Mi presento: io sono Sadie, Sadie Walker. I miei capelli sono castani e sfumano fino a diventare biondi alle punte, sono lisci e lunghi fino al sedere. I miei occhi non so neanche io come sono, un colore indefinito tra il blu e il verde. Non sono molto alta, sono alta 1,60, sono esile di corporatura e ho le curve al punto giusto, forse anche un po'abbondanti. Parliamo ora del mio carattere: a volte sono davvero, davvero stronza, perdo la calma abbastanza velocemente, sono orgogliosa a livelli estremi e la mia testardaggine non ha limiti. Però se qualcuno ha bisogno di aiuto spesso sono la prima a farsi avanti, preferisco far soffrire me stessa piuttosto che gli altri e se capisco che sono io che sto sbagliando, anche se accade raramente, sono la prima a scusarmi. Tutto questo si racchiude in un'unica parola: bipolare. Sono una delle persone più competitive sulla faccia della terra e non riuscirei mai a tirarmi indietro, o a rifiutare una sfida. Sono spericolata, amo l'azione e tutto ciò che riesce a darmi una scossa di adrenalina. Sono agile, per questo spesso riesco ad evitare che Samuel e la sua banda di idioti del quinto anno mi massacrino di botte. Perché mi picchiano? Beh per i soldi. Come se io navigassi nell'oro, mio padre è disoccupato e torna tutte le sere ubriaco e fatto, mia madre si ammazza di lavoro in una lavanderia dall'altra parte della città e guadagna qualche spicciolo, giusto per non farci morire di fame. Così Samuel e la sua banda mi hanno fermata all'uscita visto che, non si sa come, la 3H, cioè la mia classe, è sempre l'ultima ad uscire da scuola. Simon Thompson, uno degli idioti, pratica lotta libera da otto anni, così mi afferra per i polsi e mi trascina sul retro, la mia corporatura esile e leggera non mi aiuta.
-Allora Walker, ce li hai oggi i soldi?- chiede Noah Johnson, un altro idiota.
-Anche se li avessi non li darei certo a te, Johnson!- sputo acida, prima di ricevere uno schiaffo in piena faccia da quest'ultimo. Non posso difendermi perché Simon mi tiene per i polsi, così cerco di liberarmi invano mentre la mia guancia brucia.
-Via ragazzi più garbati, sono sicuro che se glielo chiediamo con gentilezza tirerà fuori qualcosa, non è vero piccola Sadie?- dice con fintissima gentilezza mentre un ghigno gli compare sul volto. Mi fa schifo quando mi chiama per nome, detto da lui suona diverso, in senso negativo ovviamente.
-No.- rispondo secca.
-No? E sentiamo perché, bambolina?- ringhia Simon stringendomi di più i polsi.
-Beh perché non ce li ho. Voi avete tutto ciò che desiderate e venite a chiedere i soldi a me, che tra un po' faccio la fame?!- gli rispondo infuriata. Loro per qualche secondo sembrano spiazzati dalla mia risposta, così ne approfitto e mi libero dalla presa di Simon.
Inizio a correre più veloce che posso, ma sento qualcuno dietro di me, così accellero. Ad un tratto qualcuno mi afferra il polso e rischio di cadere, ma colui che mi ha afferrata mi solleva tenendomi per i polsi. Vedo che il mio inseguitore è Kyle Smith, il vincitore di tutte le gare di corsa che si sono tenute a scuola. È il più piccolo del gruppo, sia di età sia di corporatura, spesso mentre gli altri fanno a gara per picchiarmi, lui se ne sta in disparte e mi tira qualche schiaffo solo perché glielo chiedono gli altri. Mi squadra, dalla testa ai piedi, con i suoi occhi azzurro ghiaccio e un brivido freddo mi percorre la schiena. Mentre mi tiene sollevata con una mano, con l'altra inizia a frugare dappertutto, nelle tasche della felpa che indosso che è tre volte la mia taglia e nelle tasche dei miei jeans scoloriti e mentre la sua mano è dentro la tasca mi palpa il sedere, mi scappa un gemito per la sorpresa e lui ghigna, continuando a palparmi e a frugare nelle tasche, mentre io cerco di tirargli un calcio, ma lui li schiva sempre.
-Sai piccola Walker, non sei niente male...- afferma palpandomi per l'ennesima volta il sedere.
-Basta Smith! Se hai voglia di scopare o di palpare qualcuno ci sono le troie di quarta, io non sono una delle tue puttane, capito?!- gli urlo arrabbiata.
-E chi le vuole quelle!? Sono così piatte che mia nonna ci apparecchia sopra la domenica a pranzo!- dice convinto. Io non riesco a trattenermi e scoppio a ridere, nonostante sia ancora tra le grinfie di Kyle. Lui abbozza un sorriso e poi fa una cosa che mi lascia a bocca aperta: mi scaraventa sull'asfalto.
-Corri! Scappa! Prima che arrivino anche gli altri! Muoviti!- mi urla sottovoce.
Io non me lo faccio ripetere due volte, mi alzo dolorante da terra e inizio a correre a perdifiato fino a casa mia. Non appena entro chiudo la porta di scatto e mi accascio ad essa, prendendo fiato. Ripenso poi a quello che era successo con Kyle poco prima, così nel mio cervello iniziano a formarsi tante domande, la più importante di tutte è: perché lo ha fatto?
Spazio autrice
Questa è la prima storia che scrivo quindi non vi aspettate troppo, cercherò di aggiornare il prima possibile, baci.
-i'm only a fangirl⚡
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||«Nothing is as you think»||
Teen FictionLei è Sadie Walker, 16 anni, capelli lisci e castani lunghi fino al sedere, i suoi occhi sono di un colore indefinito tra il blu e il verde. È furba e scaltra, è spericolata e non si tira mai indietro di fronte ad una sfida. È vittima dei bulli del...