"Perché sono venuta a questa festa?" pensò Diana, mentre metteva della coca cola nel suo bicchiere. Era venuta con le sue amiche, Sofia e Klara, ma loro stavano da qualche altra parte a socializzare. Chiariamoci, anche lei era una ragazza socievole. Solo che preferiva non socializzare con gente ubriaca o sotto l'effetto di stupefacenti. A questo pensiero posò il bicchiere, e decise di non bere o mangiare niente per il resto della serata. C'erano diversi gruppi: i ballerini, i limonatori e quelli che giocavano a giochi come obbligo o verità, il gioco della bottiglia o sette minuti in paradiso. Decise di unirsi al gruppo dell'ultimo gioco perché anche Sofia e Klara stavano giocando. In realtà stavano giocando tutti, anche gente che non voleva neanche farlo. C'erano due bocce contenenti i nomi di tutti gli invitati stile Hunger Games. Così si prendevano due bigliettini (a volte occorreva pescare due volte dalla boccia dei maschi o due volte da quella delle femmine). «... E i fortunati della serata sono Riccardo e Diana!» esclamò un ragazzo. "Scheiße" pensò Diana. Il solo pensiero di entrare in uno sgabuzzino piccolo e buio con il ragazzo che le piaceva la faceva andare di matto. Si fece largo tra i ragazzi e si sentì qualcuno fischio o, addirittura, qualcuno urlò «Vai Riccardo, e goditi quel bel culo!» Diana gli diede un calcio, "per sbaglio". Dopo la spiegazione delle regole, i due vennero chiusi nello stanzino. Diana si sentiva le guance andare a fuoco. Che cosa avrebbero fatto? Si sarebbero baciati? Avrebbero fatto sesso? Oppure avrebbero solo parlato? Una serie di paranoie, domande e fantasie si fecero strada nella sua testa. Ci pensò così tanto che non sentì nemmeno Riccardo che la chiamava. «Diana? È tutto a posto?» chiese Riccardo ancora una volta, svegliandola dai suoi pensieri. Diana mormorò come risposta uno "Ja" insicuro. Poi fece un gran respiro e chiese, «Ehi, come ti senti quando ami una persona?» Riccardo ci pensò un attimo e rispose, «Non vorrei mai lasciarla e prenderei decisioni eccezionali per lei.» «E... ti sentiresti impacciato e arrossiresti quando lei ti parla?» «Sì, e farei di tutto pur di nasconderlo.» Diana poi si fece un po' di coraggio e chiese ancora, «C'è qualcuno che ti piace? Sempre se me lo vuoi dire.» Riccardo arrossì. Quella ragazza lo faceva stare bene, non dava l'impressione di voler essere sua amica solo perché era figo e bello. Stava con lui anche per il suo carattere, che non era tutta questa gran cosa, ma lei ci aveva trovato qualcosa di buono. Cavolo, era stato un idiota a prenderla in giro alle medie. «Sì, in realtà ci sarebbe...» Quelle cinque parole fecero crollare Diana. Beh, non era certo che non fosse lei, ma non poteva esserlo. Lui le aveva detto che la considerava la sua migliore amica. «Ancora due minuti, gente!» urlò qualcuno da fuori. «Chiaramente non te lo chiedo, hai anche tu la tua privacy...» «E invece voglio che tu lo sappia.» disse Riccardo prima di baciarla dolcemente. Diana si sentì le guance andarle a fuoco, in quel momento stava provando un mix di emozioni che non sapeva e non poteva descrivere. Dopo un po' i due si separarono di malavoglia per prendere un po' d'aria. Poi Riccardo annullò nuovamente la distanza tra i due ma stavolta in modo più passionale, focoso. Prese subito il controllo del bacio, senza neanche combattere per averlo. Poi fece mettere Diana su di lui, le gambe della ragazza attorno alla vita di lui. Ella sapeva esattamente che cosa voleva fare. «Trenta secondi!» Diana si separò da Riccardo. «Non qui.» sussurrò lei mentre prendeva fiato. Proprio in quel momento, la luce dell'altra sala illuminò lo stanzino. Tempo scaduto. Diana era felice che fossero stati scoperti in quel modo. Intanto non stavano facendo sesso e quindi era molto meno imbarazzante, poi dimostrava alle ragazze che osservavano tristi o arrabbiate che il cuore dell'albino dagli occhi verde menta apparteneva a lei, e Riccardo poteva far vedere ai ragazzi (pervertiti perché speravano di vederla nuda) che il cuore della ragazza bassina e dagli occhi ambrati apparteneva a lui.
~~~~
questa os è stata scritta da giuls :D
anyway, è uscita decentemente
spero piaccia anche a voi
~ giuls
YOU ARE READING
天国
Short Storyil titolo significa "heaven", "paradiso". in cui Diana e Riccardo vengono scelti per andare nello stanzino mentre giocano a sette minuti in paradiso.