THE MAIN ORDER; | [bts AU]

{1}

Park Jimin-colui che non ha un'unicità

C'è solo nebbia, da dove non si può vedere assolutamente nulla. Ad un certo punto, una luce.

Poi, una mano che mi si pone come in segno d'aiuto.

"Non ti faremo del male, jimin. Noi ti vogliamo solo aiutare."

È una voce rassicurante quella che sento, come se potessi fidarmi ciecamente anche senza conoscere chiunque ne sia il proprietario.
Decido di dargli la mano, e mi faccio trasportare.

All'inizio vedo 6 ragazzi, felici, che scherzano tra di loro, si comportano da amici. Uno di quelli sono io.
Poi, il vuoto.

Mi viene una strana sensazione, come se non potessi più respirare, e ad un certo punto il caos.

Vedo i 6 ragazzi che combattono con uno probabilmente più giovane di loro. Utilizzano molto le loro unicità, fino a consumarsi.

Uno di loro cade stremato, esausto.
Ha i capelli color menta e dei piccoli occhi scuri.

Un ragazzo dai capelli color arancione gli si siede accanto, e, tra un pianto e l'altro, crea una specie di scudo per proteggersi, e proteggere anche colui che sta soffrendo sdraiato a terra.

Ad un certo punto uno dei 4 rimasti viene colpito dall'unicità del giovane con cui si stanno battendo, e comincia a sanguinare. È alto, e ha i capelli color argento, tenuti a posto con una bandana legata alla testa.

Ne rimangono 3.

Io e due ragazzi molto più alti di me.
Uno di loro sembra essere il più grande, porta una felpa di colore rosa, ed ha i capelli castani.

L'altro ha un aria autoritaria, e ha i capelli biondi, molto chiari.

Il castano cerca di creare un muro di ghiaccio, cercando di proteggersi. La sua unicità deve essere quella di controllare il clima e prenderne possesso, perché l'ho visto controllare anche un grosso tornado.

Il biondo cade a terra, colpito dal più piccolo, da una roccia. Quello deve essere quello il suo potere, controllare il terreno.

Il ragazzo castano soccorre il biondo, ormai quasi privo di forze, e poi si rivolge a me.
"Jimin, usa la tua unicità. Aiutaci."

Vedo me stesso piangere e inginocchiarsi a terra con il capo che guarda verso il basso.

"Ma, io non ho un'unicità..."
"Solo perché non credi di averla, non significa che tu non cel'abbia. Combatti Jimin, fallo per noi. Fallo per te stesso."

Il castano viene colpito in pieno da un enorme masso, e io rimango li, a piangere.

Di nuovo il vuoto.

La mano che prima mi aveva afferrato ora mi ha lasciato a terra, in uno spazio che non riesco a riconoscere.

"Jimin, svegliati. Ma non dimenticarti di ciò che hai appena visto."