Odore di salsedine

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Non riesco a credere di essermi relmente fatta convincere, e ora mi ritrovo bloccata su quest'isola per trascorrere  una vacanza con i miei genitori ...

Non ammetterò mai che mi piaccia, mai e poi mai!

Anche se in realtà non é poi così male... certo, rispetto alle solite isole snob su cui mi sono ritrovata in vacanza negli ultimi anni...

Ho sempre odiato il lusso, lo spreco e l'ecceso, ma soprattutto la falsità che si cela sotto la ricchezza.

E mentre una ragazza dai lunghi capelli bruni ci guida, mi godo il paesaggio concentrandomi su tutti i particari che riesco a cogliere:

una distesa cristallina circonda la spiaggia di sabbia bianca, osservo il mare infinito e i rifelessi che il sole crea sull'acqua.

Sento in lontananza l'infrangersi delle onde sulla spiaggia, lo stridio dei gabbiani, ma soprattutto l'odore di saledine che mi invade completamente le narici, risvegliando i miei sensi.

Sono ancora intenta a guardarmi intorno e cercare di cogliere ogni singolo particolare del paesaggio che mi circonda, quando vedo i miei genitori fermarsi.  

Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo, quando noto che stanno parlando amabilmente con delle persone.

Vorrei semplicemente fermarmi e andarmene, ma la voce di mio papà mi blocca, riportandomi suoi miei passi.

" Coral, vieni qui a conoscere Edward, il proprietario del villaggio, nonche di tutta l'isola"

" Certo papà"

Non credo di essere riuscita a nascondere il tono scocciato, ma era il meglio che riuscissi a fare prima di avviarmi verso l'allegra comitiva di ricconi...

questa vacanza non sarebbe potuta iniziare meglio di così...

Sbuffo sonoramente, mentre raggiungo la cerchia di persone che mi attende.

Quando mi avvicino riesco a scorgere un ragazzo biondo,  con occhi color del cielo, o forse di un torrentello di montagna, cristallini.

Ha un fisico abbastanza alto e slanciato, ma solo quando mi sorride, mostrandomi una fila di denti bianchissimi, capisco che quel sorriso é la prima cosa buona di questa vacanza, l'unica cosa buona di questa vacanza.

Solo quando i miei occhi si scontrano con i suoi capisco...oddio é Niall!!

Ricordo che i miei e i suoi genitori si conoscono da anni, io e lui ci siamo incontrati più di una volta, scambiando qualche parola, nulla di più... non ci vedevamo da quasi tre anni.

C'é qualcosa di diverso in lui, non é più il ragazzo paffutello che arrossiva per ogni cosa, é cambiato, ma non riesco a identificare bene in quale modo.

Quando riporto l'attenzione suoi miei genitori capisco che ci sarebbe stata la solita messa in scena.

Una stupidissima messa in scena per presentare la loro figlia modello, complimenti falsi, gli abbracci freddi e gli inutili baci.

Indosso il sorriso più falso che conosco mentre mi avvicino a mio padre.

Fortunatemante la recita finisce presto, senza che mi spazientisca.

Riesco a salutare Niall con un filo di voce, mentre l'imbarazzo mi invade quando mi stringe a se in un caldo abbraccio.

Questo ragazzo, per quanto timido, é sempre stato cordiale e a suo agio con chiunque conoscesse, anche solo lontanamente.

Devo ammettere che mi é mancato.

Mi é mancato il dolce e piccolo Niall, quel ragazzo a cui brillavano gli occhi, mi é mancato il suo sorriso e la sua risata contagiosa, mi é mancatao il suo accento irlandese marcato, la sua fame insaziabile e i suoi abbracci improvvisi.

Mi é mancato quel ragazzino che ora sta diventando un bellissimo uomo.

Lo saluto con la promessa di incontrarci domani in piscina.

Con mia grande sorpresa noto che dalla camera posso vedere il tramonto, perdo lo sguardo lungo la distesa di acqua, la scogliera che cola a picco, in contrasto con la spiaggia bianchissima che domina l'isola.

Penso a quel cretino del mio migliore amico che si starà godendo le fredde giornate canadesi, ingnaro che quando torneró me la pagherà cara.

Cosi, con ancora nella testa il sorriso di niall prima ancora di essermi cambiata, mi addormento pronta per quella che si prospetta una lunga, lunghissima vacanza.

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