Capitolo 1

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Non avevo dormito tutta la notte,continuavo a svegliarmi per via dello stesso incubo.La morte dei miei genitori.

Chiusi gli occhi cercando di dormire,sapevo che da li a poco avrei dovuto svegliarmi,riaprii gli occhi per via di un'altra immagine.

Quattro forti colpi alla porta mi fecero sobbalzare -tra dieci minuti in mensa-disse una voce roca dall'altra parte della porta.

Mi vestii velocemente con i vestiti che offrivano i capi della stazione spaziale,i soliti e nauseanti vestiti grigi o neri,mi guardai nel piccolo specchio di fianco alla porta.

Capelli di un castano scuro,occhi marroni con una corporatura fragile.Una tra tante.

Afferrai la maniglia per aprire la porta e mi avviai alla mensa,appoggiata alla parete esterna della mensa c'era Riley con la sua solita faccia da chi ne ha appena combinata una delle sue.

-Buon giorno,fiorellino-mi disse porgendomi la mia tessera,la feci passare in una piccola fessura nel muro che lampeggiò non appena misi la tessera.Ogni giorno tutti dovevano timbrare la propria tessera di riconoscimento.

Appena finii entrammo in un'ampia sala piena di tavoli e sedie,in fondo alla stanza c'era un lungo bancone dove delle donne vestite di bianco con una retina sui capelli servivano la colazione,quella era la mensa.

Ci sedemmo in uno dei tavolini vicino alla finestra,Riley mi portò una brioches e una tazza di caffè.Addentai la brioches,ieri sera avevo saltato la cena perché mi ero addormentata e non si può mangiare oltre l'orario dei pasti,Riley mi guardava con un sorrisetto stampato in faccia.

-che hai in mente?-le chiesi riconoscendo quello sguardo,lei si guardò intorno mentre si sistemava una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.

-devi aiutarmi-disse semplicemente guardandomi diritta negli occhi,le feci segno di continuare.

-mio fratello sta male e i medici non vogliono dargli più medicine di quanto è concesso,stronzate.Ne ha bisogno,mi aiuti?-

-vuoi dire che dobbiamo rubare medicine della scorta comune?- lei annui fissandomi con quei suoi occhi azzurri.

Ogni giorno,noi abitanti della navicella,dobbiamo occuparci di qualche lavoro.Lunedì cucina,martedì pulizia e così via tranne per i minori di 18 anni che sono costretti ad andare a scuola la mattina e al pomeriggio a lavorare.Il sistema andava avanti così da anni oramai,è così che tutto funzionava sulla navicella.

Dopo l'ora di pranzo a me e Riley ci è stato detto di occuparci delle pulizie della sala di controllo,quando il nostro supervisore se ne andò per prendersi un caffè noi corremmo nella sala dei medicinali,Riley entrò mentre io rimasi fuori a controllare se si avvicinava qualcuno.

All'improvviso sentii un rumore di passi,dall'angolo più lontano vidi cinque persone in divisa correre verso di me e all'improvviso sopra la mia testa iniziò a lampeggia una luce rossa seguita da un rumore fortissimo che mi costrinse a mettere le mani sulle orecchie.Ci avevano scoperte.

-Riley-iniziai ad urlare il suo nome e dopo pochi istanti uscii con delle scatole sotto il braccio,si guardò intorno per cercare una via di fuga.Mi afferrò con la mano libera per trascinarmi di corsa dalla parte opposta da dove venivano le guardie,corremmo il più veloce possibile ma qualcosa di pesante mi cadde addosso trascinandomi a terra.La caduta mi tolse il fiato dai polmoni,un corpo pesante era sopra di me bloccandomi a faccia in giù contro il pavimento freddo,annaspai in cerca d'aria.Sentii Riley che urlava il mio nome e l'ultima cosa che vidi fu Riley che non aveva via di fuga mentre una guardia vestita di nero e corpulenta si avvicinava a lei per poi darle un colpo in testa.Urlai ma qualcosa mi colpii in testa facendomi piombare nelle tenebre.

Mi svegliai sentendo solo il sangue che pulsava nella testa seguito da un dolore lancinante alle costole,qualcuno mi stava trascinando di peso,aprii gli occhi e vidi tutto offuscato dopo pochi istanti riuscii a vedere con chiarezza.

Tutto intorno a me c'erano delle celle con le sbarre,sapevo dove stavo per finire,l'ho sempre saputo.Mi divincolai nella presa ferrea della guardia -Lasciatemi andare!lasciatemi ho detto!-iniziai ad urlare,qualche volto si affacciò dalla propria cella altri neanche ci facevano caso ma un viso attirò il mio sguardo.Era bello ed etereo dalla carnagione chiara con corti capelli biondi,mi guardava con indifferenza fin quando non sparì dalla mia visuale.Mi iniettarono qualcosa perché d'un tratto mi calmai e la mia vista era sfocata ai margini,mi trascinarono in una stanza angusta senza finestre con un piccolo tavolo di metallo al centro e una sedia su i due lati.Mi fecero sedere senza troppe cerimonie poi un uomo basso e tarchiato si sedette sulla sedia di fronte a me,era Charles Williams,il capo.

-signorina Anderson,che piacere vederla-disse con voce profonda,non risposi.

-lei e la signorina Jones siete state colte in fragrante mentre rubavate delle medicine che sono della comunità-

-ah si?per la comunità?c'è gente malata che ha bisogno di medicine e per la vostra stupida regola non gliele concedete-dissi digrignando i denti,sentivo il viso in fiamme,rosso per la rabbia.

-ah bene bene,quindi avete rubato per il fratellino della signorina Jones?-disse mentre mi fissava con quei suoi occhi porcini,non risposi e allora lui si alzò per misurare la stanza a grandi passi.Bisbigiava tra se cose che non riuscivo a sentire poi d'un tratto si fermò proprio davanti a me e con passo lento annullò la distanza che c'era tra noi per essere faccia a faccia,puzzava di sudore e delle goccioline gli scendevano dalla fronte sotto i suoi abiti grigi pesanti.

-sai cosa ti aspetta vero?-mi disse con un sorriso beffardo,il più schifoso che avessi mai visto.Sapevo benissimo cosa mi aspettava:la morte.

Non erano permessi i crimini sulla navicella o l'intera società saltava ma io ero ancora minorenne,non potevano uccidermi così mi tenevano chiusa in una cella fino al mio diciottesimo compleanno per poi uccidermi.Le due guardie corpulente che fino a quel momento erano rimaste ferme e in silenzio mi presero da sotto le braccia e mi trascinarono fuori dalla piccola stanza per poi sbattermi dentro la prima cella vuota che trovarono.

Non sapevo che fine avesse fatto Riley e dove l'avevano portata,più volte mi misi ad urlare ma ricevetti solo silenzio.Ero bloccata li da quasi una settimana quando un uomo di colore si fermò davanti alla mia cella con un mazzo di chiavi in mano -signorina Anderson- disse facendo tintinnare le chiavi.

Portava la divisa delle guardie,aprii la cella per poi avvicinarsi a me.Indietreggiai fino a sbattere contro il muro poi con un sorrisino mi prese per il braccio e mi strattonò fuori dove un centinaio di guardie trascinavano un centinaio di ragazzi adolescenti,camminammo per vari corridoi seguiti da altri ragazzi fin che raggiungemmo una parete con cinque porte,il mio accompagnatore entrò nella terza da sinistra.Ad attenderci c'era solo il buio,mi stavo quasi adattando al buio quando le luci si accesero accecandomi,di fronte a me c'era una parete fatta di spesso vetro dove si vedeva lo spazio.

Circa migliaia di anni fa delle radiazioni inondarono la terra costringendo la nostra gente a rifugiarsi nello spazio in una navicella creata per delle emergenze,non avevo la minima idea di come siamo riusciti a sopravvivere fino ad adesso.Ossigeno e cibo non mancano mai.

A destra c'era un enorme sportellone che si apriva sullo spazio,ci hanno portati qua per ucciderci tutti in una volta sola buttandoci nello spazio ma sulla sinistra vidi un enorme navicella.Mi guardai in giro per riuscire a vedere Riley ma non la vidi da nessuna parte,c'era troppa gente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 03, 2021 ⏰

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