The song in our heart {Why does music feel so good?}

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Caldo. Kei Tsukishima sta decisamente per morire di caldo.
È il primo giorno d'agosto, e lui ancora non sa spiegarsi come ci sia finito lì, alla stazione ferroviaria insieme a Yamaguchi, ad aspettare quel duo d'incompetenti, al posto che essere in camera sua con il condizionatore a gelargli le dita dei piedi.
Aggiusta meglio il borsone sulla spalla, un mese a Tokyo, dopo quattro mesi dall'inizio del secondo anno eccoli lì, pronti ad andare a trovare i loro senpai al primo anno d'università.
"Sei solo un'idiota."
"Tu piuttosto, è colpa tua se siamo in ritardo Kageyama!"
Ed eccoli entrare in scena, la coppia più bizzarra di tutto il liceo Karasuno. Hinata Shouyou e Kageyama Tobio, ufficialmente fidanzati da dopo la vittoria ai nazionali. Stanno litigando, esattamente come la maggior parte del tempo, eppure le loro mani rimangono intrecciate, sempre più salde, mentre si avvicinano a lui e Yamaguchi.


Sistema meglio le cuffie ed alza la musica, sperando che i Crossfaith possano superare il tono stridulo di Hinata.
Ancora mezz'ora, si ripete, ancora mezz'ora e poi finalmente potrà riposare le sue membra a casa del senpai Sugawara.
La musica sembra dare un po' di tregua al suo cervello che, oltre a mandare insulti e bestemmie a ripetizione in direzione di due ben note persone, sembra voler lavorare più del dovuto riportandolo indietro di qualche settimana.
Scuote leggermente la testa, lasciando che la melodia lavi via tutto dal suo cervello.
Kei ama profondamente la musica, ne è consapevole, anzi forse è l'unica cosa che mai riuscirà ad amare. Le persone deludono sempre, lo sa bene, suo fratello Akiteru glielo ha insegnato. Ed ora all'età di diciassette anni l'unica cosa che fa sentire il suo giovane corpo ancora vivo e non un guscio vuoto sono quelle note, quelle parole e quel mondo che esiste solo quando indossa le sue ben volute cuffie.
Chissà, si chiede, come sarebbe riuscire a provare un sentimento tanto forte per una persona. La sua mente viaggia, portandolo ad immaginare qualche ragazza senza volto, in un universo in cui Kei non è Kei, immagina come sarebbe posare la sua mano sulle ginocchia di lei, risalendo piano la coscia lasciata scoperta da quell'immaginaria gonna, posare la mano sul suo fianco, e lasciare che l'istinto faccia il suo corso.
Sta diventando troppo fantasioso e paranoico ultimamente.
Skippa Basket Case dei Green Day per lasciare spazio a una delle prime band che l'ha fatto cadere preda della musica: i Metallica.

"Tsukki, siamo arrivati. Tsukki."

Yamaguchi, sta scuotendo con delicatezza il suo braccio chiamandolo con lo steso tono di sua madre.
Non s'era nemmeno accorto d'essersi addormentato.
Blocca la musica, abbassa le cuffie sul collo e si stiracchia. Raccoglie il borsone e con Tadashi che trotterella al suo fianco decisamente troppo felice, si appresta ad uscire dalla stazione di Tokyo, non senza venir accompagnato dalla voce del mitico duo alle sue spalle.
Ad accoglierli fuori dalla stazione non ci sono solo Azumane, Daichi, Sugawara e Shimizu ma tutto il club di pallavolo vincitore dei Nazionali del liceo Karasuno. Accompagnati dall'ormai insostituibile sorellona del gruppo: Saeko.
"Finalmente, mancavate solo voi!"
Il giro di saluti, oltretutto troppo calorosi per i suoi gusti, ha inizio ed è solo in quel momento che Tsukishima si accorge di quattro presenze che, beh, non si sarebbe mai e poi mai aspettato di vedere. Nonostante siano a Tokyo.
"Ehi Ehi Ehi, eccolo lì il mio discepolo!" Bokuto Koutaro è il primo a saltare al collo di Hinata, dietro di lui Akaashi Keiji sta facendo un piccolo cenno con la mano.
Poco distante Kozume Kenma con gli occhi fissi sulla sua Playstation ondeggia semplicemente la testa.
I loro volti sono leggermente maturati, ma non per questo sembrano così diversi da l'ultima volta che li hanno visti.
Una mano si poggia sulla sua spalla, e Kei non può fare a meno di sentire una lieve sensazione d'intorpidimento a quel tocco.
"Tu guarda, Tsukki! Sei cresciuto ancora! Vuoi diventare alto due metri forse?"
Kuroo Tetsuro, sorriso smagliante si ferma accanto a lui, squadrandolo dall'alto in basso.

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