Won't forget you//Sasha Blouse (seconda parte)

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Il cimitero era invaso da singhiozzi, pianti disperati, qualche essere disgustoso che addirittura si soffiava il naso con un rumore assordante,  neanche fosse sul punto di essere divorato. Tutto questo grazie alla morte di Sasha Blouse.

In quella spedizione erano morte diverse persone, questo era vero, ma la maggior parte di coloro che si trovavano lì, a piangere sulla tomba della ragazza, erano venuti esclusivamente per lei.

Anche chi non le aveva mai rivolto la parola, anche chi le aveva soltanto preparato un pasto una volta in tutta la sua vita, sentiva già la mancanza di quella che era stata senza dubbio la luce nell'oscurità di tutto il Corpo di Ricerca.

Una ragazza gentile, solare, spiritosa, che lo era stata anche nei momenti più difficili. E soprattutto, un membro della sua squadra che era stato fiero di avere.
Levi guardò il resto della sua squadra, tutti inginocchiati davanti alla tomba della ragazza: Mikasa, che da sempre era considerata insieme a lui un membro dell'esercito freddo e apatico, non aveva smesso di piangere da quando aveva visto il corpo senza vita dell'amica; Armin, senza neanche bisogno di dirlo, era ovviamente in lacrime, ma questo non aveva nulla a che fare con il suo carattere emotivo, perché dopo la morte di Sasha Blouse persino in lui qualcosa si era incrinato, dopo tutte le perdite che aveva subito nel corso degli anni.             
In quel momento, Jean era al fianco di Mikasa, e mormorava furiosamente qualcosa di incomprensibile per Levi, che era a diversi metri di distanza. Da quando erano tornati, sia lui che Connie, che ora accarezzava con malinconia la lapide di Sasha, non avevano fatto altro che incolpare Eren.

E come biasimarli? Era a causa sua se tutti loro erano giunti fino a Marley, l'avevano fatto solo per riportarlo a casa. Levi strinse i pugni impercettibilmente, distogliendo lo sguardo da ciò che rimaneva della sua squadra, scrutando fra la folla di persone radunatesi lì intorno.

Di Eren non vi era ovviamente traccia, dato che era stato immediatamente messo in prigione, anche se effettivamente, avendo divorato il precedente proprietario del gigante martello, sarebbe potuto fuggire appena avesse voluto.

Se una cosa simile fosse successa, Levi non avrebbe esitato a ucciderlo. Erano passati molti anni, questo era vero, però i ricordi delle persone che prima di Eren avevano posseduto i poteri dei giganti che ora appartenevano al ragazzo gli avevano invaso la mente, impedendogli di ragionare chiaramente
.
Levi sperò che dopo la sua partenza rimanesse qualcuno in grado di tenere a bada lo shifter, ma guardando la sua squadra         rannicchiata affianco alla tomba di Sasha, tutti dilaniati dal dolore e dai ricordi legati alla ragazza, sentì il forte impulso di mandare all'aria il piano e restare lì, commemorando la memoria di una valorosa soldatessa che ormai non c'era più.

Dopo tutto quel tempo nell'esercito, Levi sapeva di dover adempiere ai suoi doveri in ogni caso, quindi lasciò a malincuore il cimitero e si diresse verso la carovana di carri e cavalli che lo aspettava.

Una volta salito sul suo cavallo, ormai pronto per lasciarsi alle spalle la sede del Corpo di Ricerca, vide in lontananza una figura avanzare velocemente verso di lui, con un'andatura un po' barcollante.

Quando la figura si avvicinò ulteriormente alla carovana, Levi riuscì a riconoscere i lineamenti di Hanji, che aveva un'espressione dolorante e il fiato grosso, dovuti probabilmente alla corsa appena        fatta.
"Levi" Iniziò, cercando di calmarsi, "Stai già partendo?"              
"Hanji, sei tu il comandante. Sei tu che mi hai ordinato di partire a quest'ora."
                  
"Giusto" Si ricordò lei, " Sì, hai ragione, ma vedi...dopo la morte di Sasha, io..."
"Aspetta" La interruppe lui.

Frugò un attimo nella tasca della        divisa e tirò fuori un pezzo di stoffa con sopra ricamate le ali della libertà.
Lo porse alla donna. "Voglio che tu dia questo alla mia squadra."
Lei lo guardò sorpresa. "Questo è..."
"Lo stemma della vecchia divisa di Sasha Blouse." Confermò.
"Prima che cambiassimo le divise, ho ritagliato gli stemmi di tutti, così da portare sempre col resto di noi la loro memoria" Spiegò.

Attack On Titan|One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora