Qui a New York è arrivata la fine di settembre, e insieme a lei l'inizio dell'autunno. Central Park ha cambiato i suoi colori dal verde intenso all'arancione acceso e al giallo. Gli alberi sono quasi spogli, il vento mi scompiglia i lunghi capelli castani mentre accellero sul mio skateboard. Eh già, sono una ragazza e so andare sullo skateboard, se non fosse per il capelli lunghi sembrerei un maschio, anche se sono esile. Indosso una maglia nera che è il triplo di me e maschera abbastanza il mio seno, degli shorts maschili del medesimo colore, un cappello bianco con la scritta "angeldamon" nera e la visiera all'indietro, e le mie nike alte bianche con i dettagli neri. Decido di andare verso il centro del parco, ma durante il tragitto mi ritrovo la banda di Samuel a sbarrarmi la strada. Cerco di andarmene, ma indietreggiando vado a sbattere contro il petto duro e muscoloso di Simon, che mi fissa severo con i suoi occhi scuri. Mi allontano da lui, ritrovandomi circondata da loro.
-Bene bene, guarda chi si vede! Ma ciao piccola Walker!- mi dice Samuel con un ghigno in faccia.
-Non ho soldi, potete anche andarvene.- dico fredda.
-Oh, ma a noi piace renderti la vita un inferno.- ribatte Alex Davis, un altro idiota. Gli idioti sono cinque Samuel Anderson, il capo, Alex Davis, Noah Johnson, Simon Thompson e Kyle Smith. Sono tutti del quinto anno, tranne Kyle che ha un anno meno ed è al quarto.
-Che bello!- commento sarcastica.
-Che facciamo? La picchiamo? La umiliamo?- inizia a chiedere Noah.
-Vada per l'umiliazione, ti sfiderò a...- Samuel guarda il mio skateboard- ad una gara di acrobazie sullo skate!- conclude fiero di sé Samuel. Povero illuso, non sa che mi alleno da anni con lo skateboard, non può saperlo perché non lo sa nessuno, neanche i miei genitori.
-Preparati a perdere!- gli dico in tono di sfida, guardandolo negli occhi color nocciola.
-Vuoi scommettere, Walker?- mi chiede con voce maliziosa e avvicinandosi a me.
-Ovvio! Se vinco io, voi cinque dovrete fare quello che vi ordinerò di fare io per tre giorni, che sceglierò io ovviamente...- dico loro.
-Bene, accetto! Ma se vinco io andrai a letto con noi cinque, tutti e cinque!- dice sicuro lui. Io deglutisco, la posta in gioco è alta, ma io non rifiuto mai le sfide.
-Accetto! Perché tanto vincerò io!- gli dico.
-I veri campioni si vedono quando non sono preparati, perciò ci sfideremo adesso!- dice Samuel.
-Okay.- rispondo scrollando le spalle.
Mi fanno strada fino ad una rampa di skate.-Prima le signore!- dice Samuel quando arriviamo.
-Appunto, vai tu per primo!- gli rispondo ridacchiando e vedo che anche gli altri idioti stanno facendo di tutto per non scoppiare a ridere. Infuriato si dirige verso la rampa e si da la spinta. Devo ammettere che è bravo, ma non quanto me.
-Vediamo se sai fare di meglio, Walker!- mi dice sfacciato. Io mi dirigo verso la rampa e non appena sono sull'orlo sento l'adrenalina che mi scorre nelle vene, mi do una spinta e inizio a fare acrobazie, capriole e salti mortali, adesso mi sento veramente bene. Quando finisco ritorno dagli idioti, che mi stanno fissando sbalorditi con la bocca aperta.
-Chiudete la bocca che ci entrano le mosche!- dico loro ridacchiando. Loro sembrano svegliarsi, anche se non completamente.
-M-ma...tu...c-cosa...come...- balbetta Simon con gli occhi fuori dalla orbite. Io mi limito a ridere.
-Penso di aver vinto, giusto?- dico mentre chiudo le bocche di Samuel e Kyle.
-Ehmm...si, devo dire che non pensavo fossi capace...di ecco...di...- cerca di dire Samuel.
-Capace di stracciarti?- chiedo con voce innocente e sguardo angelico. Lui si volta e inizia a imprecare.
SAMUEL
Sono con i miei amici a Central Park, dopo un po' vediamo in lontananza una ragazza vestita completamente di nero, con un cappello con la visiera girata indietro, mentre sta andando sullo skateboard. Ci mettiamo un po' a riconoscerla, quando ci accorgiamo che è Sadie Walker ci precipiatiamo lì e la accerchiamo. Perché ce la prendiamo sempre con lei? Beh perché è insopportabile, è competitiva, non si comporta come le altre ragazze che o sono timide e deboli, o sono troi...figlie di buona donna. Lei no, lei ha un pessimo carattere lo ammetto, però è forte e questo fa di lei un bersaglio ottimo, inoltre è una bella ragazza, con un fisico da urlo, che però nasconde sempre sotto dei vestiti che sono tre volte la sua taglia. E cosa c'è di meglio di rendere la vita un inferno ad una bella ragazza? Portarsela a letto ovviamente. Finiamo così per sfidarci ad una gara di skateboard.-Se vinco io, voi cinque dovrete fare quello che vi ordinerò di fare io per tre giorni, che sceglierò io ovviamente...- dice la Walker.
-Accetto! Ma se invece vinco io andrai a letto con noi cinque, tutti e cinque!- dico mentre vedo i miei amici che mi stanno ringraziando mentalmente e già si stanno facendo pippe mentali su quello che succederà. Lei sembra pensarci su, dopotutto in gioco c'è la sua verginità(credo). Alla fine accetta.
Ci incammiamo verso la rampa da skate, che dista cinque minuti a piedi. Lei rimane indietro e noi iniziamo a chiacchiere.
-Fratello sei un grande! Non vedo l'ora di portarmela a letto!- dice Simon entusiasta.
-A chi lo dici!- gli rispondo eccitato, immaginando lei e me, sul mio letto, lei che geme ed io che...
-Ehi amico a che pensi?- mi chiede Alex ridacchiando.
-Perché?- chiedo. Alex abbassa lo sguardo verso di me, guardo anche io ma mi rendo conto prima che il tessuto dei miei pantaloni stava tirando all'altezza dell'inguine, infatti non appena vedo il rigonfiamento le mie teorie vengono confermate.
-Me la immaginavo sul mio letto, che gemeva, senza vestiti...- dico.
-Cazzo amico, lo stai facendo diventare duro anche a me...zitto!- mi rimprovera Simon mentre si mette una mano sul rigonfiamento dei pantaloni. Arriviamo alla rampa in poco tempo.
-Prima le signore!- le dico con falsa galanteria.
-Appunto, vai tu per primo!- mi dice ridacchiando. Sento che anche i miei amici si stanno sforzando di non ridere. Mi avvio verso la rampa, poi mi do una spinta e parto. Inizio a fare le migliori acrobazie che mi vengono in mente. Quando ritorno da loro i miei amici hanno uno sguardo soddisfatto, nel suo si legge ancora sfida. Si dirige verso la rampa sicura di sé. Si da la spinta e inizia a fare capriole, acrobazie e salti mortali strabilianti, tanto che quando ritorna, ci trova tutti e cinque con le bocche spalancate e gli occhi fuori dalle orbite.
-Chiudete la bocca che ci entrano le mosche!- ci dice la Walker ridacchiando.
-Penso di aver vinto, giusto?- chiede mentre chiude la bocca a me e a Kyle.
-Ehmm...si, devo dire che non pensavo fossi capace...di...ecco di...- provo a dirlo ma non mi riesce, è troppo per me.
-Capace di stracciarti?- chiede lei con voce innocente e sguardo angelico, sbattendo le ciglia. Io mi volto, consapevole che ha ragione, ed inizio a imprecare.
Spazio autrice
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ho inserito anche il punto di vista di un altro personaggio, e lo farò anche nei prossimi capitoli, baci.
-i'm only a fangirl
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||«Nothing is as you think»||
Teen FictionLei è Sadie Walker, 16 anni, capelli lisci e castani lunghi fino al sedere, i suoi occhi sono di un colore indefinito tra il blu e il verde. È furba e scaltra, è spericolata e non si tira mai indietro di fronte ad una sfida. È vittima dei bulli del...