TANA PER PAPILLON
Entrare nella tana del lupo, o per meglio dire, della farfalla, non mi è mai sembrata una buona idea, per quanto Chat abbia insistito che era l'unico modo possibile per liberarsi definitivamente di Papillon e liberare Parigi da tutte le sue Akuma.
E io, scema che sono, gli diedi ascolto. Oh, Micetto, quanto mi pento della mia stupida scelta.
Volevo salvare Parigi ma ho distrutto me stessa.Era una bella giornata di sole ma i raggi di luce faticavano a filtrare nella stanza, seppur data la presenza di enormi finestre da cui si intravedeva in lontananza la svettante Torre Eiffel.
Le pareti dipinte di viola aumentavano l'atmosfera lugubre e donano una perenne penombra alla stanza.
Al centro di essa, imponente nel suo costume da farfalla, Papillon. Le mille sfumature di viola e lilla mi distrassero un secondo, ma tornai subito presente alla missione. Lo sguardo del malvagio calò su di me come la scure di un boia, i suoi occhi grigi come una giornata di pioggia francese mi inchiodarono per un secondo. Presu a far roteare nervosamente lo yoyo e le piccole farfalline bianco latte si allontanarono da me spaventate.
In contemporanea, il mio Miraculous e quello di Chat Noir emetterono un beep-beep per nulla rassicurante.
-Pochi minuti prima di ritrasformarci in zucche!- mi citò Chat -Che si fa, Cenerentola?
-Il Miraculous, dobbiamo prendergli il Miraculous.
Scrutai pensierosa Papillon. Dove poteva essere?
-Il bastone, Milady!- gridò Chat prima di correre e avventarsi sull'uomo, mirando al bacchio di ametista.
Fu un lampo, un fulmine. Più veloce del battito d'ali di una farfalla.
Papillon estrasse una spada dal bastone e trapassò il mio Gattino da parte a parte.
Beep-beep.
-CHAT NOIR!- urlai, gli occhi lucidi.
Il corpo del ragazzo si accasciò sull'uomo, una spilla si staccò e rotolò a terra. Papillon si ritrasformò in Gabriel Agreste e mi guardò sprezzante mentre correvo dal mio Gattino. Mi chinai su di lui, le lacrime che formavano una pozza nel lago di sangue formatosi attorno al corpo del ragazzo.
Beep-beep.
Oh, quei maledetti Miraculous. Tutto per colpa loro!
-Chat...- singhiozzai, quasi non respiravo, annegata dalle lacrime. Lo strinsi forte a me.
-Mi... Milady...- rantolò, gli occhi spenti. Posai un dito sulle sue labbra morbide bagnate di sangue.
Beep-beep.
Si sfilò lentamente l'anello e si trasformò nel mio amato Adrien, sporco e coperto di sangue. Sentii suo padre sussultare alle mie spalle. Mi consegnò il suo Miraculos con mani tremati.
-Adrien...- singhiozzai abbracciandolo.
Beep-beep.
Lo baciai e la maschera sparì dal mio volto.
-Ti amo, Adrien, ti ho sempre amato.- sussurrai con il suo sangue in bocca.
Aprì gli occhi, mi guardò e sorrise.
-Non avrei potuto desiderare di sentire di meglio in punto di morte.- tossì sangue -Ti amo anch'io, mia Ladybug.
Il suo sguardo si fece vitreo e, con il sorriso ancora sulle labbra, spirò tra le mie braccia.