Federica's pov
Eccomi, finalmente.
Dopo settimane di pianti, suppliche in ginocchio e mesi e mesi di preparazione psicologica, ci sono. Finalmente ho l'occasione che aspettavo da mesi per riscattarmi e far vedere agli altri di che pasta sono fatta.
Le mie amiche non fanno altro che parlare a vanvera da ormai tutto il viaggio, io invece mi sono ammutolita da ormai venti minuti.L'ansia mi uccide.
E se non piacessi agli altri? Se mi fossi vestita troppo elegante? Ho forse esagerato con il trucco? È la prima volta che mi metto l'ombretto da sola, avrei potuto benissimo sbagliare ad applicarlo.Tiro giù lo specchietto del passeggero e comincio a ritoccarmi nervosamente la linea dell'eyeliner e l'ombretto color oro.
A questo punto dovrebbe essere a posto.<<Ragazze, scendete pure. Siamo arrivati>> dice mio padre dal sedile accanto al mio.
Cristo santo.
Tessa, Otti e Becky sono già fuori dalla macchina, ma io non riesco a muovere un muscolo. Il mio cuore batte come un tamburo, mi tremano le mani, il respiro accellera spaventosamente e mi gira la testa.
Becky, vedendomi bloccata sul posto, si fa avanti e mi apre la portiera.<<Grazie Becky>> mormoro, appoggiandomi alla sua spalla per non tombare a terra.
Lei è vestita con un bellissimo vestito nero, lungo fino alle ginocchia, e un paio di scarpe alte, sempre nere, che la slanciano molto e la fanno sembrare più magra. Stasera, come Tessa e Otti, è bellissima.<<Fede sei sbiancata di botto, tutto ok?>> mi chiede lei, un tantino preoccupata.
<<No>>
<<Paura?>>
<<Ma va>> rispondo sarcastica.
<<Dai, andrà tutto bene, tieniti a me e vedi che stasera non ti farai nessuna figura di merda>>
La benedico mentalmente per la sua pazienza poi, dopo aver baciato mio padre sulla guancia (<<Ti vengo a prendere a mezzanotte precisa, fatti trovare pronta>>), muovo i primi passi verso l'Inferno.
La location è stata scelta minuziosamente dagli insegnanti e dai rappresentanti di scuola: il locale è situato all'interno di un bellissimo castello medioevale in riva al mare con vista sulla piccola isola di fronte a noi. Mentre mi avvicino sempre più nervosa all'entrata, avvisto un gruppetto di quattro ragazze di qualche anno più grande di me accompagnate da altrettanti ragazzi in smoking.
Che stupida! L'avevo completamente rimosso! Con chi ballerò sta sera?
Probabilmente nessuno, data la mia goffaggine e la mia timidezza.Dato che non ho l'accompagnatore, non c'è più motivo per restare qui, no?
Faccio per girarmi e andarmene ma Becky, avvertendo in anticipo le mie intenzioni, mi strattona il braccio e mi fa girare verso il portone a due battenti dell'ingresso.
<<Non ci provare neanche, ti prepari per sto cazzo di ballo da due mesi, non puoi andartene adesso>> ringhia lei. <<Su, testa alta e andiamo>>.
Probabilmente alcuni di voi si staranno chiedendo: "Ma come fa ad essere così nervosa? È un ballo scolastico dopotutto, mica le nozze di Meghan e Harry!"
Ecco, è la prima volta in vita mia che vado ad una festa seria che non sia quella di compleanno della mia migliore amica quando avevo nove anni.
Ho quasi quindici anni e non sono mai stata ad una festa: sfigata vero?
Si, probabilmente si.Ma io non sono come le mie amiche. Loro potrebbero essere criticate molteplici volte e le critiche ogni volta le rimbalzerebbero addosso come i proiettili rimbalzano addosso a Supergirl; a me no.
A me le critiche fanno male.
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In equilibrio
General Fiction"in equilibro" è la storia di una ragazza adolescente alle prese con la scuola, la sua forma fisica, amicizie vere e false, vacanze estive e una cotta che durerà molto nei mesi a venire. • biografia •