10.La tenerezza a Erewhon

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Jungkook non riusciva più a guardare Chen negli occhi

Non riusciva a capacitarsi di ciò...Chen era il più gentile tra i maghi di Mezzanotte, pensava Jungkook.

Kai gli aveva sempre detto di non pensare mai che una persona è perfetta, perché non lo è.

Queste parole aspre erano i tormenti di Jungkook nei suoi primi giorni a Erewhon. Kai le ripeteva come formule magiche.

E alla fine...avevano fatto effetto.

Forse Kai, pensò Jungkook, sapeva fin dall'inizio di questa ossessione malata.

Anche Jungkook aveva un ossessione, purtroppo. Quel ossessione che ti porta a vivere un periodo di dubbi e rimpianti.

Quella piccola, ma dolorosa ossessione, l'aveva scoperta quel pomeriggio di novembre, mentre nel suo cuore Chen era solo un nome per l'odio.

Quando entrò nella villa B.S.T notò subito lo strano silenzio che regnava in quella dimora maledetta.

Taehyung non era mai stato così silenzioso. Ogni momento era buono per far saltare il sistema nervoso a Jungkook insieme agli ormoni.

Ma quel giorno...qualcosa doveva essere cambiato. Tra quelle numerose mura...nessun rumore si udiva.

Jungkook doveva esserne felice, lo sapeva, ma non riusciva. E se fosse successo qualcosa a Taehyung? E se Jin...?

Non voleva pensare oltre. Non voleva!

Si strinse il cestino di pesche bianche rubate a Kai e corse velocemente verso il salone dove il demone rumoroso era solito a gironzolare.

Ed era infatti ancora lì. Ma...

Jungkook si sedette davanti a lui e sorrise sospirando.

...stava dormendo.

Era la prima volta che lo vedeva così. E il piccolo Apprendista non se ne pentiva.

Era bellissimo, maledettamente bello.

Sembrava una creatura benedetta da Dio, quando era in realtà il perfetto contrario.

Erano gli angeli di Dio belli quanto il demone davanti a lui?

La sua faccia, ed espressione, era così fragile ed innocente. I suoi occhi chiusi non mostravano la sua vera natura.

La bocca era leggermente socchiusa e di tanto in tanto emetteva qualche gemito che facevano impazzire gli ormoni del piccolo ed inesperto Jungkook.

Gli prese delicatamente una ciocca bionda e la accarezzò.

-Oh, TaeTae...- disse ad alta voce in quella villa.

Odiava la sensazione di tenerezza che ora stava provando per quel demone.

Gli sfiorò le labbra, in confronto alle sue erano piene e delicate.

E prima che potesse fare altro, il demone dormiente trattené la sua mano, come se volesse tenerla lì per sempre.

-TaeTae...- sussurrò usando quel nomignolo che l'Apprendista amava tanto.

Taehyung continuava a stringere la sua piccola mano tra le sue grandi e sottili.

Il demone gemette qualcosa e stranamente Jungkook sentì caldo.

Si avvicinò di più per vedere più da vicino il suo viso angelico.

Ma i suoi occhietti curiosi si fermarono sulle labbra. Si sentì stupido per averlo fatto ma...anche potente.

Se avesse voluto, dopotutto, si sarebbe potuto avvicinare di più e...premere le sue labbra contro quelle del demone. Avrebbe anche potuto...baciargli il collo e...lasciargli molti segni in modo da...

Jungkook si staccò violentemente da quella stretta calda e fredda allo stesso tempo.

Il suo cuore si era fermato per la paura: stava di nuovo cadendo nel vizio...

Anche solo pensare era pericoloso, ormai. I pensieri si fondevano con la realtà amara.

-TaeTae...perché mi fai questo?- gli domandò accarezzandogli i capelli corti.

Decise di non guardare più il suo punto di non ritorno e finì per osservare le sue ali nere.

Erano enormi e scurissime. Erano nere come l'inchiostro e...

Jungkook non fece in tempo a pensare oltre che notò un particolare che lo incuriosì.

L'ala destra tremava in modo incontrollabile ed anormale.

Il giovane toccò la radice di quel'ala strana e il demone della lussuria gemette dal dolore.

Ecco perché lo fa, penso il piccolo avvicinandosi di più per vedere.

Ciò che vide con i suoi occhi scuri lo fece sussultare dalla paura e dal disgusto.

Alla radice c'era una ferita enorme da dove colava molto, molto sangue verde...

Jungkook si allontanò con la mano insanguinata.

Lasciò le pesche vicino al divanetto e ne mise una nella mano del sofferente.

Uscì, determinato nel scoprire la causa di quella strana ferita che gli provocava tanto dolore.

Red Roses And Black Thornes [Vkook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora