Ore 5,29
Parto emozionato come un bambino, cuffiette e musica country.
Il sole che sorge colora le facciate delle antiche case sul lungomare di Laigueglia. Comincio a correre con un po' di affanno, le partenze alla mia età sono sempre un po' difficili. Sento poca forza nelle gambe ma sono talmente contento di stare insieme a tutti questi matti che si sono svegliati alle 4 come me che in un attimo tutto passa.
Gli ultimi allenamenti in salita nella pineta sono serviti: dopo poco una forza interiore mi acciuffa e mi trascina con gioia.
Troppo bello adesso; corro, sudo e ho l'impressione di decollare.
In effetti la mia mente vola, l'ippotalamo produce endorfina e una sensazione di benessere pervade ogni parte del mio corpo.
Attraverso il centro di Alassio e ho voglia ancora di afferrare questa vita, portarla a battiti altissimi. Se vuoi chiamarla corsa forse sbagli, e' pura goduria e voglia di vivere.
Si torna indietro, sono quasi al porto di Alassio e anche se la fatica aumenta io continuo a stare sempre meglio.
Mi
ritrovo in vista del traguardo di Laigueglia e mi rendo conto che sto correndo e non volando, l'ultimo sforzo, un po' di competizione con quelli che mi stanno vicino ed eccomi arrivato.
Colazione pantagruelica offerta dall'organizzazione: come il cacio sui maccheroni, come il sole all'alba. Gocce di sudore che non vorrei si asciugassero e voglia di raccontare tutto a Sabrina e Alice. Mezz'ora all'alba