Due corpi, due anime.
Non ricordo molto di quell'estate, non le cose futili, almeno.
Ma di te, Oliver, ricordo tutto.
Ricordo i nostri baci sul prato, cercando di non farci vedere per paura dei pregiudizi.
Ricordo le nostre labbra che si cercavano costantemente durante i pranzi d'estate, quella afosa, e a volte mi domandavo se tutto quel caldo era dovuto ai miei sentimenti o a causa della stagione.
Ricordo i tuoi costumi e la mia stupida teoria su di essi, e di come tu la confutasti in men che non si dica.
Come se fosse la prima cosa ad essere confutata da te.
Te l'ho raccontato tante e tante volte, ho avuto esperienze con ragazzi, e anche uomini, in passato, ma sono sempre state cottarelle passeggere, come un amore estivo che scivola via. E lo pensavo anche di te, Oliver. Pensavo che saresti stato un amore estivo che dura al massimo tre mesi, ed una volta consumato, ci si ritrova ad essere estranei e ad avere ricordi sfocati delle esperienze trascorse insieme, come se esso fosse avvenuto in una vita parallela, in una vita che non ci appartiene. E credimi, in parte è stato così: credo di non aver mai vissuto un'esperienza simile, forse perché non ero ancora ben consapevole della mia sessualità, forse perché nessuno dei due era pronto a dichiarare i propri sentimenti all'altro, o forse perché siamo stati troppo stupidi a non capirlo prima e lasciare che i giorni passassero senza che noi ce ne accorgessimo.
Ricordo i miei pensieri e le mie domande su dove ti trovassi quando non eri in casa. Pensavo a te, insieme ad un'altra ragazza, e in me montava la gelosia, ma devo ammetterlo, ero anche eccitato da quel pensiero impuro, a quello che avresti potuto fare con lei.
Quel tuo stupido "Later!" rimbomba ancora nelle mie orecchie, come fosse la prima volta. Ricordo il mio odio verso questa parola, perché fuoriusciva dalle tue labbra arroganti e saccenti.
"What if I grow to hate him?" è stata la frase che mi ha accompagnato durante le prime settimane dal tuo arrivo. Non ti sopportavo, rasentavi la perfezione, qualcosa che io anelavo di possedere.
E poi qualcosa è cambiato, ho provato a capirti, ad abbracciare tutto di te: dicono che l'amore sia anche questo, accettare i difetti dell'altro e amarli come fossero pregi. E io l'ho fatto.
Ricordi la nostra prima notte insieme? Quella è stata la notte più bella della mia esistenza, dove tutti i miei desideri sono stati esauditi, dove finalmente potevo averti tra le mie braccia, odorare i tuoi capelli morbidi che a volte ti ricadevano sul viso quando eri concentrato a leggere Eraclito, a massaggiarti le spalle, forse anche per ricambiare il favore, a guardarti negli occhi e chiamarti... Elio.
Non leggerai mai questa lettera, Oliver, perché adesso sei troppo lontano da me, probabilmente già sposato, ma so che il nostro legame non lo potrà avere mai nessuno.
Un legame composto da me e te.
Due corpi, un'anima.