Yuta entrava tutte le sere, alla stessa ora, in quello stesso bar, nel quale lavorava Sicheng.
Ordinava sempre un quantitativo di alcoolici spropositato e Sicheng continuava a chiedersi la causa di quelle sue azioni.
Colore della storia --> aran...
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<Seo, stasera usciamo> Johnny, che era seduto sul divano di casa di Yuta, guardando il suo cellulare, alzò lo sguardo, incontrando gli occhi marroni del suo amico. <e dove vorresti andare?> <mah, questo ancora non lo so, ma magari conosciamo gente nuova e troviamo la nostra anima gemella> <o magari ci imbattiamo "casualmente" in Jaehyun e niente, ti dovrò sopportare per un'intera notte mentre piangi tutti i tuoi liquidi corporei> <NON NOMINARLO MAI PIÙ!> Johnny fece spallucce. <con chi ti scrivi?> Yuta si avvicinò e Johnny bloccò lo schermo. <Spiacente giapponese, non sono affari tuoi> Tutto quello che il ragazzo americano ottenne facendo così fu un leggero schiaffo sulla nuca. <non sono affari miei? Certo che lo sono! Avanti sputa il rospo> Johnny sbuffò, alzando gli occhi al cielo. <si chiama Chittaphon> <Chittacosa? Che razza di nome è?> <Chittaphon. E comunque è tailandese> <sì va bene, come vuoi> Yuta guardò l'orologio appeso nel salotto e colpì il braccio dell'altro. <coraggio, andiamo> Si alzarono entrambi dal divano- Johnny con estrema fatica- e uscirono di casa
