Quel giorno c'erano le nubi, il sole cercava di farsi spazio tra il grigio del cielo mentre il vento soffiava forte contro le finestre. Le madri richiamavano i propri figli che giocavano nel prato a pallone, avvertendoli dell'imminente tempesta che stava per colpire la città. E io, dal mio canto, ero lì immobile che guardavo fuori dalla finestra ed aspettavo nuove notizie affiancato dai miei compagni di classe. Poi dopo tanta attesa il professor Smith arrivò e annunciò i gruppi per la ricerca di scienze sui corpi celesti. "Andreas DeRai sarai nel gruppo con Nicholas, Sophia e Emily. Sarai il caposquadra" e la pelle divenne d'oca! Non c'era un modo pienamente sufficiente per descrivere Nicholas, ci si poteva limitare solo a dire che era il solito prepotente a cui non importava nulla di nessuno. Nè dei loro pareri, nè dei loro sentimenti. Non gli importava neppure della scuola, come qualsiasi altro teppistello che si rispettava. Come avrei potuto lavorare con un elemento del genere? Per non parlare di Emily, la solita ragazza chic a cui importa solo di essere all'ultima moda con più followers di tutti. Un gruppo di stonati.
Forse speravano ancora in qualche miracolo che li potesse rendere degli angeli, oppure qualcuno di abbastanza silenzioso da far diventare muti perfino elementi come loro. Non era la prima volta che i professori mi utilizzavano come un oggetto o un muro insomma. E nel mezzo dei miei pensieri sentì una mano che lentamente si fece spazio sulla mia spalla. Era Ashley, nonché mia migliore amica e fidanzata di Markus, mio altro migliore amico. Eravamo un trio diverso da tutti gli altri, per quando effettivamente eravamo divisi con una coppia e il terzo in comodo, ci volevamo un bene genuino. Non mi lasciavano mai in disparte, talvolta erano pure capaci di invitarmi durante le loro cene romantiche: vi risparmio la noia della descrizione. Allo stesso tempo Markus e Ashley si amavano alla follia, fatti l'uno e per l'altro ed ero più che felice di averli fatti conoscere. Ci incontravamo sempre nel bar fuori scuola e fantasticavamo su tutto, pure sul loro matrimonio e di come mi avrebbero nominato come padrino nel caso di un futuro figlio. Avevamo anche deciso dei nomi: April nel caso fosse nata femmina, Nathan nel caso di un maschietto.
Descrivendoli meglio, gli occhi di Ashley erano paragonabili a due pozzi di prezioso smeraldo verde, tanto lucenti e colorati. I suoi capelli castani erano elegantemente raccolti in un acconciatura sempre ben tenuta e ordinata. L'unica cosa che sfigurava quel viso era il ricordo di un'infanzia fatta di sfortune e violenze: una cicatrice che percorreva lungo il suo naso orizzontalmente da parte a parte. Ma questo poco importava, in pochi ne prestavano attenzione data la sua grande seduzione nel modo di vestirsi e di esaltare la sua snella e alta figura. E soprattutto, del suo passato a lei importava poco poiché cio l'aveva sempre aiutata a oltrepassare ogni ostacolo che si presentava.
Ashley:" Ehy, Andreas. Vieni con noi a prenderti un caffè finite le lezioni?" disse in un tono felice e sicura della mia risposta affermativa.
Andreas:"Hm non penso, devo studiare molto oggi. Lo apprezzo davvero ma sta volta non credo mi andrà tanto di fortuna come la scorsa, però ti prometto che domani ci sarò. Non hai nulla di cui dubitare, mi conosci bene: non riesco a studiare per due giorni di seguito. Il bonus studio funziona solamente una volta al mese." Dissi passando una mano tra i miei capelli, legandoli poi dietro in una mezza coda.
Ashley:" Sarà ma per oggi me la paghi. Domani mi offri qualcosa"
Andreas:" Dimenticatelo, non ho neanche soldi per me" e lei sbuffò . "A proposito, devo chiedere a Markus per la festa di venerdì. Sai dov'è ?"e subito si mise a pensare, riflettendo un attimo prima di rispondere e cercando di ricordare qual era il luogo dove i suoi occhi l'avessero incrociato l'ultima volta:"Mi pare abbia avuto una lezione di storia ora, magari puoi trovarlo lì... Mi aveva detto alla prima ora che doveva vedersi con Chris prima, mi pare gli servissero gli appunti di chimica"."Grazie mille Ashley , ci vediamo più tardi" e così mi incamminai salutandola con un gesto della mano, prima di inoltrarmi nel corridoio affollato. E nel mentre che mi allontanavo, la mia mente mi fece compagnia e prese a divenire una scatola d'incubi dove tutte le mie preoccupazioni in merito alla ricerca iniziarono a fiorire nuovamente. Non era una situazione tanto diversa dal solito ma Nicholas mi spaventava particolarmente, se non avesse fatto la sua parte ero certo che il professore non me l'avrebbe fatta passare liscia. Inoltre non potevo permettermi un altro brutto voto, dopo l'ultima F in matematica credo che qualsiasi altro voto insufficiente causerebbe una punizione in casa per almeno due settimane. Che situazione orrenda! Non potevo assolutamente mancare alla festa di venerdì prossimo, Ashley e Markus mi avrebbero tagliato la testa piuttosto.
Le paranoie mi fecero apparire distante al mondo mentre le mie gambe facevano per raggiungere Markus. E la mia assenza di coscienza non mi rese abbastanza riflessivo da spostarmi, scontrandomi contro chi aveva scaturito le mie paure: Nicholas.
"Oh scusami. Ero spaesato, non mi ero minimamente reso conto di dove stavo andando. Ora se non ti spiace, me ne vado" dissi guardando in basso e osservando ogni dettaglio del pavimento mentre gli rivolgevo la parola spaventato da quella che credevo essere la sua espressione di disgusto al momento. Ma, al contrario di tutto ciò che pensavo, non proferì alcuna parola e sentii i suoi occhi scrutarmi attentamente prima di andarsene come se nulla fosse mai successo. Lo sentii solo sogghignare mentre mi passò affianco, rendendo quell'incidente ancor più imbarazzante e insensato. Cercai di andarmene velocemente ma fu proprio lui a prendermi per un braccio, fermandomi e facendomi compiere un giro su me stesso.
Nicholas: "Pensi di scappare da me, Andreas? Invece no" rispose allungando il suo braccio lungo le mie spalle. "Allora caposquadra" disse marcando particolarmente l'ultima parole:"ha già qualcosa da assegnarmi? Il tempo qui scorre"
Rimasi un attimo immobile, sperando di levare quella presa al più presto possibile. Odiavo questa vicinanza e l'odore del fumo che emanava, oltre al suo alito disgustosamente puzzolente d'alcol.
"No, ora mai lasci andare che sono di fretta?" non fu molto complicato, poiché si tolse immediatamente dandomi un leggero spintone. E ci fu un attimo di silenzio e di intesa di sguardi, prima che lui proferisse altro:"Certo. Aspetto i suoi ordini, capitano!"e sparì tra gli armadietti colorati per raggiungere nuovamente il suo gruppo di amici scelerati. E feci cenno con il capo, concedendomi un attimo di pensiero impuro per quella bella visione al quale i miei occhi erano stati in grado di assistere per pochi instauri. Per quanto disgustoso, Nicholas restava uno dei ragazzi più belli dell'istituto. Notai i capelli ricci e appena lavati che si poggiavano sulla fronte. Appena uscito dagli allenamenti era pieno di sudore e una goccia scese dalla sua fronte: questa passò prima per gli occhi scuri e neri, simile al cielo in una notte tempestosa dove le nuvole sono troppo spesse per lasciar intravedere le varie costellazioni, e il percorso continuò lungo il suo naso ben definito. Poi seguirono bagnando le sue labbra piccole, finendo sul confine della sua ben delineata mascella.. E lì cadde, a poca distanza da un collo segnato dai segni viola, trovando la fine della sua breve vita sulla punta delle mie scarpe.
Subito mi imbarazzai per aver lasciato la mia mente a tali apprezzamenti nei confronti di un ragazzo della sua portata. E forse posai anche per troppo i miei occhi sulla sua figura, scaturendone una reazione indecifrabile sul suo volto. Mi fece un cenno da lontano, squadrandomi e lanciandomi uno sguardo cattivo. Distaccai subito gli occhi dai suoi ed entrai nel panico. E per mia rara fortuna la voce acuta di Markus mi distrasse da quella situazione scomoda:"Andreas! Eccoti! Ashley ha detto che mi cercavi." così grazie a lui fui libero di rivolgere nuovamente le spalle a Nicholas.
"Mi hai proprio salvato da un momento super imbarazzante, lo sai?"
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No Pain with You
Teen FictionAndreas DeRai, un semplice studente, si ritrova a dover svolgere il proprio progetto di chimica assieme al temuto Nicholas: un nome parlato e chiacchierato in tutta la scuola per i suoi atteggiamenti menefreghisti e freddi. Come andrà a finire?