Non vedeva Eleanor da due giorni, non ne aveva né voglia né coraggio. Dopo che Liam se n'era andato Louis era tornato al suo studio e si era buttato a capofitto sul lavoro, per cercare di non pensare a nulla di tutto ciò che il medico e dopo il suo migliore amico, gli avevano detto. Alle 10 era ancora intento a mettere a posto delle carte che avrebbe dovuto presentare in tribunale il giorno dopo, carte che in realtà erano pronte da almeno una settimana, ma che Louis continuava a leggere e rileggere, come se volesse trovare per forza un qualche errore di battitura o di stampa. Decise che per quella sera poteva bastare così e che sarebbe andato ad un bar a bere un goccino e poi dritto a letto, perché doveva essere in tribunale la mattina dopo.
Appena arrivato dentro ad un bar , si diresse al bancone ed ordinò una vodka liscia, in modo tale da alleggerire un po' la mente, senza però ubriacarsi, perché non si poteva proprio permettere una sbronza, a causa del suo lavoro. Lo sgabello accanto a lui venne occupato da un ragazzo giovane, che Louis all'inizio nemmeno notò.
"Ciao" una voce proveniente dalla sua sinistra lo fece sobbalzare e si girò verso una faccia sorridente contornata da riccioli color cioccolato.
"Ciao..?" l'intento di Louis era quello di stare un po' in pace, ma evidentemente quel ragazzino aveva piani diversi.
"Sono Harry, piacere" quelle che a Louis sembrarono due fossette comparvero sulle guance di quello che a occhio e croce sembrava un diciottenne.
"Louis. Che vuoi?" ok, forse era stato un po' scontroso, ma non era decisamente la serata adatta per cercare di iniziare una conversazione con lui.
"Nulla, io..mi chiedevo se potessi offrirti qualcosa da bere" Louis fece una faccia sconvolta. Ok, quel pomeriggio il dottore gli aveva detto che non aveva nessun problema e che magari a lui interessavano gli uomini, e adesso un ragazzo ci stava provando con lui?
"Cosa ti fa pensare che io sia gay, scusa?"
"Il fatto che siamo in un locale gay, per esempio" il giovane si strinse nelle spalle e lo guardò aggrottando le sopracciglia. Pensò che forse era meglio lasciar perdere quel tipo e andare da qualche altra parte, dove magari c'era qualcuno più disposto a flirtare con lui e chissà, magari anche a concludere qualcosa.
"Cosa?Io..non ne avevo proprio idea, scusa" Louis era imbarazzatissimo e in quel momento sperò che una voragine si aprisse sotto la sua sedia e lo inghiottisse per sempre.
"Non fa niente, Louis" Harry tornò a sorridere e ordinò un cocktail alcolico.
"Ma ce l'hai l'età per bere, almeno?" chiese Louis cercando di non farsi sentire dal barista dietro al bancone, non voleva certo mettere nei guai quel ragazzino, in fondo. Harry ridacchiò e scosse la testa.
"In realtà ho 17 anni, ma finché non se ne accorge continuerò a far finta di sì" gli fece l'occhiolino e iniziò a sorseggiare il drink che il barista dall'aria annoiata gli aveva dato senza nemmeno guardarlo. Louis, invece di fare l'adulto responsabile e togliere dalle mani di quel ragazzino la bevanda alcolica alzò le spalle e rise a sua volta, decidendo che quell'Harry era simpatico e che non aveva voglia di rovinargli la serata.
"Sei un ragazzino! E cosa fai Harry, studi?" dato che non aveva voglia di tornare a casa, decise che poteva parlare un po' con il ragazzo che aveva davanti, giusto per passare un po' il tempo.
"Mi dispiace, Louis, mamma mi ha detto di non parlare con gli sconosciuti" scoppiò in una risata cristallina che dopo un po' contagiò anche Louis, che trovava quel ragazzino davvero divertente, così decise di stare al gioco.
"Oh, tua mamma ha ragione, ma giuro che non ho cattive intenzioni, non ho intenzione di violarti dentro il bagno di questo locale" trattenne un ghigno e lo guardò da sotto le ciglia in attesa di vedere come gli avrebbe risposto.