Capitolo 1: Bloccati

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Ennio Manni era un giovane di 20 anni,alto con i capelli castano scuro in quel momento sporchi e spettinati e la barba incolta, e nonostante la giovane età era già raggiunto il grado di tenente dell'esercito di Jhoto nell'arma di fanteria e si trovava in quel momento nascosto in una grotta del Monte Argento, usata da esso come nascondiglio dalle truppe nemiche dopo la disfatta subita dal suo esercito, insieme a quello di Kanto alle pendici dello stesso monte.
Nella grotta insieme a lui c'erano anche i suoi 6 pokemon:

-Tulipano un Meganium maschio
- Antonio un Noctowl maschio
- Ario uno Swampert maschio
- Benjamin un Jolteon maschio
-Elisa una Sylveon femmina
-Vilu un' Arcanine femmina

Ennio andò a svegliare i compagni, poichè stava albeggiando e dovevano mettersi in marcia per raggiungere l'altro versante del Monte Argento e cercare di raggiungere Jhoto, anche se molto probabilmente i team malvagi avevano di già occuppato quella via. Comunque tentar non nuoce quindi aveva deciso di provare a raggiungerla.

-Ragazzi dovete svegliarvi. È l'alba, dobbiamo partire- Disse ai suoi pokemon.

-Detesto svegliarmi a quest ora. Ennio poteva pensarci un po' su prima di decidere di andare al passo. Certe volte vorrei propio mandarlo a..- Disse Vilu.

-Vorrei ricordarti che io riesco a capirvi- Gli rispose Ennio.

Infatti Ennio dopo un duro allenamento con un vecchio saggio ad Amarantopoli era riuscito a capire perfettamente i propri pokèmon e da quel giorno discuteva sempre con loro come se fossero esseri umani.

- Uff... me lo dimentico sempre- Sussurrò Vilu.

-Vilu anche se detesti svegliarti a quest ora lo devi fare. O preferisci farti prendere dai nemici?- Gli rispose l'ufficiale.

- Mi alzo subito!- Esclamò spaventata l'Arcanine.

Dopo che tutta la squadra si alzò e mangiò qualche bacca tutto il gruppo si diresse verso il sentierino nascosto che portava dalla parte opposta senza passare dalla neve perenne che dato l'equipaggiamento autunnale poteva risultare letale per loro.

Tutto ad un tratto mentre il gruppo era in marcia si udì da dietro un cespuglio delle voci.

-Come va la situazione sul passo che porta a Jhoto?- Disse una di queste.

-Abbiamo bloccato tutte le vie di fuga ora nessuno può entrare o uscire inosservato- Disse un' altra

-Bene. Noi abbiamo fatto lo stesso con le vie per Kanto- Gli rispose l'altra.
Ennio scostò un po' i cespugli e vide che le due voci erano un ufficiale del Team Galassia e del Team Flare accompagnati dai propri Arbok e Pyroar.

-Cavolo!- Si lasciò sfuggire ad altavoce Ennio.

Non fece neanche in tempo a voltarsi che sentì esplodere vicino a lui due colpi di pistola e quando si girò vide i due ufficiali con le pistole puntate nella sua direzione

-Arbook usa Velenpuntura!- Urlò l'ufficiale del team Galassia.

-Pyroar usa Pirolancio! Facciamolo uscire allo scoperto!- Urlò invece l'ufficiale del Team Flare.

-Ario contrattacca con idropompa su Pyroar mentre tu Antonio usa Eterelama su Arbok!- Ordinò Ennio ai suoi pokemon.

I due pokemon del ragazzo attaccarono non appena udirono gli ordini e riuscirono a mandare k.o. gli avversari con i loro due attacchi prima che questi riuscissero ad attaccare.
I due malviventi appena videro che i loro pokémon erano stati sconfitti fecero per metter mano alle pistole ma furono freddati da Ennio con due colpi precisi al petto.
Dopo la morte dei due individui il tenente di Jhoto andò a prenderli le munizioni rimanenti poichè avevano come lui una Beretta 92FS e se le mise nella borsa. Mentre Elisa, Tulipano e Vilu curarono e liberarono tutti i loro pokemon che lasciarono liberi nel bosco.

-Ragazzi temo che dovremo deviare il nostro percorso- Disse Ennio appena tutte le creature si dileguarono.

-scusami Ennio ma non sarebbe più facile se trasportassi te in volo con gli altri nelle Pokèball?- disse Antonio.

-Antonio, la tua idea ha un senso però nota bene che se anche qui i cieli sono pattugliati da scagnozzi dei vari team in volo, pensa sopra il passo che porta a Jhoto. Sarebbe un suicidio!- Gli rispose Ennio.

tutta la squadra sentendo le parole di Ennio incominciò ad incupirsi.

-Uff... detesto quando hai ragione. Dobbiamo trovare un altro modo quindi- Gli disse sbuffando sconsolato il Noctowl.

-Potremmo allora aspettare che le forze alleate arrivino e liberino la zona- disse Ario.

- Era quello a cui stavo pensando anche io ma purtroppo non si sa quanto tempo ci vorrà prima che questo accada e non sono neanche sicuro che potremmo sopravvivere fino ad allora. Non possiamo sapere nemmeno sapere se riusciranno a liberare la zona. Comunque non preoccupatevi ho un piano per permetterci di non farci catturare fino a quel momento-  Constatò Enrico.

-E quale?- Gli chiese stupito Tulipano.

- Come faremo a sopravvivere?- Gli chiese preoccupata Elisa.

-Semplice andremo alle cascate Tojo. Da quel che so l'Altopiano blu è ancora in mano a Kanto e i team malvagi non si saranno spinti così a sud, so benissimo che non è possibile tornare lì non ci troveranno mai  ed inoltre sapete meglio di me che quel luogo è pieno di bacche quindi sono sicuro non avremo problemi con il cibo. Fidatevi di me, sopravviverem- Disse Ennio accarezando la sua dolce sylveon che sembrò calmarsi.

- Ne sei siucuro Ennio?- Gli chiese Benjamin avvicinandosi a lui

-Vi dirò la verità. Non ne sono sicuro neanche io... ma purtroppo non è che abbiamo molte alternative- Gli rispose rassegnato Ennio sempre accarezzando Elisa.

Dopo di che tutto il grupo si mise in marcia verso sud, sperando con tutto il cuore che Ennio avesse ragione.

In quel momento al Quartier generale dei vari team malvagi:

-Cavolo! Cavolo!Cavolo! È quasi un mese che abbiamo vinto quella battaglia e ancora i nostri uomini vengono uccisi dai sopravvissuti! - disse un vechio Generale dalla testa calva e la barba canuta seduto su una poltrona dentro un grande ufficio.
Il rumore emesso dalle sue urla e dai pugni che tirava contro il tavolo fu così forte che persino il suo  ferocissimo Houndoom che stava dormendo vicino alla scrivania si svegliò allarmato

Mentre il generale stava parlando tra sé e sé nella stanza entrò una giovane ufficiale vestita con un maglietta bianca e dei pantaloni mimetici

-Generale Von Kider mi avete per caso chiamata ? Disse la tenente

-Si Roberta. Voglio che tu uccida quest ufficiale, sono settimane che ci sfugge, ho mandato diverse squadre di pattuglia per cercare di catturarlo ma sono state sterminate, una squadra però è riuscita miracolosamente a fornirci la sua identità prima dell'uccisione di tutti i suoi componenti. Ovviamente per te è solo una missione di routine- Disse il generale porgendole una foto di Enrico, ovviamente precedente alla guerra poichè non aveva i capelli sporchi e spettinati ma bensì puliti e ordinati e la barba non era incolta ma perfettamente rasata.

-Consideri questo ragazzo già morto signore- Gli rispose Roberta.

Ed entrambi Incominciarono a ridere.

Fuoco sul Monte ArgentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora