Capitolo 1

22 1 0
                                    

Oggi è l'anniversario di morte di Cat, sono ormai due anni che vivo senza di lei ma ancora sento fortemente la sua mancanza.

Sono in macchina con mia madre, Sophie, stiamo andando in chiesa.

Ci sediamo nella prima fila di sedie vicino all'altare, mia madre sta già piangendo, io non mi emoziono tanto facilmente. Da quando Cat è morta non provo più emozioni, sono diventata fredda, insensibile.

Alle 10,00 inizia la messa, sono ancora le 9,50: stanno arrivando tutti i parenti.

Il prete inizia. Dopo circa mezz'ora, nel momento in cui tutti si alzano per andare a prendere l'ostia, succede qualcosa di strano, di inquietante.

Un rumore sordo, cade il crocifisso rompendosi in mille pezzi. In quello stesso istante a mia madre viene un infarto, cade a terra e muore.

Cerco di convincermi del fatto che sia solo una coincidenza ma so che non lo è.

Subito dopo comincio a sentire voci:

"Uccidi tutti, squartali" dice una voce oscura, sembra provenire dal cielo, ma sopra di me non c'è nessuno.

Sento un brivido provenire dalla schiena, mi tremano le mani e mi sento morire. L'ultima cosa che vedo è una figura rossa, non è nitida quindi non riesco a capire di cosa si tratti.

Mi sveglio in ospedale, intorno a me non c'è nessuno. Cerco di alzarmi per capire cosa sta succedendo ma l'infermiera mi ferma:

"Domani ti porteremo in una clinica psichiatrica, continuerai ad andare a scuola ma la tua casa sarà nella clinica."

Prima che possa aprire bocca mi dice:

"Tua madre se ne andata poche ore fa e tu sei stata in coma per tre giorni, non davi segni di vita ma, grazie al cielo eccoti qua. Domani ti lasceremo libera per un'ora: il tempo di assistere al funerale di tua madre."

Chiude la porta alle sue spalle e se ne va. Nonostante sia stata ferma nel letto per tre giorni mi sento ancora molto stanca. Ho bisogno di riposarmi per riprendere le forze. Mi stendo sul letto e spengo la luce. Sento di nuovo quell'orribile sensazione di tre giorni fa in chiesa e le voci mi sussurrano:

"Ucciditi, avrai un futuro migliore. Ormai non hai nessuno accanto a te. Non ti rimane altra scelta."

Cerco di ignorarle e mi metto a dormire: domani mi trasferirò in una clinica psichiatrica sarà una giornata faticosa. Che aspetto avrà la mia stanza? Come sarà la nuova scuola? Ma soprattutto: cosa ne sarà della mia vita?

Continuano a ripetersi nella mia mente queste domande.

In questo momento vorrei avere Cat accanto a me, ma lei, purtroppo, non c'è.

Sono il MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora