"Hey tu torna qui!!" Mi gridò una signora sulla cinquantina di un mercato nell'area di Hongdae a Seoul.
Le avevo appena rubato una manciata di pomodori, ormai era l'unica cosa che potevo addentare.. essendo scappata di casa.Continuo ad andare a scuola, sto studiando per prendere una laurea in psicologia dell'arte, una figata che teoricamente dovrebbe farmi diventare una psicologa che cura i suoi pazienti con l'arte.
Ma da quando sono scappata di casa il denaro non mi è più bastato per comprare del buon cibo, e anche se i miei genitori continuano a pagarmi le rette scolastiche sono costretta a rubare da mangiare nei mercati più grandi e famosi dove la massa di gente mi tiene lontana da occhi indiscreti.Amiche non ne ho, sono sempre andata d'accordo solamente con i ragazzi.
Ed è per questo che dai tempi delle medie mi porto il soprannome di "maschiaccio" un po' come tante ragazze che infondo mi assomigliano.Ogni giorno vedo cose assurde in facoltà, ragazzi che vengono accompagnati ogni giorno con macchine lussuose ben lucidate e poi guardo me stessa, costretta ad andare in Università con gli stessi abiti del giorno prima.
Sono una fan dei manga giapponesi, diciamo che mi piace leggerli durante le ore di chimica.
In questo momento sto vagando per la via stretta del centro di Seoul cercando una nuova panchina che mi accolga.
In quanto alla pulizia.... Ogni giorno sono costretta ad alzarmi alle 6 per correre nelle piscine comunali e darmi una sciacquata, per fortuna il cancello del retro è rotto e ci sono sempre shampoo e bagnoschiuma di riserva in un piccolo sgabuzzino.
Quello sarebbe il mio bagno, che purtroppo non ha una porta con vetri appannati che affaccia ad una suite ultra lussuosa ma solo vetri pieni di muffa e anche rotti.Mentre cammino riesco a vedere i volti di molte persone.
Mi piace guardare i loro sguardi e capirne il significato. Sono felici? Tristi? Pensierosi? Depressi?
Non avendo nessun rapporto con la tecnologia devo pur poter passare il tempo in qualche modo.Notando il solito parco abbandonato, cercai una panchina libera e mi sistemai per bene per la notte.
Sul procinto di addormentarmi notai che qualcuno mi stava fissando,
non ci faccio molto caso, ormai ci sono abituata.
Cosa c'è di strano nel fissare una giovane ragazza che dorme su una panchina e usa una montagna di foglie secche come cuscino?Ormai erano passate le ore e grazie e questa "sensazione" la voglia di dormire se ne era letteralmente volata.
Aprii gli occhi e vidi un ragazzo, dall'altra parte del vicolo che mi fissava, sembrava quasi, imitarmi?
Come pensavo, adesso è lì che si sta costruendo il suo cuscino simile al mio.
Mi fa quasi, sorridere?
Sembra che gli sia successo qualcosa di simile al mio.
Era ormai troppo tardi per pensare a certe sciocchezze, la luna oggi se ne stava tranquilla nascosta dietro un albero e la sua luce quasi invisibile colpiva la mia mano la quale dondolava involontariamente allegra.
Mi girai dall'altro lato e sbadigliando chiusi gli occhi sperando di non essere disturbata da un qualsiasi rumore strano che la notte prendeva il sopravvento nel parco.Sembro davvero una pazza soprattutto agli occhi dei miei genitori... continuano a pagarmi le rette scolastiche ma non si preoccupano affatto che io dorma in luoghi appropriati e mangi cibo sano.
Mi faccio pena da sola e come ogni notte mentre sogno il mio immaginario futuro mi scendono alcune lacrime, che agli occhi di molta gente potranno forse sembrare lacrime di dolore ma a me non fanno male,per me sono lacrime di felicità per essermi liberata di chiunque possa intralciare il mio futuro.
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non ricordavo fosse così divertente
Grazie per aver letto il primo capitolo della revisione di "Little girl".