Su Asgard per caso

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Era una fredda giornata di Dicembre, il vento gelido penetrava nelle ossa nonostante i tanti strati di vestiti, in città c'era tanto trambusto a causa del Natale ormai alle porte.

La neve cadeva morbida tingendo ogni cosa di bianco candido, sembrava di stare in una di quelle palline di vetro natalizie con la neve finta e qualche ornamento.

Gia, tutto era decorato a festa, ormai l'allegria del Natale aveva contagiato quasi tutti, tranne una persona..

La giovane Aika Stonewall correva, non avrebbe voluto arrivare a scuola in ritardo, come sempre all'entrata la aspettavano i soliti sei o sette bulli pronti a tormentarla, lei è sempre stata diversa dagli altri e loro non mancavano mai di ricordarglielo.

Ella non aveva nulla in comune con loro, a una serata tra alcol e ballo preferiva stare a casa sua con i suoi amati gatti, ella sapeva che anche provandoci non sarebbe mai diventata una di loro.

- Guarda chi c'è - disse il capo sghigazzando, si sentiva grande tormentando in gruppo chi non poteva fare molto per difendersi, ma in realtà era molto piccolo..

- La sfigata fissata con i gatti - la canzonò una ragazzetta bionda cotonata che come minimo avrebbe passato la lezione a farsi le unghie.

- Non ho tempo per voi - esclamò Aika facendosi strada tra i bulli e entrando nell'edificio scolastico.

Per lei era sempre così, da quando sua madre l'aveva abbandonata nessuno aveva avuto pietà di lei, solo i suoi gatti le volevano bene, il mondo è stato profondamente ingiusto, per non essere stata amata abbastanza da non essere abbandonata è stata allontanata e ferita indissolubilmente.

Veniva presa in giro per ogni cosa, a partire dai suoi lunghi capelli neri che davano riflessi blu, ella non capiva cosa avessero di sbagliato, c'è chi li ha biondi, chi li ha castani, chi li ha rossi e chi li ha neri, normalissimi capelli neri, ma gli altri non sembravano capirlo.

Così le giornate di scuola passavano lentamente tra insulti e spintoni che la facevano sentire ogni giorno più sola.

Quel giorno tornando da scuola notò qualcosa di anomalo, il cielo era tinto dei colori dell'arcobaleno, ma era inquietante ai suoi occhi, era come se qualcosa stesse per risucchiare il il pianeta terra, forse era la fine del mondo?

Fu un istante ed ella venne risucchiata da quel cielo., poco dopo si ritrovò in una stanza dorata, si guardò intorno spaesata e capì subito di non essere più nella sua grande città innevata..

Aika alzò lo sguardo e vide un uomo dalla pelle scura, in armatura che la osservava con sorpresa e serietà, ella di primo impatto lo trovò strano, ma poi pensò che lei infondo non era da meno.

Poco dopo si udirono dei passi e fecero il loro arrivo un uomo molto vecchio, una donna molto bella e elegante, una ragazza in armatura e dei giovani.

- Heimdall cosa è accaduto? - domandò il vecchio barbuto, il suo viso era solcato da rughe profonde che raccontavano di una lunga vita piena di avvenimenti importanti e forti emozioni, gioie, dolori, scelte e grandi responsabilità..

- Il bifrost è come impazzito, so solo che questo putiferio ha fatto apparire questa Midgardiana - rispose l'uomo che ne sapeva ben poco nonostante i suoi poteri.

Tutti puntarono gli occhi su Aika che temendo una loro reazione si ritrasse, non li conosceva, avevano tutti modi di fare così inusuali, avrebbero potuto farle di tutto, infondo era lei l'intrusa.

- Non devi avere paura, non vogliamo farti del male - disse la donna elegante, era davvero bella, i suoi occhi azzurri e i suoi lunghi capelli dorati e intrecciati le donavano un aria raffinata e dolce.

- Io sono Odino, padre degli Dei e Re di Asgard - disse il vecchio scrutando la giovane per trovare in lei un qualsiasi indizio che la rendesse un pericolo per il suo regno.

- Asgard? in che parte della terra siamo? - domandò Aika confusa, le sembrava di star sognando, eppure pizzicandosi sentì dolore.

- Questo è un pianeta differente - rispose un ragazzo dai capelli biondi e lunghi deridendola, aveva un aria arrogante e non le piacque per nulla.

- E come faccio a tornare a casa? - domandò la corvina davvero preoccupata, iniziava davvero a temere per la sua vita.

- Il Bifrost versa in condizioni anomale e inspiegabili, per ora ti terremo chiusa nelle prigioni sotterranee - Rispose il vecchio re serio.

La ragazza non riusciva a crederci, non solo non poteva tornare sulla terra, ma sarebbe stata anche loro prigioniera, a quel punto Aika potè pensare solo a una cosa, guai, guai seri, di quelli che se non ne esci sei finito.

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