Come il mare d'inverno

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Erano a casa di Liam, tra amici.

Helen aveva portato con sé una ragazza, doveva essere cugina sua e di Sunshine, si sforzò di ricordare il suo nome,  ma era un po’ brillo, quindi, decise di rinunciarci. La       osservò meglio: il viso era piccolo ed ovale, vi era dipinto un bellissimo sorriso incorniciato da labbra sottili e rosee, il naso era ben proporzionato, gli occhi, non riusciva a distinguerli, era troppo distante, eppure ne coglieva la lucentezza da lontano. Si spostò al suo corpo e fece una smorfia d’apprezzamento, le gambe erano magre e slanciate nonostante la ragazza non fosse una di quelle altezze statuarie, proprio come piacevano a lui. Harry decise di posare il bicchiere che aveva in mano e dirigersi verso Helen, voleva conoscere il nome di quella ragazza che tanto lo aveva colpito. Si ravviò il ciuffo all’indietro e si schiarì la voce quando fu alle spalle della bella fanciulla, questa si voltò con grazia lasciando che i capelli accompagnassero il suo movimento, Harry ebbe quindi, l’opportunità di guardarla negli occhi, erano grandi, due chiazze marroni con delle pagliuzze più chiare sparpagliate nell’iride, ciglia lunghe e folte, truccati in maniera minimale, ma pur sempre belli e sorprendentemente particolari. Si disse che quella ragazza aveva un’aria terribilmente familiare.  Sorrise.

-Come ti chiami?- le chiese.

-Faith.- rispose lei. Fissò lo sguardo scuro in due occhi verde smeraldo.

-Hai dei bellissimi occhi Faith- asserì allargando ulteriormente il suo sorriso.

-Grazie…- fece un gesto allusivo: voleva sapere il suo nome.

-Harry, Harry Styles-.

Louis, un ragazzo alquanto esuberante, non troppo alto, capelli mori al vento, occhi di un blu magnetico e un sorriso sempre dipinto sul viso, richiamò l’attenzione dei pochi ospiti.

-Propongo- affermò a gran voce –Obbligo o verità-.

La sua proposta suscitò parecchi mormorii d’assenso, e dopo un po’ si ritrovarono in cerchio, alcuni seduti a gambe incrociate sul pavimento, altri sui due divani di stoffa rossa, al centro un piccolo tavolino di mogano incavato al centro, nell’incavatura vi erano alcune pietre di vari colori che stonavano con il resto dell’arredamento.

-Chi comincia?- chiese Helen, sua cugina, accomodatasi sul pavimento.

-Louis ha dato l’idea, Louis comincia- constatò Zayn, un ragazzo slanciato, molto magro, con un ciuffo nero corvino che sembrava intoccabile.

-Zayn, mi farai diventare gay un giorno- scherzò il ragazzo dagli occhi azzurri – bene, bene, bene… Styles- scelse puntando l’indice e sistemandosi meglio sul divano, il riccio si mise subito in ascolto, invitandolo a continuare con un cenno –obbligo o verità?-

-Obbligo- sputò subito, per poi pentirsene, con Louis William Tomlinson non si era mai abbastanza prudenti.

Louis sembrò rifletterci, la sua espressione concentrata, l’indice che picchiettava il mento.

-Ti obbligo a baciare sulle labbra la ragazza più carina della stanza- annunciò sornione.

Harry sorrise, sapeva bene le labbra di chi avrebbe assaporato quella sera, e sembrava che anche l’amico che lo aveva appellato lo sapesse. Lei era lì alla sua destra, silenziosa, con le ginocchia strette al petto, l’aria di chi, si sente estremamente fuori posto. Decise di volerla mettere a suo agio.

-Ehi Faith- sussurrò, sapeva che gli altri lo avrebbero sentito, ma non gl’importava granché. Faith lo guardò corrucciandosi quando vide che i loro visi erano sempre meno distanti, poi capì, e si sorprese. Era stata la prima scelta di qualcuno. Il ragazzo riccio che le era di fronte la trovava ‘la più carina’ e questo la fece sentire… bene. Mentre tutto ciò si formulava nella sua mente, le labbra morbide e piene del moro si posarono delicate sulle sue sottili, furono pochi secondi, ma un’esplosione di calore si verificò nel suo stomaco. Prima di allontanarsi, Harry fece sfiorare giocosamente le punte dei loro nasi.

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