1.

15 2 0
                                    

I freddi e malinconici rumori di una casa abbandonata ormai da qualche mese, erano finiti per essere l'unica idea di famiglia che Charlie ricordava. Il metallico stridìo delle assi usate per sostenere il tetto, li scricchiolìo del legno sotto i suoi piedi e il calore dei pochi raggi di sole che penetravano ogni tanto dalla finestra spalancata. Erano le uniche cose che rimanevano dopo l'attacco di quelli. Nella sua testa, risuonavano ancora le urla disperate degli abitanti di Hirami, era familiare la sensazione provata quando, ogni tanto, portava le mani sul suo viso, per sentire la polvere penetrare quasi nel suo corpo, come una macchia. La macchia che lei, come tutti quelli della sua specie, portava nel cuore. Quasi una colpa: quella di essere nata.

Charlie Maggot e l'occhio di cristalloWhere stories live. Discover now