Doctor Corpse - Operazione a cuore chiuso

45 4 7
                                    

Cos'è esattamente il potere? È uno stato autoritario delle cose? È la facoltà di piegare tutto è tutti al proprio volere? O è solo una stupida parola che ci permette di influenzare la gente e i loro rapporti per far in modo di farci raggiungere le vette più alte nel minor tempo possibile?

Qualunque sia la risposta non ha importanza. Da sempre ho desiderato essere al vertice della società, di possedere quell'ignoto potere che rende l'uomo così importante, anche se per raggiungerlo ho dovuto fare cose che la gente non avrebbe mai fatto. Ma non è anche questo il significato di potere: fare cose che la gente comune non riuscirebbe mai a fare?

Ho raggiunto il potere, la fama, la ricchezza, ma allora...

"argh..un'altra volta?! Continua a farsi sempre più forte"

...allora perché mi sta succedendo questo? Le mie mani tremano, il mio respiro si affanna e il mio cuore sembra esplodere. Perché io, l'uomo che possiede tutto, devo soffrire così?

Sarà meglio chiamare il mio autista, tornerò a casa prima oggi.

Appena arrivato a casa trovo le luci della cucina accese, con una nota sul tavolo che cita testuali parole:

"Robert, mia madre sta poco bene quindi starò con i bambini a Washington per un po'. Cerca di non strafare.

P.s. Ha chiamato un certo Dr. Mengele ma non sono riuscita a rispondere. Doveva essere qualcosa d'importante? Chiama se succede qualcosa"

Il Dr. Mengele è il mio medico. Si occupa del mio stato di salute e si procura ogni tipo di farmaco che desidero a mia specifica richiesta. Essendo l'unico a conoscenza del mio stato di salute gli ho sempre ordinato di tenere all'oscuro chiunque, per non inceppare in spiacevoli inconvenienti. Per chiamare direttamente a casa mia doveva essere davvero qualcosa d'importante.

Provai a richiamare: nulla. Era strano che non rispondesse al telefono, soprattutto a me. Neanche il tempo di riattaccare la cornetta che caddi a terra a causa dei dolori lancinanti al petto. Erano atroci. Non potevo più resistere a quel dolore. Avevo bisogno delle mie pillole, avevo bisogno di sentire un po' di quiete.

Mi feci portare in ospedale ed entrai da solo, non potevo permettere che qualcuno sapesse di me e dei miei rapporti con Mengele, dovevo sbrigarmela da solo. Una volta dentro mi diressi di fronte alla reception, ma a mia sorpresa non trovai nessuno. In tutto l'ospedale si respirava una strana aria e c'era indubbiamente più silenzio del solito. Comunque sia in quel momento non avevo bisogno di chiedere il consenso di nessuno per incontrare Mengele, sapevo già dov'era il suo ufficio e di certo non avevo il bisogno di prendere un appuntamento per incontrarlo.

Salì al piano superiore e mi incamminai per quel tetro corridoio senza fine. Una volta arrivato di fronte all'ufficio di Mengele cominciai ad avere un a fortissima angoscia. Sentivo come se qualcosa non andasse. Tremante, afferrai la maniglia della porta, cominciando a sentire un forte e pungente odore provenire dall'interno.

"Le chiedo scusa ma il Dr. Mengele non è disponibile al momento"

Mi voltai di scatto sentendo la tetra voce provenire dalle mie spalle. Mi venne un colpa, ma forse era un po' esagerato visto chi mi si trovava davanti: un giovane medico, forse un'apprendista, dalla pelle bianca, come i capelli, e gli occhi di ghiaccio. Indossava un semplice camice sotto una camicia nera e cravatta rossa. Continuava a fissarmi negli occhi, probabilmente aspettando una mia risposta. Cercai di accontentarlo:

"Disponibile o meno non importa. Hai idea di chi sono io?"

Silenzio. Quello stupido ragazzo non seppe come rispondere, o almeno così credevo. Estrasse dall'interno del camice una specie di quadernetto nero pece e lo aprì. Una volta aperto comincio a sfogliare velocemente le pagine fino ad arrivare a quella che probabilmente stava cercando. Pochi secondi dopo aver preso quella pagina, mi fisso di nuovo con quello sguardo agghiacciante:

"Si sbaglia, so benissimo chi è lei: Sig. Williams"

Non né rimasi molto sorpreso sul fatto che mi conoscesse. In fondo ero l'uomo più influente della città, però qualcosa mi turbava. Il ragazzo continuò a fissarmi negli occhi, come se stesse cercando qualcosa. 

"Sig. Williams, il Dr. Mengele ha affidato le sue cure a me. Le chiedo gentilmente di seguirmi in sala operatoria" disse indicandomi il corridoio alle sue spalle.

Ma cosa va dicendo? Sala operatoria? Affidato a lui? Come poteva Mengele aver detto a qualcuno di noi? Quel maledetto bastardo!

Preso dalla collera, aprì velocemente la porta del suo ufficio, urlando:

"Come ti sei permesso brutto trad-"

Non riuscì a terminare la frase che restai paralizzato. Tutta la stanza era ricoperta da un liquido rossastro e la puzza era insopportabile. Di fronte a me, nel frattempo, si trovava un corpo, totalmente ricucito da capo a piedi e con degli scarabocchi in tutto il camice. 

Caddi a terra, sulla pozza di sangue che si propagava nella stanza. Avevo il volta stomaco. Dovevo andarmene da li, non potevo farmi trovare in quello stato. Mi sollevai rapidamente e cercai di correre via. 

"Lei versa in gravi condizioni Sig. Williams. Di questo passo non ce la farà" disse quell'inquietante ragazzo dopo averlo superato.

Continuai a correre, in preda al panico. Il corridoi sembrava ancora più lungo di prima e le mie gambe erano diventate pesantissime. Continuavo a pensare che se mi avessero trovato li il mio nome sarebbe stato macchiato. Non potevo permettermelo.

Mi fermai un secondo in preda al panico, di fronte a me si trovava un incrocio che prima non c'era. 

"Mi sono perso? No, no, no! impossibile!"

Imboccai il primo corridoio e continuai a correre. Continuavo a sentire lamenti, urla, suppliche...risate. Quella inquietante e sottile risata che continuava a seguirmi mi stava facendo impazzire.

Non capivo più nulla, volevo solo andare via di li. E finalmente eccola, l'uscita. Bastava un ultimo sforzo, un solo passo. Un passo che però non riusci a compiere. 

"L'avevo avvertita no? Le avevo detto che non ce l'avrebbe fatta"

6 ore dopo

"Allora? Cosa abbiamo qui?"

"Ispettore! Le vittime sono Robert Williams, ricco imprenditore, e Rodrigo Mendele, chirurgo accusato di frode e contrabbando di droghe illegali. Dalle prime analisi sembra che si tratta di un di omicidio e tentata fuga"

"Come sarebbe a dire dalle prime analisi?"

 "Beh, non saprei come spiegarlo. Analizzando la scena sembra che una delle vittime sia stata fatta a pezzi e ricucita, mentre l'altra si morta per arresto cardiaco dovuto da precedenti problemi fisici"

"E quindi? L'omicida cercando di scappare avrà avuto ciò che si meritava. Uno scherzo del destino, no?"

"Lo escluderei. Entrambe le vittime riportano un bracciale di identificazione nero con la data e la causa della morte. Sembra tutto troppo dettagliato anche per il destino. In più abbiamo trovato questo quaderno. Lo stringeva a se Williams. Non so se è solo uno scherzo ma...al suo interno sono appuntati centinaia di casi di omicidio"

"E questo cosa starebbe a dire"

"Ispettore, le pagine sono tutte compilate e non si sbagliano di un solo dettaglio. Ma la cosa che dovrebbe sapere...e che lei è in una di esse"


ATTENZIONE: l'attuale storia è solo uno sfizio personale. Pertanto non è da considerarsi canonica

(Creepypasta originale di Max_Foreign ©)






Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 18, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Doctor Corpse - Operazione a cuore chiusoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora