassini.
Silenzioso e accigliato,si teneva in disparte.Gli altri da qualche tempo discutevano l'eventuale impiego d'un veleno psichico.Parlavano con veemenza,con calore,ma anche con quella gentilezza cieca e rispettosa che gli adepti delle Grandi Scuole adottavano in tutto ciò che toccava il loro dogma.
<<Quando credete di averlo infilzato,ecco vi accorgerete di non averlo neppure ferito!>>
Chi parlava così era la vecchia Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam del Bene Geserit.I congiurati erano suoi ospiti su Wallach IX.Il suo profilo aguzzo,vestito di nero,immobile nella poltrona sospesa alla sinistra di Scytale,evocava quello d'una strega.
Aveva rovesciato rovesciato il cappuccio del suo aba all'indietro,e sotto una ciocca di capelli argentei il volto era una cupa maschera du cuoio,in cui soltanto gli occhi erano vivi,in fondo alle orbite profondamente scavate come quelle di un teschio.
Essi conversavano in mirabhasa,il linguaggio delle emozioni sottili,fatto di consonanti elise e di vocali fuse insieme.Edric,il Navigatore della Gilda,rispose alla dichiarazione della Reverenda Madre con un sorriso venato di cortesia e deliziosamente sdegnoso.
Scytale rivolse la sua attenzione all'inviato della Gilda che galleggiava in un'ampolla di gas color arancio a qualche passo da lui,al centro della cupola trasparente che il Bene Gesserit aveva appositamente allestito per questo incontro.Il rappresentante della Gilda Spaziale aveva un aspetto vagamente umanoide.Il suo lungo profilo poteva anche essere quello d'un pesce.Muovendosi lentamente esibiva le pinne ai piedi e le mani palmate,mentre una pallida esalazione aranciata s'innalzava dagli sfiatatoi dell'ampolla,spandendo nella cupola il profumo della droga.Stano pesce in uno strano oceano.
<<Se continuiamo così,pagheremo la nostra stupidità con la morte!>>
Era stato il quarto congiurato a esprimersi così.Sposa del comune nemico,in realtà era ammessa nella cospirazione solo a titolo potenziale.In più,si disse Scytale,era la sposa,ma non la compagna di Muad'Dib.Ferma a breve distanza dall'ampolla in cui gallegiava Edric.Era bionda,alta e bella,vestita d'una pelliccia di balena azzura.Anelli d'oro brillavano alle sue orecchie.Emanava da lei una certa maestosità aristocratica,ma Scytale poteva leggere nella studiata tranquilla del suo viso gli effetti del controllo Bene Gesserit.
Distolse i suoi pensieri dalle sfumature del linguaggio e si preocupò invece della loro situazione.Dovunque,intorno alla cupola,si dispiegavano squallide colline chiazzate di neve bluastra,semifusa,che rifletteva l'intensa luce bianco-azzura del piccolo sole allo zenit.
Perchè propio qui? si chiese Scytale.Raramenta il Bene Gesserit faceva qualcosa senza ragione.La struttura aperta della cupola,per esempio:uno spazio più convenzionale,più confinato,avrebbe risvegliato la claustrofobia del rappresentante della Gilda,le cui inibizioni derivano ovviamente dal suo ambiente naturale:lo spazio interstellare.
Ma l'averla appositamente costruita per Edric equivaleva anche a puntare il dito sulla sua principale debolezza.
E io? si chiese Scytale.In che modo intendono ferirmi?
<<Tu,Scytale,non hai niente da dire?>>domandò la Reverenda Madre.
<<Vuoi dunque coinvolgermi in questa disputa assurda?>>replicò.
<<Ebbene,sia.Penso che noi stiamo per aggredire un potenziale messia e nob dov'essere un attacco frontale.Se ne facciamo un martire,ci condaniamo da soli>>
Tutti lo fissarono.
<<Secondo te,questo è l'unico rischio?>> sibilò la Reverenda Madre.
Scytale scrollò le spalle.Per questo incontro aveva scelto un aspetto tronfio e grassoccio,un volto amabile ,tondo e banale,dalle labbra carnose e inespressive.Ora,mentre esaminava gli altri tre congiurati,la scelta gli parve giudiziosa,senza dubbio grazie al suo istinto.Soltanto lui,in quel gruppo,era in grado di manipolare il propio aspetto in una vasta gamma di forme e sembianze.Volto Danzante,camleonte umano,egli poteva trasformarsi a suo piacimento.Il suo attuale aspetto spingeva gli altri a dargli meno inportanza.
<<Allora?>> insistette la Reverenda Madre.
<<Assaporavo il silenzio>> replicò infine.<<Il nostro odio ha più sapore quando non esce dalla nostra bocca.>>
La Reverenda Madre istintivamente si ritrasse e Scytale vide che lo stava rivalutando.Esse avevano tutte subito un addestramento assai profondo in prana-bindu,e potevano controllare muscoli e nervi più efficacemente,in una maniera che soltanto pochi potevano eguagliare.Ma Scytale era un Volto Danzante e disponeva di connessioni nervose e muscolari che non assomigliavano affatto a quelle degli altri,en piú aveva il sympatico,un potere mimetico che gli consentiva di assumere l'aspetto di un altro essere insieme con la sua psiche.Quabdo giudicó che la Reverenda Madre avesse completato la sua rivalutazione,esclamó:<<Il veleno!>> con un'intonazione che lasciava intendere come lui solo conoscesse ancora il segreto significato di questa parola.Il rappresentante della Gilda reagì immediatamente.La sua voce risuonò nella fonosfera scintillante che fluttuava sopra la principessa Irulan:<<Stavamo parlando di un veleno pshichico e non fisico>>.
Scytale scoppiò a ridere.Il riso mirabhasa poteva travolgere un avversario,e Scytale lo dispiegò alla massima potenza.
Irulan l'apprezzò con un sorriso da intenditrice,ma vi fù una sfumatura di collera nel modo in cui la Reverenda Madre socchiuse le palpebre.
<<Basta!>>intimò.
Scytale tacque.Ora,però,lo fissavano attenti.Edric vibrava d'un furore trattenuto e la Reverenda Madre era vigile,anche se incollerita.Irulan lo guardò divertità,ma perplessa.
<<Il nostro amico Edric lascia intendere>>riprese Scytale,<<che due streghe Bene Gesserit,esperte in ogni sottigliezza,ignorerebbero il miglior uso dell'inganno?>>
Mohiam alzò lo sguardo sulle gelide colline del mondo Bene Gesserit.Comincia a capire qual è l'elemento essenziale,si disse Scytale.Ottima cosa.Quanto a Irulan,era un altro problema.
<<Sei sì o no dei nostri,Scytale?>>domandò Edric.Aveva due occhi da topo,minuscoli e scintillanti.
<<Non sono qui per discutere le mie credenziali>>ribatté Scytale.Fissò Irulan:<<Non ti stai chiedendo,Principessa,se è per questo che hai valicato tanti parsec,e corso tanti rischi?>>
Irulan annuì.
<<Per scambiare banalità con un pesce umanoide o litigare con un grasso Volto Danzante Tleilaxu?>>
La Principessa su allontanò dall'ampolla di Edric e dal soffocante profumo del melange.
Edric scelse quel preciso istante per farsi scivolare in bocca un'altra pillola di droga.Mangiava e respirava la spezia e,senza dubbio,la beveva anche.E perchè no? pensò Scytale.Il melange aumentava le doti di prescienza dei Navigatori,e consentiva loro di guidare le navi della Gilda a velocità ultraluce,trovando,con la consapevolezza infusa dalla spezia,la rotta futura che avrebbe evitato i pericoli.Ora,Edric intuiva l'esistenza di un altro pericolo:un pericolo che si trovava ancora al di là della sua prescienza.
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Il messia di Dune
Science FictionUn pianeta di sabbia sospeso tra passato e futuro. Terrificanti creature e popoli nemici pronti a entrare in un gioco mortale. Un uomo solo,minacciato da oscuri pericoli,è destinato a diventare il MESSIA DI DUNE