-|𝓂𝑜𝑜𝓃 𝒸𝒽𝒾𝓁𝒹|- ➳[vkook/taekook] {bxb} ✔✔

•chapter 15•

~Third person's pov ~
"Beh, c-comunque...grazie"

Jungkook disse quelle parole con un tono appena udibile, imbarazzato dalla sua stessa voce che continuava ad uscire incrinata... come se fosse sempre sul punto di piangere.

Dopotutto aveva di fronte il ragazzo che per tanto era stato protagonista di ogni suo pensiero o sogno.

"Di niente, dolcezza"

E quelle parole, accompagnate da un morbido bacio sulla guancia, ebbero il potere di farlo rabbrividire e, se possibile, diventare ancora più rosso.

Il grigio lo osservava, in silenzio, ammirando il colore rosato delle sue guance, quasi orgoglioso dal fatto di essere stato lui a provocarglielo.

Poi si avvicinò al letto del più piccolo e lentamente vi si sdraiò.

"S-scusa, ma che fai? Non te ne vai?"

La voce tremolante del corvino ora era l'unica cosa udibile in quella stanza.

"Ovviamente no...ho intenzione di non lasciarti mai più da solo, piccolo"

E il cuore di Jungkook perse un battito a quel soprannome, appena uscito dalle piene e rosse labbra di Taehyung.

" Tanto non penso che a te dispiaccia,non è vero?...e poi vorrei verificare di persona se in mia presenza il tuo cuore batte veramente così forte da sembrare posseduto da cavalli imbizzarriti".

*tum* *tum* *tum*

Il più piccolo nascose la faccia tra le sue mani, imbarazzato sia dal comportamento del più grande sia da quello del suo cuore.

Poi si rannicchiò a terra, coprendosi con una coperta che aveva trovato su di una sedia.

"Che fai!"

Urlacchiò allora Taehyung.

"Cerco di dormire"

E dicendo quello, si strinse ancora di più su se stesso.

"Sei uno stupido se pensi che io ti lasci dormire sul pavimento"

Così il grigio prese il corvino in braccio a mò di sposa e lo posò delicatamente sul materasso.

Poi si accoccolò al suo fianco e, cingendogli la vita con le sue calde braccia gli augurò la buonanotte.

Jungkook si addormentò quasi immediatamente, rassicurato dalla chiara luce che il ragazzo accanto a lui emetteva, e dal suo regolare respiro che si infrangeva sul suo collo.