21/02/2018 - 7.24 pm
Taehyung
Quel giorno il cielo piangeva incessantemente, forse perché sapeva che sarebbe stato l'inizio, ma anche la fine, di tutto.
I minuti scorrevano lentamente e le ore e i giorni sembravano uno la replica dell'altro, lividi e deprimenti.
Mentre guardavo il cielo per cercare con avidità qualche brandello di azzurro, mi resi conto che durante queste giornate monotone e scolorite, persino la mente non regge.
Quella giornata così cupa, grigia e malinconica rispecchiava perfettamente il mio stato d'animo.
Ho sempre amato la pioggia, eppure quel giorno non faceva altro che peggiorare la situazione facendomi sprofondare ancora di più nella mia solitudine.
Ero terrorizzato da tutto ció, avevo così tanta paura di non riuscire più ad uscirne.
Un costante bisogno di affetto, di compagnia e di comprensione crescevano dentro di me velocemente, divorandomi completamente l'anima. Ero così stanco di essere isolato, di dover tenere tutto dentro e di non provare alcuna emozione, tralasciando la tristezza.
Sapevo di poter essere felice, eppure non ci riuscivo. Avevo bisogno di qualcosa per andare avanti ed essere finalmente felice, ma nel frattempo il gelo nella mia anima cresceva.
Dentro di me era solo inverno, anche ad agosto. Quanto ancora dovevo veder nevicare, per far arrivare i giorni di primavera?
Il sole dentro di me doveva solo trovare un motivo per sorgere perché nessuna notte, nessuna stagione può durare per sempre, l'inverno stava per finire.Stavo tornando a casa dopo un'estenuante giornata di lavoro e osservavo tutto ciò che mi circondava nei minimi dettagli, cercando di cogliere un po' di sollievo immedesimandomi nelle emozioni e nelle vite degli altri.
Vedevo così tanto amore, passione, amicizia, cose di cui io non ero neanche a conoscenza.
Mi sarebbe piaciuto davvero tanto far parte di quella folla che popolava le strade ed essere uno dei tanti volti felici e spensierati. Volevo provare qualcosa e sentirmi vivo per almeno una volta in tutta la mia vita, ma purtroppo ero destinato a stare male costantemente.
Mi sentivo così da un bel po' di tempo, non sapevo come liberarmi di quel vuoto fisso nel petto e non riuscire a colmarlo in nessun modo era straziante.
Tutto quello sconforto era inevitabile ed era tutta colpa mia, non ho mai fatto nulla per impedirlo.Fu proprio in quel momento di fragilità, in cui avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a far arrivare la mia primavera, che lo vidi.
Non so ancora se sia stata quella luce che emanava da tutti i pori a farmelo notare, ma quel ragazzo catturò la mia attenzione fin da subito, aveva anche la maglia della mia band preferita.
Non avevo mai visto qualcuno di così bello e rassicurante, trasmetteva spensieratezza e felicità a metri e metri di distanza.
Nonostante fosse quasi notte, il suo sorriso splendeva più di qualunque altra cosa e riuscì a scaldare il cuore addirittura a me.
Ero così affascinato da quel ragazzo e qualcosa dentro di me mi spingeva a conoscerlo e a parlargli, sentivo solo positività da tutto ciò.
Era seduto al bancone di un bar, riuscivo a vederlo grazie alle enormi vetrate che circondavano interamente il bar.
Allora entrai anch'io in quel bar e ordinai un banana milk, la stessa bevanda che aveva preso lui.
Stava parlando al telefono con qualcuno e stava ridendo in un modo così genuino, perciò aspettai prima di avvicinarmi. Perché interrompere una visione così divina? Mi sembrava di avere un angelo proprio di fronte a me e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ero completamente incantato.
Fortunatamente non fece caso alla mia presenza e continuai ad osservarlo per un bel po' di tempo, senza fare nulla.
Cosa dovevo fare? Non sapevo come comportarmi o cosa dirgli, non volevo rischiare di spaventarlo e sembrare strano fin da subito.
Perché mi preoccupavo così tanto per uno sconosciuto? Non avevo mai cercato di conoscere qualcuno in questo modo e mi sorprendeva provare così tanto interesse per una persona che neanche conoscevo, o almeno non ancora.
Di solito cercavo di non instaurare rapporti con nessuno, anche perché non si era mai interessato nessuno a me realmente, neanche io.
Eppure, in quel momento, qualcosa dentro di me mi spingeva a provarci.Aveva appena finito di parlare al telefono e stava sorseggiando con calma la sua bevanda, allora continuai a farlo anch'io.
Ero così spaventato, avevo paura di non essere calcolato, come sempre d'altronde.
Dopo un po' presi coraggio ma, prima che potessi minimamente avvicinarmi, notai il suo sguardo fisso su di me con la coda degli occhi.
In quel momento tutto si fermò.
Il mio sguardo era incastrato nel suo, tutto intorno a noi sembrava svanire ed eravamo da soli, nient'altro.
Finalmente potevo osservare per bene il suo viso ed era semplicemente magnifico, non avevo mai visto nessuno di così bello.
Eravamo lì, a sorriderci come se non fossimo solo due sconosciuti.
Mi sentivo bruciare dentro, stavo letteralmente andando in tilt e non avevo mai provato nulla del genere.
Allora, per la seconda volta, presi coraggio e mi avvicinai a lui.
Dopo un po', titubante, allungai la mano. In quel momento non mi preoccupai neanche di cosa potesse pensare di me, volevo pensare a me almeno per una volta.
<< Ciao, mi chiamo Kim Taehyung >> dissi con voce tremolante.
Mi preoccupai perché smise di sorridere per un attimo, ma poi allungò anche lui la mano e me la strinse.
< Umh hey, io sono Jeon Jeongguk > disse sorridendo.
La sua voce era così dolce che quasi mi dimenticai di dire qualcosa, ero sopraffatto dalle emozioni.
Mi sentivo vivo.i had all then most of you
some and now none of you
take me back to the night we met
i don't know what i'm supposed to do
haunted by the ghost of you
take me back to the night we met
STAI LEGGENDO
ghost of you // taekook
FanfictionIn cui Taehyung, sul proprio letto di morte, ripercorre tutti gli attimi vissuti con Jeongguk, il suo primo e ultimo amore. ; taekook ♡boyxboy ♡ ❃ ispirata a ghost of you dei 5sos ❃