«Resta con me».

722 44 9
                                    

Spogliarsi è facile, basta togliersi i vestiti; ma scoprirsi è diverso. Scoprirsi è mostrare le proprie debolezze, i propri timori, fuggire dall'orgoglio e trovare spazio nel sentirsi liberi, poter dire e fare ciò che si vuole, senza essere giudicati. Shinichi purtroppo non riusciva a scoprirsi, l'unica cosa che sapeva fare era spogliarsi, mostrare il suo corpo nudo al rivale tanto odiato, che ormai da qualche mese era diventato il suo amante, incendiando la sua camera da letto. Non sapeva ancora la sua vera identità, per lui era tutto un mistero, ma ciò che lo faceva ardere di passione era proprio questo: non sapere chi vi era attraverso quella maschera. Aveva già visto il suo viso, sotto il bagliore della luna che filtrava dalla sua finestra; ma mai aveva osato chiedergli chi fosse, quanti anni avesse, non solo perché temeva non si fidasse di lui, semplicemente rispettava la sua decisione di rimanere uno dei suoi tanti casi da risolvere. Quando accarezzava il suo viso, sentiva la pelle liscia scorrergli tra le dita, era una sensazione meravigliosa; metteva le mani tra i suoi capelli, ne accarezzava la morbidezza, così come con le sue labbra, le posava con le proprie e le baciava, ci giocava, amava sentirle lungo tutto il corpo. Non sapeva esattamente cosa gli fosse passato per la testa, perché quella notte avessero ceduto alla passione su quel lurido tetto del museo, cosa lo avesse spinto a baciarlo e cominciare a spogliarlo. Perché sì, era stato Shinichi ad iniziare: stufo delle sue provocazioni, aveva provato ad attaccarlo corpo a corpo, ma poco prima che gli saltasse addosso Kid si era scansato; si era tenuto istintivamente al suo mantello, trascinandolo sopra di sé, sbattendo contro il pavimento. Si era ritrovato il suo viso vicinissimo, le loro gambe intrecciate, il suo pugno ancora stretto nel candido mantello del ladro. Aveva avvicinato le sue labbra, entrambi avevano chiuso gli occhi e si erano baciati, inizialmente senza alcuna malizia, finché Shinichi non aveva tolto la cravatta di Kid, buttandola da qualche parte. Quella sera, su quel tetto, c'erano due corpi nudi che ancora non sapevano di amarsi, perché si erano solo spogliati; prima di scoprirsi, ci sarebbero voluti mesi. Nello specifico, il tre maggio, in una delle loro tanti notti.

Avevano deciso di vedersi ogni sera a casa di Shinichi, a mezzanotte precisa. Kid era sempre puntuale, e il detective lo aspettava seduto sulla scrivania, con un libro in mano. Proprio adesso era steso sul letto, solo un candido lenzuolo lo copriva, testimone della notte appena trascorsa. L'unico lembo di pelle coperto erano proprio le parti intime, che Kid provvedeva a coprire poco prima che il detective si addormentasse, consapevole che se ne dimenticasse sempre, restando completamente nudo. Preferiva evitargli un brutto raffreddore, così lo copriva e cominciava a fargli piccoli grattini sul braccio, sapendo quanto lo rilassassero. Spesso lo abbracciava anche, avvolgeva la sua vita e poggiava il petto alla sua schiena, sentendo i battiti dei loro cuori sincronizzati. Sapeva quanto fosse troppo dolce quel gesto, ma non riusciva a farne a meno, amava il calore di Shinichi, e forse non solo quello.

Quella notte, Kid era seduto sul letto, davanti al detective che dormiva tranquillo, girato su un fianco. Gli accarezzava il braccio, dolcemente, come sempre. Era a torso nudo, addosso aveva solamente i pantaloni bianchi, recuperati poco tempo prima da terra, dove avevano lanciato tutti i loro vestiti. Osservò attentamente il viso di Shinichi, con le labbra chiuse e rilassate, su cui si chinò a dare un bacio leggero. Erano ormai le tre del mattino, doveva tornare a casa e cercare di dormire qualche ora, dato che l'indomani sarebbe dovuto andare a scuola.

Shinichi mugugnò, aprendo piano gli occhi. Osservò il viso di Kid, illuminato solo dalla luce della luna: era veramente bello. E lui se ne era invaghito, purtroppo.

«Scusa, non volevo svegliarti» sussurrò il ladro, dandogli una carezza sul braccio.

Shinichi scosse la testa, come a dire che non importava. Poi notò che fosse vestito, e capì. «Vai già via?» mormorò, guardandolo.

Il ladro annuì, chinandosi a dargli un bacio sulle labbra. «Domani devo svegliarmi presto».

«Lavoro?» chiese.

«Più o meno» sorrise Kaito, facendo scendere la mano dal suo braccio, finché non raggiunse quella di Shinichi. Intrecciò le loro dita, come se fosse un gesto normalissimo per due amanti, portando poi la mano alle labbra. Baciò lentamente una nocca per volta, ad occhi chiusi, godendosi la sua calda pelle sulla bocca.

«Resta con me» sussurrò Shinichi, alzando lo sguardo su di lui. Il cuore di Kid cominciò a palpitare, non si aspettava tale richiesta; anzi, era più un ordine.

«Solo questa notte. Vai sempre via, mi addormento con te accanto ed ogni mattina sono convinto di trovarti lì, invece il letto è sempre vuoto. Se sei convinto di andartene subito, allora non aspettare che dorma, vattene e basta» disse tutto d'un fiato, guardandolo negli occhi. Ormai erano mesi che si vedevano, ed ogni mattina sperava di trovare il ladro davanti a sé, dato che la sera prima lo accarezzava e lo abbracciava anche. Spesso gli faceva delle vere e proprie coccole, che per lui erano come una ninna nanna. Ma ne rimaneva deluso al mattino, quando tastava il letto e sentiva il posto freddo, realizzando che anche quella notte aveva dormito da solo, di nuovo. E gli faceva male, perché ogni notte in cuor suo sperava di svegliarsi con lui, magari fare addirittura la doccia insieme, preparare la colazione e bisticciare per qualche cavolata, finendo per punzecchiarsi e baciarsi poco dopo, felici. Insomma, ciò che voleva era una relazione; ma Kid non sembrava d'accordo. E se lo aspettava, infondo perché mai il suo rivale dovrebbe innamorarsi di lui? Era solo sesso, lo avevano chiarito. E allora come mai tra di loro esplodeva sempre una passione unica? I loro baci non erano solo uno scambiarsi di saliva, era un comunicare senza parlare, le loro dita scorrevano sulla pelle e facevano capire quanto si volessero, quanta fretta avessero di amarsi. Ma Kid voleva farlo impazzire, baciava e leccava tutti i suoi punti deboli, ormai li sapeva a memoria e non c'era bisogno che Shinichi lo pregasse, perché prima o poi arrivava sempre nella sua zona erogena, dove lo faceva impazzire ad ogni spinta. Nei loro sguardi c'era molto di più di una semplice attrazione fisica, e lo sapevano entrambi. Solo che Kid non voleva ancora ammetterlo, era troppo testardo ed orgoglioso.

«Non posso, Shinichi» negò il ladro con la testa. «Un'altra volta, promesso. Ora dormi. Se me ne vado dopo che ti sei addormentato, è per assicurarmi che tu riposi bene, hai scuola e non puoi permetterti di fare le ore piccole. Ora vado, va bene? Ci vediamo domani» si chinò a baciarlo, con ancora le loro mani intrecciate.

Shinichi era felice, dopotutto. Si preoccupava per lui, questo dimostrava che ci tenesse. E finalmente non si erano solo spogliati di vestiti, ma avevano esternato i loro sentimenti, scoprendosi e sapendo che nessuno li avrebbe giudicati. Perché l'amore non è mai sbagliato, e loro lo facevano al chiaro di luna, in un morbido letto testimone della loro passione.

Bene, ho scritto questa One-Shot in una sola ora, mi sento fiera di me stessa :D. Devo ammettere che mi piace molto, spero vi piaccia perché ci tengo particolarmente, sappiatelo.

Buonanotte, guys!

E Jeanne_KB 😂

Resta con me | KaiShin | One-ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora