Charlie Maggot e l'occhio di cristallo

4.

Nessuno aveva preso la vita alla leggera. Nessuno, nemmeno Tom. Ma Charlie non lo sapeva. Era convinta che se si fosse offerta, sarebbe morta. D'altronde, quello accadeva. Non sarebbe mai cambiato.
<<Non farò una cosa così stupida>>
A quel punto, lo sguardo di Tom divenne improvvisamente serio. Saltò giù dall'albero, sedendosi accanto alla ragazza. Le mise le mani sulle spalle, facendo incontrare i loro occhi.
Charlie non disse una parola. Rimase concentrata sugli occhi del ragazzo.
<<Se c'è solo una minima possibilità di sopravvivere, noi ribelli stiamo lottando insieme per trovarla.>>
Si staccò da Charlie e tornò sull'albero, seduto a gambe incrociate.
<<E tu sei la persona giusta per aiutarci.>>
<<Io non sprecherò la mia vita per aiutare qualcosa che fallirà prima di cominciare.>>
Charlie riprese il suo quaderno, mentre Tom rimase con una faccia stranita e divertita allo stesso tempo.
<<Non hai scelta>> la canzonò, mentre la guardava allontanarsi.
Ora Charlie stava correndo. Correva con tutte le sue forze. Tutte le sue convinzioni erano state spezzate in un secondo. Stava davvero pensando di perdere la sua vita per vedere uno stupido posto? Aver incontrato una persona che avrebbe rischiato il tutto per tutto l'avrebbe colmata di speranza o sarebbe bastato per distruggerla? Non lo sapeva. E non voleva saperlo. Tristi umani, quello era il loro destino. Imprigionati per sempre in una città lottando per morire. Sì, infondo la morte era l'unico modo per uscire da tutto quello. La vita non era altro che un susseguirsi di paure infondate, ansie perenni da cui nessuno poteva fuggire.
Allora perchè lei lo stava facendo? Cosa sperava di ottenere? Probabilmente la sua vita non sarebbe cambiata; una speranza, quello era ciò di cui aveva bisogno, ma anche ciò che l'avrebbe distrutta.
Ferma. Tutto il mondo gira attorno a te. Se non sei al passo, verrai lasciato indietro.
Cambiare. Cosa voleva dire? Non era mai successo, Charlie ne aveva paura. D'altronde, però, non poteva andare peggio. Nessuno avrebbe potuto peggiorare la sua vita. O forse sì. Esisteva qualcosa di peggio? No non c'era. Non poteva esserci. Nessuno lo meritava.