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Ho chiuso il cielo, nella stanza ho le pareti blu,
Ho perso la ragione, la ragione sei tu
Che mi fai andare fuori,
Tu mi fai andare fuori

~salmo

Ciao, mi chiamo Kate Glasgow, ho 17 anni, sono alta 180cm, ho I capelli e gli occhi color Nutella (non mi piacere dire castani perché sembrano banali), sono un po' cicciottella e la cosa che mi caratterizza di più è che mi vesto sempre di nero, per qualsiasi occasione, feste, matrimoni, comunioni e soprattutto per andare a scuola...

Mi chiedevo se il destino avesse qualcosa contro di me, perché andiamo, tutte le sfighe di questo mondo capitano proprio a me.

Parto col raccontarvi che da piccola ero proprio un diavoletto, ovviamente insieme a mio fratello, combinavamo pasticci di continuo, dal pitturare i muri della nostra cameretta con i pennarelli, a far prendere colpi a mia mamma fingendo di buttarmi giù dal balcone, eravamo pazzi già a quella tenera età.

A 5 anni bevvi il detersivo per la lavatrice e mia madre chiamò il centro antiveleni  per tre volte in una settimana, dire che mi ha messo in punizione sarebbe una bestemmia.

Non ero figlia unica come già detto, infatti avevo un fratello più grande di 3 anni di nome Kris, diciamo che a soli 8 anni potrei avergli rotto un braccio schiacciandolo nella portiera della macchina,solamente perché aveva osato finire le merendine.

Strappai la pagina di quel diario ancora una volta, avevo sempre voluto tenere un diario segreto che poi di segreto non aveva nulla, non avevo niente di importante da nascondere, volevo solo avere qualcosa o qualcuno a cui raccontare tutta la mia vita senza che si prendesse la libertà di giudicare, a scuola non andavo bene sia nelle relazioni con i miei compagni che nelle vere e proprie materie, non solo perché a casa non studiassi granché ma perché non capivo come potessi perdere tutto il mio tempo a dormire, anche mia mamma si stupiva di tutte le ore che passavo a dormire tantè che una volta decise di portarmi da uno psicologo per capire quali problemi io avessi e niente, disse che era normale e che avrei dovuto cercare di resistere al sonno e al mio letto che mi richiamava, cercando di stare il più lontana possibile dalla mia stanza.

Beh io ho sempre avuto un mia opinione ovvero che mia madre avesse parlato con lo psicologo prima di me e lo avesse convinto a dirmi quello che doveva dirmi in modo che uscissi di casa di più.

Il giorno dopo...

"Kate alza il tuo culo da quel letto!" eh già oggi è il primo giorno di una lunga serie perché come potete ben capire è iniziata la scuola, sono al quarto anno e non vedo l'ora che questa tortura finisca.

"Sono sveglia mamma non urlare" scesi dal letto con una lentezza che un bradipo sarebbe stato più veloce e mi trascinai in bagno per fare pipì e lavarmi i denti, non ero solita fare colazione...
Presi un leggings nero, una maglia nera e indovinate un po', una felpa nera della puma, presi lo zaino, e il cellulare.

Mi fiondai in cucina per prendere l'acqua e nel frattempo quel coso metallico prese a canticchiare la canzone di Oceania (sì, il film) avvisandomi di una chiamata... Matt.

1 persa
2 persa
3 risposi "arrivo cazzo".

Salii in macchina salutando Matt con un bacio sulla guancia, "scusa se ci ho messo 5 minuti più del solito ma non ho sentito la sveglia" finsi un sorriso e uno sbadiglio.
"Farò finta di crederci, ti conosco come le mie tasche kat" mise in prima e partì.

Sono in ansia e voi direte, perché? È solo un giorno come un altro, beh vi sbagliate di grosso.

Varco l'ingresso di scuola affiancata dal mio migliore amico Matt, l'unica gioia che mi sia mai capitata in questa orribile vita, è un ragazzo veramente bello, occhi verdi, capelli castani, mascella squadrata e cosa molto più importante alto 190 cazzutissimi centimetri, voi non avete idea del disagio che mi provoca la mia statura e avere lui affianco mi aiuta eccome.

Ve lo presento un po' in breve anche perché come al solito siamo gli ultimi , colpa sua intendiamoci, mi passa a prendere tutte le mattine e siamo costantemente in ritardo.

Va bene dai lo ammetto a volte è anche colpa mia.

Prima ora, francese
Rinominata da me: baguette, formaggi che puzzano e cosini colorati dolci.

Vidi il professore entrare in classe così gli corsi dietro ma senza farlo apposta mi chiuse la porta in faccia.

"Bonjour les gars", e in quel momento entrai anche io.

"Bonjour mademoiselle?" Non capiii cosa mi avesse detto.

"Il suo cognome prego?" chiese con aria superiore e già da lì iniziai ad odiarlo.

"Lo trova sul registro" risposi scocciata andando verso uno dei banchi vuoti.

"Esca. Esca dalla mia classe le ho detto e vada in presidenza! " sbuffò mormorando un  iniziamo bene, mi uccise letteralmente con lo sguardo e qui ci starebbe la frase <se solo gli sguardi potessero uccidere>.

Risi, mi girai e uscii da quel primo giorno infernale per andare nel mio posto preferito...

Una vecchia discoteca abbandonata, chiusa per spaccio di stupefacenti e denaro sporco.

Ai miei occhi era un posto magnifico, dentro c'erano

Continua...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2019 ⏰

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