I don't wanna lose you again

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Tu-tum

Tu-tum

Tu-tum

Apro gli occhi di scatto sobbalzando dal letto.
Intorno a me è buio, anche se leggermente illuminato da un sottile fascio di luce che si intravede attraverso le tende.
Mi tiro su sulle braccia. Sento i battiti del mio cuore rimbombare ad una velocità insolita all'interno della cassa toracica. Sono confusa...
Mi accorgo di essere completamente zuppa di sudore.
Cosa mi succede?
Un ricordo mi attraversa la mente come una saetta in discesa dal cielo.
Ho le lacrime agli occhi. Il ritmo dei miei respiri accelera sempre di più.
Chiudo gli occhi e cerco di mantenere la calma anche se sono ancora in preda al panico a causa dell'incubo.
Ad un certo punto sento un brivido sul petto, come una carezza... una carezza delicata e rassicurante. Come può una semplice carezza riuscire a placare questo inferno dentro di me? La risposta può essere solo una.
Giro la testa verso la parte sinistra del letto. I miei occhi incontrano uno sguardo particolare... uno sguardo ricco di preoccupazione, ma che, nonostante ciò, riesce comunque a tranquillizzarmi. Uno sguardo che amo.
-Hi- Historia? Che succede?- la voce assonnata di Ymir mi fa ritornare in me. La sua mano è appoggiata sul mio petto. Ymir era lì con me. Come poteva essere?
Scoppio a piangere.
-Hai avuto un incubo... hey, di qualunque cosa si tratti, puoi parlarne se vuoi. Sono qui.- le sue labbra accennano un sorriso finto mentre la sua mano sale su percorrendo il mio collo fino ad arrivare ad accarezzarmi la guancia.
-Io... tu non te ne eri andata?- cosa sta succedendo?
-Ma sono tornata! Deve essere terribile il sogno che hai fatto... hai bisogno di qualcosa?- la vedo mentre si sta per alzare in piedi.
La afferro immediatamente per il braccio. I miei occhi stanno ancora lacrimando.
-No ti prego rimani. Voglio solo che tu mi prometta una cosa. Resta con me.-
I suoi occhi si fanno lucidi e una lacrima inizia a scendere lungo la sua guancia mentre allunga le braccia per stringermi a sé. Nascondo la mia testa nella cavità formata dalla sua clavicola.
-Come non potrei? Non sopporterei di lasciarti sola.-
Sorrido.
-Bene... non voglio perderti di nuovo.-
-Non mi perderai.- abbassa la testa verso il mio viso e poggia le sue labbra sulle mie.
Ricambio il bacio e mi stringo a lei mentre con la mano continua ad accarezzarmi il viso.
La sento piangere accanto a me. Non l'avevo mai vista piangere in questo modo.
Mi allontano leggermente dal suo corpo facendole allentare la presa. Alzo lo sguardo verso i suoi occhi lucidi. Le sue guance abbronzate sono solcate dalle lacrime. Mi sorride. È così bella.
Mi riavvicino a lei e continuo ad abbracciarla sempre più forte.
-Ti amo.- quelle due piccole parole riescono a farmi sentire più al sicuro di quanto lo fossi mai stata.
Faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi. Sento la sua mano accarezzarmi i capelli mentre le mie lacrime smettono di scendere.
Mi addormento in quell'abbraccio che riscalda nonostante sia inverno e si muoia di freddo. Un abbraccio che vorrei durasse all'infinito.

***

Mi risveglio molto lentamente. Il sudore si è asciugato insieme alle lacrime che qualche ora fa stavano bagnando il mio viso.
La luce che prima era minima si è fatta più intensa arrivando a farmi riuscire a distinguere ogni particolare della stanza. Guardo l'orologio sul mio comodino. Segna le 7 di mattina.
La prima cosa che mi viene in mente di fare è quella di allungare il braccio dall'altra parte del letto e così faccio. Quello che sento non è proprio ciò che mi aspettavo. Il freddo delle lenzuola vuote mi giunge alla mano e prosegue come un brivido per tutto il mio corpo. Continuo a tastare il letto incredula, in cerca di qualcosa che so di non poter trovare. Ymir non c'è.
-No- non può essere... non può essere stato solo un sogno- sussurro tra i singhiozzi anche se so benissimo che è così. Lo ho sempre saputo. Ymir non è tornata perché è morta. Scoppio a piangere anche se non servirà a riportarla indietro.
-È colpa mia... è soltanto colpa mia!- inizio ad urlare mentre il mio corpo si rannicchia, facendosi sempre più piccolo in questo mondo crudele. Perché l'ho lasciata andare quel giorno? Perché non l'ho fermata?
Il mio passato, i Giganti, il Corpo di Ricerca, le Mura... ora non conta più niente per me. Sono sola. Una solitudine straziante. Un vuoto che ormai non può essere colmato.
Mi aggrappo al cuscino bagnato dalle mie stesse lacrime come se fosse un suo ricordo, un ricordo della persona che amavo più al mondo. Anche lei mi amava. Ed io me la sono lasciata portar via. Ho lasciato che venisse inghiottita dalla cattiveria di questo mondo ormai insignificante per me.
Non me lo perdonerò mai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 30, 2018 ⏰

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