capitolo due

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Era un giorno di primavera,me lo ricordo bene.C'era un leggero venticello,i fiori erano sbocciati sugli alberi e gli animali iniziavano a svegliarsi dal letargo.
Stavo facendo colazione con i miei genitori per poi affrontare l'ultimo giorno a quella scuola infernale.Dovete sapere che soffro di bullismo dalla quinta elementare e ora devo finire la terza media.Pensate un po', quattro anni di merda più totale.Sinceramente me ne fregavo degli insulti su di me.Sono abbastanza menefreghista,anche se dipende da quali argomenti tocchi insultandomi.Se insulti me, vabeh chissenefrega,ne ho fatta abitudine.Ma se inizi a insultare la mia famiglia,ad esempio dici "figlia di puttana" parto in quinta e ti faccio un occhio nero.Tengo molto alla mia famiglia,e non voglio che stiano male per di 'sti qua.
Stavo andando a scuola quando passa Joey,un mio compagno di classe.Sono innamorata di lui dalla prima media,ma lui non lo sa e non so come dirglielo.
«Ciao Joey!»
«Buongiorno bellissima!»
Mi stavo sciogliendo aiuto.
«Come mai da queste parti?»
«Devo dirti una cosa, importante.»
«Anche io Joey.»
Dovevo dirglielo, doveva assolutamente saperlo...Magari mi avrebbe trattata in modo diverso.Boh,non si sa ma dovevo dichiarare il mio amore nei suoi confronti.
«Al mio tre la diciamo insieme...1...»
Ansia.
«...2...”
ANSIA.
«...3!»
«Ti amo Joey.»
«Sono innamorato di te Amy.»
Cazzo.
Ricambiava i sentimenti.Avevo il cuore che batte a mille.
Si inginocchiò e mi chiese se volevo essere la sua ragazza.Nessuno mi aveva mai chiesto una cosa simile.Gli risposi sì, senza pensarci su due volte.
Ma forse, dopotutto, "sì" non era la risposta giusta...

La bambina e il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora