Ore Tarde

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Ti scrivo qui, perché da quando ti ho vista mi sei entrata in testa come una malattia. Non di quelle brutte, sia chiaro, sei una malattia di quelle piacevoli. Di quelle che quando ti ammali ti affezioni e non vorresti piu guarire. Non so dirti da quanto tempo ti ho scoperta su Instagram, ma so che cosa ho pensato subito: questa ragazza non è umana. Niente foto in costume o lingerie, ma nonostante questo sei provocante come una modella. Un fisico asciutto, molto bello da vedere. Un profilo discreto e quasi anonimo, nessuna foto fatta per ostentare, solo poche pose molto acqua e sapone. E con questa tua semplicità, cara mia, mi hai rubato il cuore. Non so spiegare cosa mi sia successo, ma il tuo volto mi è rimasto in testa così tanto che quando ti ho vista in giro mi sei sembrata quasi un'apparizione. Perché si, tu non lo sai, ma ti ho vista una sera. Eri con tante altre tue amiche ad una fiera, ma io ti ho riconosciuta subito. La in fondo alla strada, vicino alle strisce pedonali, ho visto una silhouette carina che volteggiava nell'oscurità. Al momento non ero riuscito a dare un volto a quel corpo, ma qualcosa mi aveva detto di aspettare. "Fermati e guarda meglio" mi aveva suggerito l'inconscio, e così ho fatto. Mi è sembrato di essere un tredicenne al firma copie di Sfera, un emozione travolgente al punto tale che ti ho osservato senza riuscire a capire cosa mi stesse succedendo attorno. Come se una bolla avesse isolato me e te dal resto del mondo. Se mai un giorno riuscirò a conoscerti, cara S., sappi che quel giorno sarà quello in cui riuscirò a capire meglio quale è la forma della mia felicità. Perché per ora mi accontento di cose che so essere temporanee, ma quando rivedrò il tuo volto dal vivo mi innamorerò. E la felicità più grande per un uomo, non è forse il volto della donna che amerà?

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