Piccola anticipazione: mi sono permessa di spacciare una canzone di Ultimo per una di Fabrizio, non vogliatemene.
–––"In questo momento sto scrivendo un album nuovo e la prima persona a cui lo voglio far sentire é Ermal"
"Grazie, me lo dici così davanti a tutti, mi emoziono, grazie"Fabrizio scende le scale velocemente, chiudendosi gli ultimi bottoni della camicia, per poi correre ad aprire la porta di casa per trovarsi davanti agli occhi Ermal tutto sorridente. Inaspettatamente questa volta é il riccio a buttare le braccia al collo dell'altro.
"Ciao Fabri"
Fabrizio sente il respiro caldo di Ermal sulla spalla.
"Allora questo nuovo album?"
Il moro sorride, un po' in tensione, poi prende Ermal per mano e lo porta al piano di sopra. A Ermal sembra di rivivere ancora i giorni della stesura di 'Non Mi Avete Fatto Niente', ma questa volta c'è qualcosa di più tra loro, qualcosa che non sa spiegare nemmeno a se stesso.
Ormai non aveva più bisogno di essere guidato per quella casa, ma lascia ugualmente che Fabrizio gli faccia strada. Ancora una volta lo porta nella camera di Anita e Ermal sorride al pensiero che tutto é nato proprio tra quelle quattro mura. Lo fa sedere di nuovo sul letto mentre lui corre in camera sua a prendere la chitarra. Quando torna si siede a terra, con la chitarra sulle ginocchia, e inizia a suonargli la prima canzone. Fabrizio é indubbiamente bravo in quello che fa ma Ermal sa della sua insicurezza e, nonostante pensi che che la sua presenza sia superflua, rimane seduto su quel letto sfatto ad ascoltare tutti i sentimenti che Fabrizio aveva tenuto dentro fino a quel momento e che ora riserva solo a lui. Dopotutto é questo che fanno gli amici no? Ti ascoltano. Ma loro che cos'erano? Ovvio c'era dell'affetto ma Ermal non riesce proprio a capire perché con lui é così diverso. Con lui si sente un'altra persona, una persona migliore ed è Fabrizio stesso in qualche modo a indurlo ad essere migliore.
Fabrizio nel frattempo continua a suonare con il cuore che martella forte nel petto, andando quasi a ritmo di musica. Dopotutto quella musica era proprio da lí che veniva, dal suo cuore. Aveva deciso di far ascoltare l'album prima a Ermal perché si era detto che di lui si poteva fidare. Bugiardo. Per lo meno in parte. Certo di Ermal si poteva fidare ma non era questo il motivo per cui stava facendo ascoltare le sue canzoni proprio a lui.
Improvvisamente Fabrizio smette di suonare. Ermal, che aveva chiuso gli occhi, li riapre velocemente e lo guarda confuso.
"Scusa, ho bisogno di un goccio d'acqua. Tu resta qua io torno subito".
Appoggia la chitarra a terra e quasi scappa da quella camera. Ermal lentamente si alza e si affaccia alla porta, ma fa come gli ha detto Fabrizio e non lo segue. Fabrizio scende in cucina velocemente e beve un bicchiere d'acqua. Avrebbe preferito dell'alcol ma si accontenta. Appoggia con forza il bicchiere sul tavolo e si passa una mano tra i capelli.
'Che cosa sto facendo?'
Appoggia i palmi delle mani sul legno del tavolo e abbassa la testa. Cerca di dare un ordine ai pensieri che gli invadono la mente ma questi continuano a sfuggirgli tra le dita. La sola cosa che vuole fare in quel momento é scappare il più lontano possibile. Vigliacco. Ma come scappi da te stesso? In più c'era Ermal. Ermal che era la causa della sua voglia di andarsene ma anche colui che lo faceva rimanere. D'un tratto si sente avvolgere i fianchi dalle braccia calde di Ermal e sente il suo mento poggiarsi sulla sua spalla.
"Bizio"
Fabrizio sorride, poi si gira in modo da poterlo guardare negli occhi.
"Tutto okay? Sei sceso di corsa e pensavo che-"
Non gli lascia finire la frase che si lascia completamente cadere su di lui. Ermal, preso alla sprovvista dal gesto inaspettato, cerca di tenerlo in piedi con tutte le sue forze. Ermal non dice niente, sa che é meglio tacere, quindi si limita ad abbracciarlo. All'improvviso Fabrizio inizia a cantare uno dei suoi nuovi pezzi, a bassa voce, continuando a farsi cullare dalle braccia di Ermal."C'è un'aria strana stasera
E torno a casa in silenzio
Tra i rumori del traffico
E il telefono spento
E la gente mi guarda
Ma non ho niente di vero
Io che basta pensarti e già mi manca il respiro"Ermal gli toglieva il respiro, sempre. Era diverso da tutti gli altri. Con lui bastava uno sguardo, un gesto, per capirsi. Non servivano inutili spiegazioni o parole banali.
"È da tempo che lo cerco
questo tempo che mi manca
È da tempo che sai penso
che anche il tempo non mi basta"Non gli bastava piú ormai vedersi per un giorno e poi chissà quando. Aveva bisogno di sentirlo lí presente, sentirgli dire che andrà tutto bene.
"So quanto costa per te
Ma cerco solo un motivo
Per sentirmi vivo e non è semplice
So quanto pesano in te quelle paure lontane
Meriti anche tu un posto da visitare"Ermal lo faceva sentire vivo. Gli dava quella carica in più che gli mancava da sempre. Al tempo stesso però, senza rendersene conto, Fabrizio riusciva a donare un po' di pace al più piccolo. Cercava sempre di fare di tutto per farlo stare bene, per renderlo felice.
"C'è un'aria strana nel cielo
Esco da casa in silenzio
Non è ancora neanche l'alba
ma a dormire non ci penso
Io cerco solo di capirti
E la notte non ci dormo
Se soltanto avessi pace
saprei essere come loro"Ogni notte era sempre più difficile prendere sonno. I pensieri lo tenevano sveglio e l'unico modo che conosceva per farli tacere era bere. Molte volte era uscito ancora prima dell'alba sperando in qualche bar aperto. Aveva bisogno di trovare la sua pace, ma era lontana. La sua pace era Ermal. Quando stava con lui si sentiva rilassato e in qualche modo giusto. Stare insieme a Ermal gli dava pace ma anche solo il pensiero di stare lontani lo tormentava.
" [...] E ti dedico il rumore
Di queste inutili parole
Un quadro senza il suo colore
Che è andato via volare altrove
Io ti dedico il silenzio,
tanto non comprendi le parole"Gli dedica il silenzio perché non c'è bisogno di parole. Con Ermal non c'è mai bisogno di parole. Lui sa guardare attraverso gli occhi della gente e capire senza bisogno di spiegazioni.
Fabrizio finisce di cantare e si scioglie dall'abbraccio per guardare Ermal negli occhi.
"Era dedicata a te"
Il cuore di Ermal perde un battito. Fabrizio non regge più il peso di quello sguardo e abbassa la testa.
"In realtà tutto l'album é dedicato a te"
Il cuore di Ermal perde un altro battito. Si crea il silenzio tra di loro per un attimo, poi Fabrizio ricomincia a parlare.
"So che può sembrarti strano e stupido ma é quello che provo e non riuscivo più a tenerlo dentro"
Fa una piccola pausa poi riprende con un sospiro.
"Forse fartelo sentire non é stata una buona idea"
Alza lo sguardo per cercare di capire i pensieri di Ermal che fino a quel momento era rimasto in silenzio, solo per trovarlo con le lacrime agli occhi. Fabrizio fa un passo in avanti, preoccupato, ma Ermal lo precede e per la seconda volta gli getta le braccia al collo, stavolta in un gesto disperato. Fabrizio lo sorregge, stringendolo forte. No, non c'era bisogno che se lo dicessero, entrambi lo sapevano già. Lo sapevano già da tempo ormai.
Nessuno dei due ha intenzione di staccarsi da quell'abbraccio. Solo quando Fabrizio sente che Ermal sta singhiozzado sulla sua spalla lo allontana leggermente da sé per sorridergli. Ermal si passa una mano sugli occhi rossi e umidi e gli ricambia il sorriso. Non parlano. Non ce n'è bisogno. Delicatamente Fabrizio lo fa sedere su una sedia e gli riempie un bicchiere d'acqua che Ermal beve volentieri. Fabrizio rimane a guardarlo, grato di averlo incontrato. Quasi non si accorge che Ermal si alza e gli si avvicina.
"Baciami"
Fabrizio sorride. Col pollice gli asciuga le ultime lacrime che ancora gli bagnavano le guance, poi non se lo fa ripetere due volte e lo bacia. Inizialmente é solo uno sfregamento di labbra, lento, delicato, poi le lingue cominciano a cercarsi. É Fabrizio ad allontanarsi per primo per prendere fiato. Si guardano negli occhi e poi si mettono a ridere.
"Ermal ti dedico il mio silenzio".Ti dedico il silenzio - Ultimo